Carlo I d'Austria: differenze tra le versioni

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{{Monarca
|nome = Carlo I
|immagine = CarlosIDeAustriaHungríaB5103637T5103641Theodor Mayerhofer Kaiser Karl I von österreich 1917.jpg
|legenda = Ritratto dell'Imperatore Carlo I d'Asburgo nel- Lorena, (Opera di Theodor [[1916]]Mayerhofer)
|titolo = [[Sovrani d'Austria|Imperatore d'Austria]]<br />[[Sovrani d'Ungheria|Re Apostolico d'Ungheria]]
|stemma = Imperial Coat of Arms of the Empire of Austria.svg
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{{Santo
|nome = Beato Carlo I d’Asburgo
|immagine = Theodor Mayerhofer Kaiser Karl I von österreich 1917CarlosIDeAustriaHungríaB5103637T5103641.jpg
|didascalia = DipintoFotografia dell'Imperatore di Carlo I in uniforme
|note = Imperatore e Re
|nato = [[17 agosto]] [[1887]]
|morto = [[1º aprile]] [[1922]]
|venerato da = Chiesa cattolica
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Tuttavia, il [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato degli Stati Uniti]] [[Robert Lansing]] rispose quattro giorni dopo che gli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] erano impegnati per le cause della nazione dei cechi, degli slovacchi e degli slavi del sud e pertanto la soluzione tardiva di una nazione federale non era più sufficiente. Infatti un [[Cecoslovacchia|governo provvisorio cecoslovacco]] si era unito agli alleati già il 14 ottobre, e il Consiglio Nazionale degli Slavi dichiarò indipendente lo [[Stato degli Sloveni, Croati e Serbi]] il 29 ottobre 1918. L'11 novembre 1918, il giorno in cui finì la guerra anche per l'Impero germanico, fu presentato a Carlo I la dichiarazione di rinuncia al potere da parte dell'assemblea nazionale provvisoria. Spinto dal primo ministro [[Heinrich Lammasch]], firmò e sciolse l'ultimo governo [[k.k.]] guidato proprio da Lammasch, siglando così dopo oltre 600 anni la fine del dominio asburgico in Austria.<ref name="mediathek">{{de}}{{cita web|url=https://www.mediathek.at/der-erste-weltkrieg/der-erste-weltkrieg-ausgabe-6/der-zerfall-der-habsburgermonarchie/das-ende-der-habsburger/|titolo=Das Ende der Habsburger|accesso=22 febbraio 2019}}</ref><ref name="oebl">{{de}} [http://www.biographien.ac.at/oebl_3/238.pdf ''Österreichisches Biographisches Lexikon 1815–1950''], Volume 3, p. 238</ref>
 
[[File:Verzichtserklärung Karl I. 11.11.1918.jpg|miniatura|Lettera di rinuncia firmato da Carlo I il 11 novembre 1918. L'originale andò distrutto in un incendio nel 1927]]
Il 12 novembre fu costituito il nuovo governo della [[Repubblica dell'Austria tedesca]]. Il 13 novembre Carlo I, ritiratosi nel frattempo con la famiglia al [[Castello di Eckartsau]], firmò una simile rinuncia al potere anche per l'Ungheria. Con le due dichiarazioni rinunciò al potere ma non al trono, perché "Dio stesso gli aveva assegnato il trono in sacra fiducia", posizione fortemente condivisa dalla moglie Zita. Nei mesi seguenti continuò a rifiutare l'[[abdicazione]] al trono, diventando così persona non grata del giovane governo repubblicano.<ref>{{de}}{{cita web|url=https://www.habsburger.net/de/kapitel/schloss-eckartsau-kaiser-karl-auf-dem-weg-ins-exil|titolo=Schloss Eckartsau: Kaiser Karl auf dem Weg ins Exil|accesso=22 febbraio 2019}}</ref> Il 23 marzo 1919 Carlo e la famiglia imperiale anticipando il loro internamento da parte del governo sfuggirono sotto protezione inglese in direzione [[Svizzera]]. Fu re [[Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V]] a ordinare la protezione della famiglia reale, in quanto voleva evitare un altro bagno di sangue come avvenne l'anno prima a [[Ekaterinburg]].<ref>{{en}}{{cita web|url=https://www.lewrockwell.com/2008/07/jrn-k-baltzersen/the-emperor-and-the-soldier/|titolo=The Emperor and the soldier|accesso=22 febbraio 2019}}</ref> Prima di trovare esilio in Svizzera, Carlo firmò a [[Feldkirch]] un manifesto, il cosiddetto ''Feldkircher Manifest'', con cui revocava la sua dichiarazione di rinuncia firmata il 11 novembre 1918.<ref name="oebl"/>
 
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== Contestazioni sulla beatificazione ==
[[File:Ritratto dell'Imperatore Carlo I d'Asburgo Lorena con le Vesti dell'Ordine del Toson d'Oro.jpg|sinistra|miniatura|592x592px|Ritratto dell'Imperatore Carlo I d'Asburgo - Lorena con le vesti dell'[[Ordine del Toson d'oro]], (Opera di Tom von Dreger)]]
 
Si sono avute numerose contestazioni e proteste a livello mondiale sulla beatificazione di Carlo I. La [[Gebetsliga]] (Kaiser Karl Gebetsliga für den Völkerfrieden), la Pia Unione di Preghiera che da anni perorava la causa di beatificazione, è tuttora invischiata in decine di procedimenti penali in Austria per atti di [[pedofilia]] ed [[Abuso sessuale|abusi sessuali]] che i suoi alti prelati praticavano sui novizi; si parla di oltre 2000 casi documentati. Lo stesso presidente della Gebetsliga, il vescovo [[Kurt Krenn]], che aveva minimizzato la vicenda definendo i fatti come "ragazzate", è stato in extremis formalmente invitato a non partecipare alla cerimonia di beatificazione.
 
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== Discendenza ==
[[File:AHK 20 heller 1918 reverse.jpg|miniatura|Una moneta coniata nel breve periodo da imperatore di Carlo I]]
Dal matrimonio con Zita nacquero: