Storia di Vilnius: differenze tra le versioni
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Molti storici sostengono che il motivo principale dietro l'accordo sovietico con la Lituania fosse quello di indebolire la Polonia e consegnare i territori contesi a uno stato più debole, ovvero la Lituania dell'epoca, al fine di riconquistare l'area più facilmente dopo che il ritiro dell'Armata Rossa si fosse arrestato.<ref>{{en}}Lietuvos Istorijos institutas, ''[https://books.google.it/books?id=dg4hAQAAMAAJ&q=most+of+all+Lithuania+should+be+blamed+for+not+giving+autonomy+to+the+Vilnius+territory+recovered+in+1920+and+not+taking+care+about+its+proper+defence+.+After+driving+out+Bermondt%27s+troops+,+Lithuania+carelessly+reduced+and+weakened+its+army&dq=most+of+all+Lithuania+should+be+blamed+for+not+giving+autonomy+to+the+Vilnius+territory+recovered+in+1920+and+not+taking+care+about+its+proper+defence+.+After+driving+out+Bermondt%27s+troops+,+Lithuania+carelessly+reduced+and+weakened+its+army&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiO6ZOeoofsAhVO-6QKHZ69DXgQ6AEwAHoECAEQAQ| Lithuanian Historical Studies]'' (ed. 2), The Institute, 2000, p. 139.</ref><ref>{{en}}Witold S. Sworakowski, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=P81mAAAAMAAJ&dq=As+a+result+%2C+in+view+of+the+weakness+and+the+instability+of+the+Lithuanian+soviet+regime+%2C+Moscow+decided+to+merge+the+two+parties+and+their+governments+.+The+first+...+The+Soviet+advance+into+Poland+in+the+summer+of+1920+briefly+offered+new+hope+to+the+Lithuanian+communists&focus=searchwithinvolume&q=As+a+result+%2C+in+view+of+the+weakness+and+the+instability+of+the+Lithuanian+regime%2C+Moscow+decided+to+offer+in+the+summer+of+1920+new+hope+to+the+Lithuanian+communists| World Communism; a Handbook, 1918-1965]'', Hoover Institution Press, 1973, ISBN 978-08-17-91081-5, p. 309.</ref><ref>{{en}}Česlovas Laurinavičius, [https://brill.com/downloadpdf/journals/lhs/23/1/article-p59_3.pdf "The Lithuania buffer problem of 1920"] (PDF), ''Istituto di Storia Lituana'', 2019, ISSN 1329-2343, p. 76.</ref> Inoltre, l'indipendenza delle [[repubbliche baltiche]] era vista da [[Vladimir Lenin]] come un evento temporaneo. Tuttavia, dopo la [[battaglia del fiume Niemen]], l'Armata Rossa perse in maniera grave e la [[RSFS Russa|Russia bolscevica]] dovette abbandonare i suoi propositi di reincorporazione dei territori persi dall'Impero russo a seguito della firma del [[trattato di Brest-Litovsk]].
Proprio quando la Russia cessava di costituire una grande minaccia nell'area geografica, almeno in quel momento, le relazioni polacco-lituane peggiorarono. In termini demografici Vilnius risultava una delle città lituane più polonizzate e russificate<ref>{{en}}Merle Wesley Shoemaker, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=GmbC5zlqezAC&dq=vilnius+polonized+1920&focus=searchwithinvolume&q=Pilsudski%2C+descendant+of+a+Polonized+Lithuanian+noble+family%2C+had+been+born+in+Vilnius+1920| Russia, Eurasian states, and Eastern Europe]'' (ed. 24), Stryker-Post Publications, 1993, ISBN 978-09-43-44880-0, p. 205: "Lo stesso [[Józef Piłsudski]], capo di
