Omicidio di Federico Aldrovandi: differenze tra le versioni

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[[File:Federico Aldrovandi.jpg|thumb|Federico Aldrovandi]]
 
Il '''caso Aldrovandi''' è la vicenda giudiziaria relativa all'uccisione di Federico Aldrovandi, uno studente [[Ferrara|ferrarese]], avvenuta il 25 settembre 2005 a seguito di un controllo di polizia.<ref name=:0>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/protagonisti/cronaca/2018/09/14/federico-aldrovandi_53747b64-690c-4a34-a61e-45e9f2a4d41c.html|titolo=Federico Aldrovandi - Cronaca|sito=ANSA.it|data=14 settembre 2018|accesso=28 febbraio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/09/25/news/federico_aldrovandi-207324271/|titolo=Tredici anni fa la morte di Federico Aldrovandi. "Gridava: basta, aiuto. Non aveva commesso alcun reato"|sito=Repubblica.it|data=25 settembre 2018|accesso=28 febbraio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/09/22/news/l_omicidio_aldrovandi_dieci_anni_senza_federico-122878054/|titolo=Il caso Aldrovandi. Dieci anni senza Federico|sito=Repubblica.it|data=14 settembre 2015|accesso=28 febbraio 2019}}</ref> I procedimenti giudiziari hanno condannato, ilIl 6 luglio [[2009]], i procedimenti giudiziari hanno condannato quattro poliziotti a 3 anni e 6 mesi di reclusione, per "''eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi''";<ref name=:0 /><ref name="motivazioni">{{cita web|url=http://download.kataweb.it/portale/aldrovandi/08.pdf|titolo=Motivazioni della sentenza di primo grado|formato=pdf|accesso=30 aprile 2014}}</ref> il 21 giugno [[2012]] la [[Corte di cassazione]] ha confermato la condanna.<ref name=:0 /> All'inchiesta per stabilire la cause della morte ne sono seguite altre per presunti depistaggi e per le querele fra le parti interessate.<ref name=":0" /> Il caso è stato oggetto di grande attenzione [[Mezzo di comunicazione di massa|mediatica]] e ha ispirato un documentario, ''[[È stato morto un ragazzo]]''.<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/09/22/news/federico_alrovandi_anniversario-123112247/|titolo=Due giorni di parole e musica per Federico|sito=Repubblica.it|data=17 settembre 2015|accesso=28 febbraio 2019}}</ref>
 
== Storia ==
 
La notte del 25 settembre [[2005]] Federico Aldrovandi si fece lasciare dagli amici in una via vicino a casa per tornare a piedi dopo aver trascorso la serata al locale ''Link'' di Bologna<ref name="malapolizia" >Capitolo "''Federico Aldrovandi, così muore un ragazzo''" in {{Cita|Chiarelli, 2011}}</ref>. Durante la nottata il giovane assunse, sia pur in modesta quantità, sostanze stupefacenti e alcool ma, a fine serata, ai testimoni appariva comunque tranquillo<ref name=motivazioni />. Nei pressi di via Ippodromo a [[Ferrara]] circolava, in quegli stessi minuti, la pattuglia "Alfa 3", con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri. Questi ultimi descrivono l'Aldrovandi come un "''invasato violento in evidente stato di agitazione''", sostengono di "''essere stati aggrediti dallo stesso a colpi di karate e senza un motivo apparente''" e chiedono per questo i rinforzi. Dopo poco tempo arriva in aiuto la volante "Alfa 2", con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto.
 
Lo scontro tra i quattro poliziotti e il giovane diventa molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzano) e porta quest'ultimo alla morte, sopraggiunta per "asfissia da posizione", con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti<ref name="malapolizia" />. Alle 6:04 la prima pattuglia richiedeva alla propria centrale operativa l'invio di un'[[ambulanza]] del [[118]], per un sopraggiunto malore. Secondo i tabulati dell'intervento, alle 6:10 arrivò la chiamata da parte del [[113 (Polizia di Stato)|113]] a Ferrara Soccorso, che inviò sul posto un'ambulanza e un'[[automedica]], giunte sul posto rispettivamente alle 6:15 e alle 6:18.
 
