Estasi: differenze tra le versioni

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inserimento immagine Estasi cristiana
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[[File:SantaTeresa.jpg|upright=0.7|thumb|[[Santa Teresa d'Avila]]]]
La filosofia plotiniana diede quindi avvio a una lunga tradizione [[neoplatonica]], che concepiva l'universo animato da un ''[[eros (filosofia)|eros]]'' o tensione amorosa mirante a ricongiungersi a [[Dio]] tramite l'estasi. La [[teologia]] di Plotino fu ripresa in particolare da quella [[cristianesimo|cristiana]], e rivisitata però alla luce dell'aspetto personale della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]]. L'estasi venne intesa in un senso più ampio: per il cristianesimo essa non è più soltanto una [[contemplazione cristiana|contemplazione]] fine a se stessa, ma è funzionale all'azione; deve tendere cioè non solo verso Dio, ma anche verso il [[mondo]].<ref>Giuseppe Mazza, ''La liminalità come dinamica di passaggio: la rivelazione come struttura osmotico-performativa dell'"inter-esse" trinitario'', p. 556, Gregorian Biblical BookShop, 2005.</ref> Tale mutamento di prospettiva venne introdotto affiancando all'amore [[lingua greca antica|greco]] di tipo ascensivo, corrispondente al concetto di ''[[eros (filosofia)|eros]]'', un [[amore]] discensivo corrispondente al concetto [[Vangeli|evangelico]] di ''[[Agape|àgape]]''.<ref>Sulla differenza terminologica tra ''agape'' ed ''eros'', cfr. E. Stauffer, ''Agapao'', in G. Kittel-G. Fridrich, ''Grande lessico del Nuovo Testamento'', vol. I, Paideia, Brescia 1965, coll. 57-146.</ref> L'esperienza estatica cristiana consiste così in una comunione, una sorta di abbraccio col mondo e l'umanità in esso dispersa con lo scopo di alleviarne le sofferenze e ricongiungerla al [[Dio Padre|Padre]].
[[File:Rita da Cascia, in volo verso l'Assoluto, illustrazione di G. Guida.jpg|miniatura|Estasi di [[Rita da Cascia|Santa Rita da Cascia]], [[Giovanni Guida]]]]
 
Essa avviene tramite un'[[illuminazione (cristianesimo)|illuminazione]] operata direttamente da Dio. Questi ''fuoriesce'' nel mondo non per un atto involontario (com'era nel plotinismo), ma perché ''ama'' le sue creature. Identificarsi con la sua ''estasi'' divina è, secondo [[Sant'Agostino|Agostino]], la meta naturale della [[ragione]] umana, la quale può riuscirci non per una deliberata volontà individuale, ma per una [[rivelazione]] da parte di [[Dio]] stesso che si rende presente alla nostra mente; l'estasi è dunque essenzialmente un dono, reso possibile per intercessione dello [[Spirito Santo]], grazie a cui l'essere umano [[trascendenza|trascende]] i propri limiti e si rende strumento di Dio nel mondo.<ref>R. Bonetti, ''Matrimonio in Cristo è matrimonio nello Spirito'', p. 63, Città Nuova, 1998.</ref> A differenza di altre religioni la persona coinvolta non perde comunque la propria individualità, pur compenetrandosi in Lui.<ref>Julien Ries, ''Communio'', p. 88, Jaca Book, 2008.</ref>