Stando al primo censimento dell'Impero russo del 1897, certamente non noto per la sua attendibilità a detta di molti storici,<ref>{{Cita libro|titolo=Od rządów ludowych do przewrotu majowego: zarys dziejów politycznych Polski 1918-1926 |nome=Andrzej |cognome=Ajnenkiel |anno=1986 |edizione=5 |isbn=978-83-21-40581-0 |url=https://books.google.it/books?id=0yFpAAAAMAAJ&q=Według+zafałszowanych+danych+rosyjskiego+spisu+powszechnego+z+1897+r+.+Polacy+stanowili+886+tys+.+ludności+tych+obszarów+,+ale+liczbę+należy+najprawdopodobniej+co+najmniej+podwoić+.&dq=Według+zafałszowanych+danych+rosyjskiego+spisu+powszechnego+z+1897+r+.+Polacy+stanowili+886+tys+.+ludności+tych+obszarów+,+ale+liczbę+należy+najprawdopodobniej+co+najmniej+podwoić+.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiE68SCuobsAhVpMewKHSCaD3UQ6AEwAHoECAAQAQ |editore=Wiedza Powszechna |citazione=Stando ai dati ritenuti non veritieri del 1897, i polacchi nella regione aumentavano a 886.000 abitanti, ma il numero avrebbe dovuto essere almeno di poco superiore al doppio}}</ref> la popolazione del [[Governatorato di Vil'na]] era ripartita come segue:<ref name="Łossowski11">{{Cita libro|wkautore=Piotr Łossowski |cognome=Łossowski |titolo=Konflikt polsko-litewski 1918–1920 |città=Varsavia |isbn=83-05-12769-9 |p=11 |nome=Piotr |lingua=pl |url=https://books.google.com/books?id=GlMsAAAAMAAJ&q=Nawet+spis+rosyjski+wykazuje+w+okolicach+Kowna+23%25+Polak%C3%B3w |editore=Książka i Wiedza |anno=1995}}</ref> [[bielorussi]] 56,1% (inclusi i [[cattolicesimo|cattolici]]), [[lituani]] 17,6%, [[ebrei lituani|ebrei]] 12,7%, [[polacchi]] 8,2%, [[russi]] 4,9%, [[tedeschi]] 0,2%, [[ucraini]] 0,1%, [[tatari]] 0,1%, e "altri" 0,1%.<ref name="demoscope">{{Cita pubblicazione|url=https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=ru&u=http://www.demoscope.ru/weekly/ssp/rus_lan_97.php&prev=search&pto=aue |rivista=Demoscope |titolo=Il primo censimento dell'Impero russo nel 1897 |editore=Istituto di Demografia della Scuola Superiore di Economia |volume=331-332, 28 aprile-18 maggio 2008|anno=2008}}</ref>
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Malgrado tutto, i lituani rivendicavano territorialmente l'area per ragioni storiche (capitale dell'antico [[Granducato di Lituania]]) e rifiutarono di ritenere legittima qualsiasi pretesa dei polacchi sulla città e sul circondariato.<ref name="MacQueen_context">{{Cita pubblicazione|nome=Michael |cognome=MacQueen |titolo=The Context of Mass Destruction: Agents and Prerequisites of the Holocaust in Lithuania |rivista= Holocaust and Genocide Studies |lingua=en |volume=12 |numero=1 |pp= 27–48 |anno=1998 |doi= 10.1093/hgs/12.1.27}}</ref> Secondo gli attivisti nazionalisti lituani, tra cui si possono citare [[Mykolas Biržiška]] e [[Petras Klimas]], i presunti polacchi e bielorussi nella regione di Vilnius non erano altro che "lituani slavizzati" i quali, a prescindere dalle loro preferenze individuali, dovevano "tornare alla lingua dei loro avi".<ref>{{en}}Jerzy Borzęcki, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=KwBpAAAAMAAJ&dq=The+Soviet-Polish+Peace+of+1921+and+the+Creation+of+Interwar+Europe&focus=searchwithinvolume&q=According+to+the+Lithuanian+territorial+program%2C+formulated+already+in+1905%2C+Lithuanian+territory+included+the+provinces+of+Kaunas%2C+Suwałki%2C+Wilno%2C+and+Grodno%2C+as+well+as+part+of+Courland.+Lithuanian+national+activists+viewed+Polish+and+Belarusian+inhabitants+of+these+provinces+as+%22Slavicized+Lithuanians%22+who+must+%22return+to+the+language+of+their+blood%2C%22+and+argued+that+individual+preferences+were%2C+in+this+case%2C+irrelevant| The Soviet-Polish Peace of 1921 and the Creation of Interwar Europe]'', Yale University Press, 2008, ISBN 978-03-00-12121-6, p. 35.</ref> Dopo che i bolscevichi si allontanarono dall'area, l'[[esercito lituano]] costituì una linea di demarcazione temporanea in attesa dell'arrivo dei biancorossi e prima che avvenissero i colloqui diplomatici. Tuttavia, i negoziati sul futuro dell'area contesa, tenuti sotto l'egida della [[Conferenza degli Ambasciatori]] a [[Bruxelles]] e [[Parigi]], giunsero a una situazione di stallo e il capo dello stato polacco, l'autoritario e ambizioso [[Józef Piłsudski]], temeva che la [[Triplice intesa]] avesse ritenuto legittimi i contenuti del [[Trattato di Mosca (1920 Urss-Lituania)|trattato di Mosca del 1920]].