All'arrivo sul posto il personale del 118 trovavatrovò il paziente “''riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena [...] era incosciente e non rispondeva''”. L'intervento si concluse, dopoВopo numerosi tentativi di [[rianimazione cardiopolmonare]], l'intervento si concluse con la constatazione sul posto della morte del giovane, per “''[[Arresto cardiaco|arresto cardio]]-respiratorio e [[trauma cranico]]-facciale''”.<ref name="1 marzo">{{cita web|url=http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/federico_aldrovandi/2006/03/01/1-marzo/|titolo=1 marzo|sito=federicoaldrovandi.blog.kataweb.it|data=1º marzo 2006|accesso=30 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304194401/http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/federico_aldrovandi/2006/03/01/1-marzo/
|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref>
 
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La famiglia venne avvertita solamente alle 11 del mattino, quasi cinque ore dopo la constatazione del decesso. I genitori, di fronte alle 54 [[lesioni]] ed [[ecchimosi]] presenti sul corpo del ragazzo, ritennero poco credibile la morte per un malore. Il 2 gennaio [[2006]] la madre di Federico aprì un [[blog]] su [[internet]], chiedendo che venisse fatta luce su alcuni contorni oscuri di tutta la vicenda. Questo causò un'accelerazione delle indagini, che erano già in corso<ref>Filippo Vendemmiati, ''[[È stato morto un ragazzo]]'', Promo Music, Rai Trade, al minuto 0:94:00.</ref>.
 
Il 20 febbraio successivo vennero depositati i risultati della [[Consulenza tecnica (processo penale)|consulenza tecnica]] [[Medicina legale|medico-legale]] disposta dal [[Pubblico Ministero|pubblico ministero]], secondo la quale "''la causa e le modalità della morte dell'Aldrovandi risiedono in una insufficienza miocardica contrattile acuta dovuta all'aumentata richiesta di ossigeno indotta dallo stress psico-fisico per la marcata agitazione psico-motoria e gli sforzi intensi posti in essere dal soggetto durante la colluttazione e per resistere alla immobilizzazione, all'ipotetica depressione respiratoria secondaria alla assunzione di oppiacei e alle turbe della ventilazione polmonare prodotte dalla restrizione fisica in posizione prona con le mani ammanettate dietro la schiena''”, rilevando che "''le sostanze rilevate dall'indagine tossicologica ([[alcool etilico]], [[ketamina]], [[morfina]]) non sono idonee nel determinare la morte''"<ref name="1 marzo"/>.
 
Di tutt'altra voce un'indagine medico-legale, depositata il 28 febbraio dai consulenti della famiglia, secondo la quale dall'[[esame autoptico]] la causa ultima di morte sarebbe stata "un'[[anossia]] posturale", dovuta al caricamento sulla schiena di uno o più poliziotti durante l'immobilizzazione. Per quanto riguarda l'assunzione dile [[droghe]], la quantità di sostanze tossiche assunte dal giovane era la medesima rilevata dai consulenti della [[Procura della Repubblica|Procura]], ma assolutamente non sufficiente a causare l'arresto respiratorio: in particolare l'[[Etanolo|alcol etilico]] (0,4 g/L) era inferiore ai limiti fissati dal [[codice della strada]] per guidare, la [[ketamina]] era 175 volte inferiore alla dose letale e l'eroina assunta non poteva essere significativa, stante lo stato di agitazione imputato ad Aldrovandi. Essendo la sintomatologia dell'abuso di [[oppiacei]] caratterizzata da uno stato di sedazione e torpore, la morte di Aldrovandi, correlata al suo stato di euforia e agitazione, è logicamente incompatibile con una forte overdose di eroina.<ref name=blog_aldrov_03-06>{{cita web|url=http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/federico_aldrovandi/2006/03|titolo=Archivio di marzo 2006|sito=federicoaldrovandi.blog.kataweb.it|data=|accesso=30 aprile 2014}}</ref> Inoltre, sia la perizia sia i risultati delle indagini avrebbero evidenziato un contesto di gravi violenze subite dal giovane durante tutto l'intervento delle due pattuglie di Poliziapolizia.
 
