Monte Manos: differenze tra le versioni

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A quota inferiore in località "Fortini Faì", altresì fu messo in opera l'"appostamento di quota 1220" . Il 27 aprile del 1915, un mese prima dell'entrata in guerra dell'Italia, in un documento del regio esercito denominato "Parere sugli appostamenti per batterie occasionali", si legge al riguardo: "4 cannoni da 75A, con intervallo tra i pezzi da 11 metri a 12,50. Si condivide il parere del comando del Genio di [[Verona]], che ritiene sufficiente la costruzione di una sola piazzola sulla destra dell'esistente appostamento, lasciando sgombra la piazzola centrale. Spesa preventivata £. 5.500". Allo scoppio delle ostilità nel maggio furono, per prime, le batterie del monte Manos ad aprire il fuoco contro gli austriaci accampati sul [[monte Tombea]], poi tutto il fronte tacque per sempre<ref>"La Grande Guerra in Lombardia", museo della guerra bianca-Temù, forte Montecchio nord-Colico, centro di documentazione e studio.</ref>.
 
Il monte Manos fece così parte del sistema Tombea-Caplone uno dei capisaldi principali della Terza linea di difesa arretrata, un'ampia cinta fortificata che chiudeva il settore [[Parco Alto Garda Bresciano|Alto Garda]] verso la Valle delle [[Giudicarie]] e lungo il fianco occidentale verso il [[lago d'Idro]] fino a raccordarsi sulle posizione fortificate arretrate del [[monte Denai]], una Batteria di artiglieria da 149A, del [[monte Stino]] e con quelle della riviera gardesana del monte Spino, del [[monte Pizzocolo]] e del monte Castello di Gaino di [[Toscolano Maderno]]. Il settore era difeso da una prima linea lungo la [[Valle di Ledro]] (direttrici Passo Nota-Carone-Limone), dietro la quale furono realizzate due Linee arretrate di difesa (direttrici [[Tremosine]]-Passo Nota e Mezzema-Passo Nota), disposte verso est in modo da fronteggiare una eventuale conquista austriaca del monte Altissimo sul Baldo. Più indietro la Linea arretrata di resistenza, tra [[Tignale]] e il Passo della Puria, in totale furono costruite 2.500 fortificazioni di vario tipo, servite da circa 2.000-3.000 uomini tra artiglieri, fanti e supporti logistici<ref>"La Grande Guerra in Lombardia", museo della guerra bianca-Temù, forte Montecchio nord-Colico, centro di documentazione e studio.</ref>..
 
==Natura==