Creonte (figlio di Liceto): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Mitologia: correzione
Rivedo voce e aggiungo fonte
Riga 13:
|razza =
}}
'''Creonte''' (in [[greco antico]] Κρέων) è un personaggio della [[mitologia greca]], figlio di [[Liceto]] e re di [[Corinto]]<ref>[[Scholia]] sulsulla ''[[Medea (Euripide)|Medea]] di Euripide]], 20</ref> e padre di [[Glauce]] ede Ippote. <br />
 
Nelle [[Fabulae]], Igino lo chiama figlio di [[Meneceo (figlio di Oclaso)|Meneceo]] erroneamente, in quanto il [[Creonte]] a cui si riferisce è invece il re di [[Tebe (città greca antica)|Tebe]].<ref>[[Fabulae|Igino, Fabulae]], 25</ref>.
 
== Mitologia ==
Creonte interviene nella vicenda di [[Giasone (mitologia)|Giasone]] e [[Medea]], decidendo di dare la propria figlia Glauce in sposa a Giasone in modo che questi ripudiasse Medea. Quest'ultima volle allora vendicarsi, così fece un sortilegio su deialcuni vestiti e gioielli, che inviò come regalo alla promessa sposa. e cheQuesti, una volta indossati dalla vittima, preserocominciarono fuocoa e bruciaronobruciare, facendo morire sia Glauce chesia il padre Creonte, accorso per aiutarla.<ref>[[Medea (Euripide)|Medea di Euripide]]</ref><ref>{{en}} [http://www.mythindex.com/greek-mythology/C/Creon.html Creonte su Greek Myth Index, rif. 1] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180105015636/http://www.mythindex.com/greek-mythology/C/Creon.html |date=5 gennaio 2018 }}</ref><ref>Grimal, (Inp. inglese)142.</ref>.
Secondo una tragedia perduta di [[Euripide]] riassunta nella [[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca di Apollodoro]], [[Alcmeone]] affidò a Creonte la cura dei due figli avuti dalla veggente [[Manto]], [[Anfiloco (figlio di Alcmeone)|Anfiloco]] e [[Tisifone (figlia di Alcmeone)|Tisifone]]. <br />
Quest'ultima crescendo divenne così carina che la gelosia della moglie di Creonte la fece vendere come schiava. <br />
Tisifone fu successivamente acquistata da suo padre Alcmeone, che non riconoscendola non comprese la verità fino a quando un giorno si recò a Corinto per riavere i suoi figli<ref>[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca di Apollodoro]], libro 3,7,7 </ref>.
 
Secondo una tragedia perduta di [[Euripide]], riassunta nella [[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca di Apollodoro]], [[Alcmeone]] affidò a Creonte la cura dei due figli avuti dalla veggente [[Manto]], [[Anfiloco (figlio di Alcmeone)|Anfiloco]] e [[Tisifone (figlia di Alcmeone)|Tisifone]]. Quest'ultima crescendo divenne così carina che per gelosia la moglie di Creonte la fece vendere come schiava. Tisifone fu successivamente acquistata da suo padre Alcmeone, che non riconoscendola non comprese la verità, fino a quando un giorno si recò a Corinto per riavere i suoi figli e lì scoprì tutto.<brref>Pseudo-Apollodoro, [[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]], 3.7.7.</ref>
Creonte intervenne anche nella vicenda di [[Giasone (mitologia)|Giasone]] e [[Medea]] decidendo di dare la propria figlia Glauce in sposa a Giasone in modo che ripudiasse Medea. <br />
Quest'ultima volle allora vendicarsi, così fece un sortilegio su dei vestiti e gioielli che inviò come regalo alla promessa sposa e che, una volta indossati dalla vittima presero fuoco e bruciarono facendo morire sia Glauce che il padre Creonte, accorso per aiutarla<ref>[[Medea (Euripide)|Medea di Euripide]]</ref><ref>[http://www.mythindex.com/greek-mythology/C/Creon.html Creonte su Greek Myth Index, rif. 1] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180105015636/http://www.mythindex.com/greek-mythology/C/Creon.html |date=5 gennaio 2018 }} (In inglese)</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Pierre Grimal, ''Mitologia'', Garzanti, 2005, ISBN 978-88-11-50482-5.
 
{{Portale|mitologia greca}}