Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni
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=== Il dopoguerra in Friuli e il primo processo ===
Nel [[1946]] Pasolini lavorò a un romanzo autobiografico rimasto incompiuto, intitolato dapprima ''Quaderni rossi'' perché
Usciva nel frattempo a [[Lugano]] il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che era membro della giuria, sollecitò il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato, ''[[L'usignolo della Chiesa Cattolica]]'', con la seconda parte de ''Il pianto della rosa''. L'operetta riceverà solamente una segnalazione, ma intanto Pasolini uscì dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricominciò a frequentare la compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta.<ref name="Siciliano112">{{cita|Siciliano|p. 112}}.</ref>
Il 29 marzo 1947
Nel corso del 1947 si iscrisse al [[Partito Comunista Italiano|PCI]] di [[San Giovanni (Casarsa della Delizia)|San Giovanni di Casarsa]], di cui divenne segretario nel 1949.<ref name=autogenerato3>{{cita|Siciliano|p. 109}}.</ref>
[[File:LoggiadiSanGiovanni.jpg|miniatura|alt=Un edificio, in stile gotico, a due piani con un loggiato a tre archi.
Il 26 gennaio del [[1947]] Pasolini scrisse sul quotidiano "Libertà" di [[Udine]]: «Noi, da parte nostra, siamo convinti che solo il comunismo attualmente sia in grado di fornire una nuova cultura "vera", ( [...] ) una cultura che sia moralità, interpretazione intera dell'esistenza».<ref>{{cita|Siciliano|p. 108}}.</ref> Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indeciso sul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze di
{{Citazione|L'altro è sempre infinitamente meno importante dell'io ma sono gli altri che fanno la storia.|Lettera a Giovanna Bemporad, 1947.<ref>{{cita|Naldini|p. 281}}.</ref>}}
Ed è pensando all'altro che nacque la decisione importante di aderire al comunismo. Progettò intanto di allargare la collaborazione della rivista dell'Academiuta alle altre letterature neolatine e fu messo in contatto, da Contini, con il poeta [[Catalogna|catalano]] in esilio [[Carles Cardó]].<ref>{{cita|Naldini|p. 86}}.</ref> Sempre a Contini inviò la raccolta completa delle sue poesie in friulano, che per ora si intitolava ''Cjants di un muàrt'', titolo che verrà cambiato in seguito in ''[[La meglio gioventù (romanzo)|La meglio gioventù]]''. Non riuscì però a ottenere l'aiuto di nessun editore per pubblicare i versi.
[[File:Gramsci Pasolini.jpg|miniatura|alt= Un uomo in contemplazione davanti a una lapide di un cimitero.|Pasolini rende omaggio alla tomba di [[Antonio Gramsci]]]]
Alla fine dell'anno ottenne l'incarico
{{vedi anche|Processo a Pier Paolo Pasolini per atti osceni e corruzione di minore}}
Il 29 agosto del [[1949]], alla sagra di [[Santa Sabina]] a [[Ramuscello]], Pasolini pagò tre minori per dei rapporti di masturbazione.<ref>rapporto della stazione dei carabinieri di Cordovado n. 17/75, protocollo v. 3</ref><ref name="Palma, 2010, p. 184">Diego dalla Palma, ''A nudo'', Sperling & Kupfer, 2010, p. 184</ref><ref name="isites.harvard.edu">https://isites.harvard.edu/fs/docs/icb.topic1210001.files/Belpoliti%20Pasolini.pdf</ref> La voce arrivò ai carabinieri della Stazione di [[Cordovado]], competente per il territorio. La famiglia di Pasolini intervenne e l'avvocato Bruno Brusin convinse le famiglie dei ragazzi a non sporgere denuncia, offrendo 100 000 lire a testa alle famiglie per il danno subito.<ref name="Palma, 2010, p. 184"/><ref name="isites.harvard.edu"/> L'indagine proseguì, con l'imputazione di atti osceni in luogo pubblico e di corruzione di minore (uno dei ragazzi era sotto i sedici anni).<ref name="isites.harvard.edu"/> Il 28 dicembre venne stralciata l'accusa di corruzione di minori per mancanza di denuncia e il dibattimento si concentrò sul fatto che gli eventi non si svolsero in un luogo pubblico, ma ''in un campo nascosto da siepe e da un boschetto d'acacie''.<ref name="isites.harvard.edu"/> La sentenza arrivò nel gennaio del 1950: Pier Paolo Pasolini
A questo punto aveva ormai maturato la consapevolezza di essere una sorta di “[[poeta maledetto]]". {{Citazione| La mia vita futura non sarà certo quella di un professore universitario: ormai su di me c'è il segno di Rimbaud o di Campana o anche di Wilde, ch'io lo voglia o no, che altri lo accettino o no.<ref>[http://www.pasolini.net/saggistica_PPP_panico-omosessualita.htm#40 Pier Paolo Pasolini e il panico dell'omosessualit?di Francesco Gnerre. Pubblicata in Testo e senso<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130625015412/http://www.pasolini.net/saggistica_PPP_panico-omosessualita.htm |data=25 giugno 2013 }}</ref>}}
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