Nel frattempo la notorietà della storia aumentava sempre di più, grazie alla mobilitazione di associazioni, comitati, scuole e del [[consiglio comunale]] di [[Ferrara]], arrivando fino alla partecipazione a trasmissioni televisive nazionali.<ref>{{cita TV|trasmissione=Chi l'ha visto?|wktrasmissione=Chi l'ha visto?|canale=RAI 3|wkcanale=RAI 3|url=http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Misteri/ContentSet-3847bc1f-ceac-4a83-9d8a-cf53886980e7.html|titolo=Omicidio Aldrovandi|data=16 gennaio 2006|accesso=16 gennaio 2016}}</ref>
 
== Indagini ==
Il 15 marzo arrivò la notizia dell'iscrizione nel [[registro degli indagati]] dei quattro agenti che avevano proceduto all'arresto diarrestato Aldrovandi per [[omicidio colposo]], mentre l'[[avviso di garanzia]] venne [[notifica]]to loro il 6 aprile. Il 16 giugno si tenne il primo [[incidente probatorio]] di fronte al [[giudice per le indagini preliminari]], fra la famiglia della vittima, i quattro [[Imputato|imputati]] e una [[testimonianza|testimone oculare]] dell'accaduto, la camerunese Annie Marie Tsagueu. Tsagueu, residente in via Ippodromo, è l'unica testimone ad aver visto e sentito distintamente alcune fasi della colluttazione. Ha visto gli agenti (due su quattro) picchiare Federico Aldrovandi, comprimerlo sull'asfalto e manganellarlo. Ha inoltre sentito le sue grida di aiuto e lo ha sentito respirare tra un conato di vomito e l'altro<ref name="malapolizia" />.
 
Dall'incidente probatorio emersero tra le altre una lunga [[escoriazione]] alla [[natica]] sinistra, segno di trascinamento sull'asfalto, e un importante schiacciamento dei [[Testicolo|testicoli]]. Nel frattempo venne disposta una perizia super-partes, con un incarico affidato all'"Istituto di Medicina Legale di Torino". Dalle indagini nel frattempo emergevano vari elementi incoerenti: come il fatto che il PM non fosseera andato a compiere un sopralluogo sulla scena del decesso; che non fosseera stata sequestrata l'automobile su cui, a detta degli agenti, si sarebbe ferito Aldrovandi<ref name=malapolizia/>; che non fosseroerano stati sequestrati i [[Manganello|manganelli]], di cui due rotti<ref name=cassazione>Corte di cassazione - Sezione IV penale - Sentenza 20 settembre 2012 n. 36280</ref>; e infine che il nastro contenente le comunicazioni fra il 113 e la pattuglia fosseera stato messo a disposizione della Procura soltanto molto tempo dopo<ref name=malapolizia/>.
 
Per questi motivi vennefu aperta una seconda [[inchiesta]] presso la Procura di Ferrara, per vari reati, tra cui falso, omissione e mancata trasmissione di atti. L'11 novembre venne depositata la perizia eseguita a Torino, in cui veniva escluso categoricamente un nesso fra la morte e le [[sostanze psicotrope]] assunte da Aldrovandi; dalla discussione della perizia, avvenuta il 14 dicembre, emerse un ruolo attivo delle persone che erano con Aldrovandi.<ref>{{cita web|url=http://download.kataweb.it/portale/aldrovandi/07.pdf|titolo=Motivazioni della sentenza di primo grado|formato=pdf|accesso=3 maggio 2014}}</ref>
 