<ref>{{en}}Louis Clerc; Nikolas Glover; Paul Jordan, ''[https://books.google.it/books?id=SLG8CgAAQBAJ&pg=PA42&dq=bruxelles+lithuania+poland+1919+vilnius&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj02eKJuYfsAhXCyaQKHQPJB8wQ6AEwAnoECAEQAQ#v=onepage&q&f=false| Histories of Public Diplomacy and Nation Branding in the Nordic and Baltic Countries]'', BRILL, 2015, ISBN 978-90-04-30549-6, p. 42.</ref> Poiché entrambi i paesi erano ufficialmente in pace e la controparte lituana respinse l'ipotesi di effettuare un plebiscito, i polacchi decisero di assicurarsi la regione tra il mese di settembre e di ottobre del 1920 in quella che divenne nota come [[guerra polacco-lituana]].<ref name="showalter55">{{en}}Dennis Showalter, ''[https://books.google.it/books?id=bvGxAgAAQBAJ&pg=PT55&dq=lithuanian+polish+war+1920&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiB2LXwuYfsAhXD2KQKHVIeCqMQ6AEwBnoECAcQAQ#v=onepage&q&f=false| World Wars 1914–1945]'', Amber Books Ltd, 2013, ISBN 978-17-82-74127-5, p. 55.</ref>
Il 9 ottobre 1920, la divisione lituano-bielorussa dell'esercito polacco al comando del generale [[Lucjan Żeligowski]] conquistò la città, ammutinandosi all'armata regolare polacca e agendo in una maniera simile all'[[Impresa di Fiume]].<ref name="showalter55"/> Vilnius venne dichiarata la capitale della neocostituita [[Repubblica della Lituania Centrale]], a cui fu posto Żeligowski come capo di
=== Elezioni nella Lituania centrale ===
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[[File:Lithuanian soldier in Vilnius 1939.jpg|thumb|250 px|Soldato lituano che osserva Vilnius]]
L'annessione di Vilnius venne percepita con gioia dai lituani, considerando che un'intera generazione stava coltivando l'idea che la Lituania non sarebbe stata la stessa senza la storica capitale: per tale motivo, l'opinione comune riteneva il reinsediamento come un atto di giustizia storica. Le élite erano molto più preoccupate, poiché per molti il
Alla fine di ottobre 1939, si verificò un ulteriore evento che minò la tranquillità in città: la demoralizzata popolazione locale polacca avviò un [[pogrom]] antiebraico durato quattro giorni, in cui una persona perse la vita e si contavano circa 200 feriti:<ref>{{en}}Jonathan Dekel-Chen; David Gaunt; Natan M. Meir; Israel Bartal, ''[https://books.google.it/books?id=AUYQ8JQ-iM0C&pg=PA151&dq=october+1939+vilnius+pogrom&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiDken464fsAhXHC-wKHeTFCKQQ6AEwAHoECAAQAQ#v=onepage&q&f=false| Anti-Jewish Violence: Rethinking the Pogrom in East European History]'', Indiana University Press, 2010, ISBN 978-02-53-00478-9, p. 151.</ref><ref>{{en}}Mordecai Paldiel, ''[https://books.google.it/books?id=psleDQml1WsC&pg=PA226&dq=october+1939+vilnius+pogrom&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiDken464fsAhXHC-wKHeTFCKQQ6AEwBXoECAgQAQ#v=onepage&q&f=false| Churches and the Holocaust: Unholy Teaching, Good Samaritans, and Reconciliation]'', KTAV Publishing House, Inc., 2006, ISBN 978-08-81-25908-7, p. 226.</ref> la comunità ebraica chiese l'intervento delle unità militari sovietiche nelle vicinanze. La violenza cessò solo dopo che un gruppo di 35 carri armati sovietici rientrò brevemente in città e pose fine al pogrom.<ref name="liekis220221"/> Ciò impedì ulteriori rappresaglie, attese tra il 10 e l'11 novembre, una giornata in cui tradizionalmente avvenivano disordini antiebraici.<ref name="liekis220221"/>
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