Sebastiano Valfrè: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Sebastiano Valfrè fu un anticipatore della stagione dei [[Santi Sociali]] che investirà il Piemonte tra i secoli XVIII-XIX, quando [[Giovanni Bosco]], [[Giuseppe Benedetto Cottolengo]], san [[Giuseppe Cafasso]], san [[Leonardo Murialdo]] e altri diedero lustro al cattolicesimo piemontese. Nacque in una numerosa famiglia contadina di condizioni economiche modeste, pur essendo accertata la sua discendenza dalla nota casata braidese dei Valfrè. Il nonno Andrea si era stabilito a Verduno nel XVI secolo dove, scrive Antonio Manno nel Patriziato subalpino, la discendenza decadde, ma ebbe il "singolarissimo lustro del santo protettore di Torino".
 
Dopo i primi studi ad Alba e a Bra, a 16 anni si trasferì a Torino per approfondire gli studi filosofici presso il prestigioso Collegio dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]] in qualità di alunno esterno, provvedendo al proprio mantenimento copiando di notte libri e lettere. Nel 1650 si laureò in filosofia con la discussione della tesi ''De universa philosophia'', dedicata a don Paolo [[del Carretto]], della famiglia dei conti di Verduno. Nel 1656 conseguirà una seconda laurea, questa volta in teologia.