==Processi==
Il 10 gennaio [[2007]] venivano [[Rinvio a giudizio|rinviati a giudizio]] per [[omicidio colposo]] gli agenti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri, per aver ecceduto i limiti dell'adempimento di un dovere, per aver perseverato nella violenza anche dopo aver vinto la resistenza del giovane e per aver ritardato l'intervento dell'ambulanza. Dopo le procedure di istruzione del processo la prima [[udienza preliminare]] venne fissata per l'ottobre seguente. All'inizio di febbraio [[2008]] vienefu mostrato un filmato di dieci minuti, girato dalla [[polizia scientifica]] sul luogo dell'evento, dopo la partenza dell'ambulanza e prima dell'arrivo del medico legale, in cui gli agenti presenti sul posto scambiano considerazioni sull'accaduto. Nel video emergerebbero preoccupanti divergenze con le foto scattate dal medico legale.<ref>{{cita news|autore=Grazia Maria Mottola|url=http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_10/Federico_Aldrovandi_agenti_video_mottola_7125d05e-d7b6-11dc-ad39-0003ba99c667.shtml|titolo=Federico, spunta un video sugli agenti sotto accusa|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Milano|data=10-11 febbraio 2008|accesso=30 aprile 2014}}</ref>
 
Il 26 giugno [[2007]] vengono, per la prima volta interrogati durante il processo, furono interrogati i quattro [[Imputato|imputati]], i quali si dichiaranodichiararono stupiti della morte della vittima, che "''stava benissimo prima dell'arrivo dei sanitari''", mentre la registrazione della centrale operativa riporta chiaramente: "''... l'abbiamo bastonato di brutto. Adesso è svenuto, non so... È mezzo morto''". Gli agenti raccontarono che i due sfollagente si sarebbero rotti per un calcio di Aldrovandi e per una caduta accidentale di un poliziotto. Sempre secondo la deposizione, l'ambulanza fu chiamata immediatamente, mentre non fu utilizzato il [[defibrillatore semi-automatico]] di cui era dotata la volante poiché Aldrovandi non aveva "''mai dato segni di sofferenza''".
 
=== Primo grado ===
Il 19 giugno [[2009]] il pubblico ministero titolare del caso pronunciò una requisitoria in cui chiese una pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione per i poliziotti implicati: Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri<ref>{{cita news|url=http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/130378|titolo=Morte di Federico Aldrovandi. Il pm chiede 3 anni e 8 mesi|pubblicazione=[[L'Unione sarda]]|data=19 giugno 2009|accesso=12 luglio 2009|urlarchivio=https://archive.is/20090624020954/http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/130378|dataarchivio=24 giugno 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Il successivo 6 luglio il giudice Francesco Maria Caruso del tribunale di Ferrara condannò per omicidio colposo a tre anni e sei mesi di reclusione i quattro poliziotti indagati, riconoscendo l'eccesso colposo nell'[[uso legittimo delle armi]]<ref name="motivazioni" /><ref>{{cita web|url=http://it.peacereporter.net/articolo/16565/Condannati+i+poliziotti+per+la+morte+di+Aldrovandi|titolo=Tre anni e sei mesi ai quattro agenti accusati di eccesso colposo nell'omicidio del ragazzo di 18 anni|autore=Giusi Marcante|editore=[[Peace Reporter]]|data=6 luglio 2009|accesso=30 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/cronaca/aldrovandi-processo/aldovrandi-condanna/aldovrandi-condanna.html|titolo=Per la morte del giovane Aldrovandi poliziotti condannati a tre anni e 6 mesi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Ferrara|data=6 luglio 2009|accesso=30 aprile 2014}}</ref>. Ma in realtà, poi, nessuno dei quattro condannati, grazie all'indulto varato nel [[2006]], sconterà la propria pena<ref>{{cita news|autore=[[Andrea Scanzi]]|url=http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=161&ID_sezione=520&sezione=|titolo=Zona del silenzio (in memoria di Aldrovandi)|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=9 luglio 2009|accesso=10 luglio 2009|urlarchivio=https://archive.is/20120904000723/http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=161&ID_sezione=520&sezione=|dataarchivio=4 settembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Secondo grado ===
Il 9 ottobre [[2010]] venne stabilito, a favore dei familiari di Federico Aldrovandi, fu stabilito un risarcimento pari a circa due milioni di euro, in cambio dell'impegno a non costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/10/09/visualizza_new.html_1734504532.html|titolo=Aldrovandi: la mamma, Stato ha colmato assenza di scuse|pubblicazione=[[ANSA]]|città=Ferrara|data=10 ottobre 2010|accesso=30 aprile 2014}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_09/aldrovandi_risarcimento_263f7b88-d3b9-11df-989d-00144f02aabc.shtml|titolo=Caso Aldrovandi, 2 milioni alla famiglia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Milano|data=9-10 ottobre 2010|accesso=30 aprile 2014}}</ref>. Il 10 giugno [[2011]] la [[Corte d'appello]] di [[Bologna]] confermò la pena sancita in primo grado dal tribunale di Ferrara per la morte di Federico Aldrovandi, accogliendo in questo modo le richieste della Procura Generale e respingendo in toto le tesi difensive<ref>{{Cita news|url=http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/06/10/federico_aldrovandi_sentenza_appello_bologna.html|titolo=Caso Aldrovandi: sentenza confermata in appello|pubblicazione=[[Sky TG 24]]|data=10 giugno 2011|accesso=30 aprile 2014}}</ref>.
 
