Normativa elettrica in Italia: differenze tra le versioni

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Le norme tecniche che definiscono la modalità di costruzione e installazione dei componenti elettrici sono redatte dal [[Comitato Elettrotecnico Italiano]] (CEI) fondata nel 1909. Il processo di normazione si basa sul principio della partecipazione e della collaborazione di tutte le parti coinvolte. Un progetto di norma nasce per rispondere a specifiche esigenze espresse dal mercato di disporre di riferimenti condivisi a livello nazionale (o internazionale). Il progetto di norma si sviluppa nell'ambito dei Comitati Tecnici di riferimento in cui lavorano oltre 3.000 Esperti, designati dai Soci di Diritto, Promotori ed Effettivi e provenienti da Ministeri, Enti pubblici e privati, Università, laboratori di ricerca, industria, associazioni di categoria. La materia è disciplinata da una serie di [[legge|leggi]] e [[decreto|decreti]] che partono dal 1955 al 2001.
 
== Cronologia normativadelle norme ==
* D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 (si iniziano a varare delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro), che è stato abrogato dal D.Lgs. 09/04/2008 n. 81;
* [[Decreto ministeriale]] 3/04/1957 (attribuisce all'Ispettorato del Lavoro il controllo e la verifica degli impianti elettrici, poi modificato dal decreto ministeriale 22 febbraio 1965. I verbali di verifica sono stati modificati dal decreto ministeriale 13 luglio 1965 e successivamente dal decreto ministeriale 15 ottobre 1993. Gli art. 2, 3 e 4 sono abrogati dall'art. 9 del decreto del presidente della repubblica 22 ottobre 2001, n. 462;
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* Legge 1º marzo 1968, n. 186 (legge di due articoli che stabilisce l'obbligo di costruire gli impianti elettrici secondo la "[[regola dell'arte]]" e che gli impianti elettrici costruiti applicando le norme CEI si considerano costruiti "a regola d'arte);
 
* [[Legge 5 marzo 1990, n. 46]] per regolamentare la sicurezza degli impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici in genere, di riscaldamento e di climatizzazione, idrosanitari e idrici in genere, nonché gli impianti per il trasporto e l'utilizzazione di gas, ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili, e gli impianti di protezione antincendio, poi abrogata dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17;
 
* [[Decreto del Presidente della Repubblica]] 22 ottobre 2001 n. 462 <ref name="Testo D.P.R. 462/01">[http://www.censet.it/servizi/dpr-462-2001-verifica-messa-a-terra/dpr-462-2001.html DPR 462 - 2001 - Testo integrale - Norme e leggi - CENSET]</ref> (che autorizza le verifiche degli impianti elettrici e dei dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche da parte di enti abilitati, oltre che alle [[Azienda sanitaria locale|ASL]] o [[Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale|ARPA]]);
 
* [[Decreto ministeriale]] n. 37 del 22/01/2008 che abroga e sostituiscesostituì la Leggelegge 46/90 lasciando in vigore solo 3 articoli (8,abrogata 14,l'anno 16)precedente;
 
* [[Decreto legislativo]] nD.lgs 819 delaprile 09/04/2008, teston. unico81]] inriguardante materiale diprescrizioni tutelaimposte dellaper salute e dellala [[sicurezza nei luoghi disul lavoro]].
Fra questo corpus abbiamo la [[Legge]] n. 186 del 1º marzo 1968, che impone la realizzazione degli impianti elettrici ed elettronici, installazioni e macchinari "a regola d'arte", riconoscendo allo stesso tempo alle normative CEI la regola dell'arte. Questa legge, per quanto datata, è di grandissima importanza, poiché fornisce la condizione sufficiente (secondo la Legge italiana) per la Regola dell'Arte nel settore Elettrico ed Elettronico. Condizione sufficiente, corrisponde ad un modo dimostrato, per la Regola dell'Arte, ma non l'unico. Come si dice in matematica, sufficiente, ma non necessaria. Ciò pone delle importanti conseguenze, sulle responsabilità, ad esempio per il progettista (o per il costruttore) nel settore elettrico: se io progetto (o realizzo) secondo la norma CEI, in Italia, sto automaticamente adottando la ''Regola d'Arte'' di quel settore (legalmente riconosciuta) e, cosa importante, non ho l'onere della prova (tale onere è coperto appunto dall'applicazione della norma CEI). Di contro, seguire la Norma CEI non è l'unico metodo per fare Regola dell'Arte (di seguito RdA), sempre nello stesso settore, tant'è che ci possono essere altre norme, ad esempio in altre nazioni, anche sensibilmente diverse (per quanto ci sono i comitati normativi Europei, Internazionali, ecc. che hanno appunto il compito di armonizzare i documenti normativi dei diversi paesi, per settori di interessi condivisi). Il fatto poi che seguire la norma CEI, non sia l'unico modo di fare RdA, stimola l'evoluzione tecnologica, cioè posso allontanarmi dalla Norma, se ad esempio introduco nuove soluzioni, ma l'onere della prova è a carico di chi propone.
 
== Enti di certificazione ==