Gaio Ceionio Rufio Volusiano Lampadio: differenze tra le versioni

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== Famiglia ==
La moglie di Volusiano, [[Cecina Lolliana]] (''Caecina Lolliana''), era sacerdotessa di [[Iside]]; un loro figlio, Lolliano, celebrò [[Cerere]] e [[Attis]] in un ''[[taurobolium]]'' il 23 maggio [[370]];<ref>Lolliano era ancora un adolescente quando venne mandato in esilio dal ''praefectus annonae'' [[Massimino (prefetto dell'annona)|Massimino]], incaricato di una purga della nobiltà ed elevato al rango di ''[[praefectus urbi]]'', per aver scritto un libro di magia con scopi dannosi (370 circa); dietro suggerimento del padre, si appellò all'imperatore [[Valentiniano I]] ma fu mandato in [[Hispania Baetica]], il cui consolare, Tanaxio Isfalangio, ascoltatone l'appello, lo condannò a morte e lo fece giustiziare (Morris, John, Arnold Hugh Martin Jones e John Robert Martindale, ''The prosopography of the later Roman Empire Volume 2'', Cambridge University Press, 1992, ISBN 0521072336, p. 511-512).</ref> l'altro, [[Ceionio Rufio Albino (prefetto 389)|Ceionio Rufio Albino]], ''[[praefectus urbi]]'' nel [[389]], fu un pagano del circolo descritto nei ''Saturnalia'' di [[Ambrogio Teodosio Macrobio]]. Malgrado questi indizi di una famiglia pagana, è probabile che Volusiano fosse cristiano, per lo meno durante il regno di Costantino I, i cui funzionari erano scelti prevalentemente tra i cristiani.<ref>Barnes, Timothy David, ''Ammianus Marcellinus and the Representation of Historical Reality'', Cornell University Press, 1998, ISBN 0801435269, p. 116.</ref> La sua ''[[domus]]'' si trovava nei pressi delle Terme di Costantino sul ''Collis Salutaris'', il [[Quirinale (colle)|Quirinale]].<ref>Richardson, Lawrence, ''A New Topographical Dictionary of Ancient Rome'', Johns Hopkins University Press, 1992, ISBN 0801843006, p. 129.</ref>
 
Tra i suoi discendenti vi era quel [[Rufio Antonio Agrypnio Volusiano|Rufio Antonio Agripio Volusiano]] (''Rufius Antonius Agrypius Volusianus'') che fu ''praefectus urbi'' nel 417-418.<ref>Lomas e Cornel, p. 158.</ref>