=== Ricorso in cassazione ===
Il 21 giugno [[2012]] la [[corte di cassazione]] rese definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione per "''eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi''" ai quattro poliziottia Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri<ref>{{cita news|autore=Antonella Beccaria|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/20/caso-aldrovandi-cassazione-agenti-furono-sproporzionatamente-violenti/358359/|titolo=Caso Aldrovandi, la Cassazione: “Gli agenti furono sproporzionatamente violenti”|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|città=Ferrara|data=20 settembre 2012|accesso=30 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2012/06/21/italia/cronache/aldrovandi-la-cassazione-conferma-anni-e-mesi-di-carcere-ai-poliziotti-RvTlhtMinGH4IiChzqjezM/pagina.html|titolo=La sentenza Aldrovandi, la Cassazione conferma: 3 anni e 6 mesi di carcere ai poliziotti|pubblicazione=[[La Stampa]]|città=Roma|data=21 giugno 2012|accesso=30 aprile 2014}}</ref>. In particolare, la quarta sezione penale respinse il ricorso presentato dalla difesa dei quattro agenti contro la condanna che era già stata emessa dalla Corte d'Appello di Bologna. I poliziotti, però, beneficiarono dell'[[indulto]], che coprecopriva 36 dei 42 mesi di carcerazione previsti dalla condanna. In ogni caso, dopo l'attuazione di quest'ultima, scattarono i provvedimenti disciplinari.
 
Per [[Amnesty International]] si trattò di "''un lungo e tormentato percorso di ricerca della verità e della giustizia. Solidarietà e vicinanza ai familiari di Federico Aldrovandi, che in questi anni hanno dovuto fronteggiare assenza di collaborazione da parte delle istituzioni italiane e depistaggi dell'inchiesta''"<ref>{{cita web|url=http://www.amnesty.it/sentenza-cassazione-omicidio-aldrovandi-si-chiude-lungo-e-tormentato-percorso-di-ricerca-di-verita-e-giustizia|titolo=Sentenza Cassazione su omicidio Aldrovandi. Amnesty International Italia: si chiude un lungo e tormentato percorso di ricerca della verità e della giustizia|editore=[[Amnesty International]] Italia|data=21 giugno 2012|accesso=30 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140502003628/http://www.amnesty.it/sentenza-cassazione-omicidio-aldrovandi-si-chiude-lungo-e-tormentato-percorso-di-ricerca-di-verita-e-giustizia|dataarchivio=2 maggio 2014|urlmorto=sì}}</ref>.
 
