Sukuna-hikona: differenze tra le versioni

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[[File:Sukuna-biko_and_Okuninushi.jpg|miniatura|Sukuna-hikona balla su una roccia alle sorgenti termali Dogon, mentre Okuninushi guarda.]]
 
'''''Sukuna-hikona''''' (少 彦 名 神, noto anche come ''Sukunabikona'', ''Sukuna-bikona'', ''Sukuna-biko-na'', ''Sukuna-biko'') è il [[kami]] [[Shintoismo|shintoista]] degli ''[[onsen]]'', dell'agricoltura, del sake, della conoscenza, della guarigione e della magia. Per le ultime due, è noto per essere un grande maestro di magia e stregoneria. Il suo nome significa "il piccolo signore della fama". Secondo il mito, è figlio di Kamimusubi, la quale fa parte della triade di divinità creatrici insieme a Takamimusumi e Ame no minaka Nushi. Viene spesso descritto come un nano e associato a [[Ōkuninushi]].<ref name="auto">Handbook of Japanese Mythology by Michael Ashkenazi, ABC-CLIO, 2003</ref> È conosciuto come "divinità immigrata", in quanto è venuto dall'altra parte del mare.<ref name="auto4">
Shotoku: Ethnicity, Ritual, and Violence in the Japanese Buddhist Tradition by Michael I. Como, Oxford University Press, 2008</ref>
[[File:Sukuna-biko_and_Okuninushi.jpg|miniatura|Sukuna-hikona balla su una roccia alle sorgenti termali Dogon, mentre Okuninushi guarda.]]
 
== Avventure con Ōkuninushi ==
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== Santuari ==
{{Doppia immagine verticale|sinistra|Sukunahikona-Shrine-Osaka.jpg|Sukunahikona_haiden.JPG||Santuario di Sukuna-hikona a Osaka.|Sukuna-hikona haiden nella città di Ozu.}}
Nello [[shintoismo]] si crede che le divinità, ritenute onnipresenti e onniscienti, risiedano all'interno di oggetti sacri conservati nei santuari ed è possibile che una divinità si trovi in più di un luogo alla volta.
 
Un santuario in cui risiede Sukuna-hikona è l'Isosaki-jinja di [[Ōarai|Oarai]]. Nel libro di storia giapponese ''Montoku Jitsuroku'' si racconta che Ōkuninushi e Sukuna-hikona discesero sulla terra nell'[[856]], proclamando che erano tornati per aiutare la gente del paese e un santuario fu costruito per onorare il loro ritorno.<ref>{{Cita web|url=http://www.pref.ibaraki.jp/bugai/kokusai/tabunka/en/oneday/20131220-oaraiisosaki.html|sito=茨城県}}</ref> Sukuna-hikona è una delle divinità shintoiste che risiedono sul monte Mitake.<ref name="auto3">A Handbook for Travellers in Japan, including the Whole Empire from Yezo to Formosa, by Basil Hall Chamberlain & W.B. Mason, 1901</ref> Nel [[2014]] il santuario di Sukuna-hikona nella città di [[Ōzu (Ehime)|Ozu]], nella [[prefettura di Ehime]], è stato inserito nella lista dei monumenti in pericolo dalla World Monument Foundation. Nell'ex-[[Noto (provincia)|provincia di Noto]] si dice che gli idoli di pietra rappresentino Sukuna-hikona e [[Uke-Mochi|Uke-mochi]].<ref name="auto2">Shinto, the Way of the Gods by William George Aston, Longmans Green, 1905</ref>
[[File:Sukunahikona-Shrine-Osaka.jpg|miniatura|Santuario di Sukuna-hikona a Osaka]]
Sukuna-hikona è una delle divinità shintoiste che risiedono sul monte Mitake.<ref name="auto3">A Handbook for Travellers in Japan, including the Whole Empire from Yezo to Formosa, by Basil Hall Chamberlain & W.B. Mason, 1901</ref>
 
Nell'ex-[[Noto (provincia)|provincia di Noto]] si dice che gli idoli di pietra rappresentino Sukuna-hikona e [[Uke-Mochi|Uke-mochi]].<ref name="auto2">Shinto, the Way of the Gods by William George Aston, Longmans Green, 1905</ref>
 
Nel [[2014]] il santuario di Sukuna-hikona nella città di [[Ōzu (Ehime)|Ozu]], nella [[prefettura di Ehime]], è stato inserito nella lista dei monumenti in pericolo dalla World Monument Foundation.
[[File:Sukunahikona_haiden.JPG|miniatura|Sukuna-hikona haiden nella città di Ozu.]]
Un suo santuario si trova anche ad Awashima a Wakayama. Durante un viaggio sul mare, l'imperatrice Jingu s'imbatté una tempesta e la sua nave quasi affondò. Approdata sull'isola di Awashima, scoprì il santuario per Sukuna-hikona, che pregò per ottenerne la protezione, promettendo che avrebbe costruito un santuario più grande in suo onore. Essendo scampata alla disgrazia, l'imperatrice mantenne la sua promessa, finendo per essere venerata nel santuario insieme a Sukuna-hikona e a Ōkuninushi. L'imperatrice Jingu era così devota a Sukuna-hikona, che intagliò una bambola a sua somiglianza, un ''hina-ningyō''. Secondo il mito, questa sarebbe l'origine della bambola Hina.<ref name="auto1">The Sea and the Sacred in Japan: Aspects of Maritime Religion by Fabio Rambelli, Bloomsbury Publishing 2018</ref>
 
 
In un altro mito, Harisaijo, la figlia di [[Amaterasu]], venne esiliata nell'isola di Awashima a causa di un disturbo femminile. Lì s'imbatté nel santuario di Sukuna-hikona e giurò di aiutare tutte le donne.<ref>Encyclopedia of Spirits: The Ultimate Guide to the Magic of Fairies, Genies, Demons, Ghosts, Gods & Goddesses by Judika Illes, 2009, HarperOne First Edition</ref>