Mausoleo della Conocchia: differenze tra le versioni

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La conocchia è un'eccezionale testimonianza del [[architettura barocca|barocco antico]] e risalente probabilmente al [[II secolo d.C.]], il sepolcro è dotato di undici nicchie ove si posavano le [[Urna cineraria|urne cinerarie]]. Secondo la tradizione vi fu sepolta anche [[Flavia Domitilla (figlia di Domitilla minore)|Flavia Domitilla]], la matrona romana nipote di [[Vespasiano]], perseguitata da [[Domiziano]] perché era di religione [[Cristianesimo|cristiana]]. Altre fonti, invece, affermano che in questo mausoleo furono depositate le ceneri di [[Appio Claudio Cieco]], politico e letterato romano, che realizzò proprio la Via Appia nel 312 a.C..
 
La Conocchia può dirsi fra i più significativi monumenti che siano giunti fino a noi conservando "quasi intero" il loro carattere plastico. Questo stato di conservazione è dovuto ai lavori di restauro apportati al tempo di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] tra gli altri da [[Carlo Vanvitelli]] che però in parte hanno modificato la struttura originaria. Di questa opera di restauro è data notizia in una un'iscrizione apposta sull'ingresso alla camera sepolcrale che recita:<ref name="caserta.italiani.it">[https://caserta.italiani.it/la-conocchia-via-appia/ La Conocchia: un mausoleo di epoca romana sulla via Appia]</ref>
 
{{Citazione|Me superstite mole dell’età antica, percorsa dal corrompimento e ormai sul punto di rovinare, il re Ferdinando IV, padre della patria, rinvigorita delle basi restaurò.||ME SUPERSTITEM ANTIQUITATIS MOLEM / SENIO CONFECTAM ET IAM IAM RUITURAM / REX FERDINANDUS IV, PATER PATRIAE, / AB IMO SUFFULTAM REPARAVIT.|lingua=la}}