In cassazione i familiari di Federico Aldrovandi non si costituirono parte civile, dopo averavendo raggiunto una transazione col [[Ministero dell'Interno]] e dopo aver ricevuto le scuse del [[capo della polizia]] [[Antonio Manganelli]] che incontrò i genitori del giovane durante una visita privata<ref>{{cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Caso-Aldrovandi-la-Cassazione-conferma-le-condanne-ai-poliziotti-3-anni-e-6-mesi_313429950847.html|titolo=Caso Aldrovandi, la Cassazione conferma le condanne ai poliziotti: 3 anni e 6 mesi|pubblicazione=[[Adnkronos]]|città=Roma|data=21 giugno 2012|accesso=21 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120624065033/http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Caso-Aldrovandi-la-Cassazione-conferma-le-condanne-ai-poliziotti-3-anni-e-6-mesi_313429950847.html|dataarchivio=24 giugno 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Decorso ===
 
Il 29 gennaio [[2013]] il [[Tribunale di sorveglianza]] di [[Bologna]] decretò il carcere per la pena residua di 6 mesi (dato che 3 anni erano stati condonati dall'[[indulto]]) nei confronti dei poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri. Il provvedimento del Tribunale giunse dopo la richiesta avanzata dal [[Procura generale della Repubblica|Procuratore Generale]]<ref>{{Cita news|autore=Luigi Spezia|url=http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/01/29/news/per_la_morte_di_federico_aldrovandi_carcere_per_tre_degli_agenti_condannati-51496895/|titolo=Carcere per tre dei poliziotti condannati per la morte di Aldrovandi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Bologna|data=29 gennaio 2013|accesso=30 aprile 2014}}</ref>. Il 1º marzo venne poi respinta l'istanza della difesa del quarto poliziotto, Enzo Pontani, e dunque anche quest'ultimo vennefu condannato in via definitiva a scontare la pena detentiva.<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/03/01/Aldrovandi-carcere-anche-quarto-poliziotto-condannato-_8332524.html|titolo=Aldrovandi: carcere anche per quarto poliziotto condannato|pubblicazione=[[ANSA]]|data=1º marzo 2013|accesso=30 aprile 2014}}</ref>
 
Il successivo 18 marzo Monica Segatto venne scarcerata sulla base del decreto Severino (lo "svuota-carceri") dopo un mese di detenzione e ammessa al regime degli arresti domiciliari.<ref>{{Cita news|autore=David Marceddu|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/18/aldrovandi-grazie-allo-svuota-carceri-poliziotta-condannata-e-ai-domiciliari/534509/|titolo=Aldrovandi, grazie allo ‘svuota carceri’ la poliziotta condannata è già ai domiciliari|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|città=Ferrara|data=18 marzo 2013|accesso=30 aprile 2014}}</ref> Anche Paolo Forlani e Luca Pollastri avevano avanzato la richiesta di poter accedere alla misura meno afflittiva dei domiciliari, sempre appellandosi allo svuota-carceri; quella volta, però, il magistrato di sorveglianza respinse la domanda, confermando il carcere per i due agenti.<ref>{{Cita news|autore=Jenner Meletti|url=http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/03/30/news/aldrovandi_l_ultimo_schiaffo_gli_agenti_torneranno_in_servizio-55630674/|titolo=Aldrovandi, agenti in servizio tra un anno il tribunale conferma il carcere per due di loro|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Ferrara|data=30 marzo 2013|accesso=30 aprile 2014}}</ref> Gli uomini, insieme con Enzo Pontani, dovrannoavrebbero quindi dovuto scontare il resto della pena presso il penitenziario di Ferrara, in regime di isolamento.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilpost.it/2013/04/05/i-poliziotti-in-carcere-per-la-morte-di-federico-aldrovandi/|titolo=I poliziotti in carcere per la morte di Aldrovandi|pubblicazione=[[Il Post]]|data=5 aprile 2013|accesso=30 aprile 2014}}</ref>
 
Tre dei quattro poliziotti (eccetto Forlani, a causa di una cura per "nevrosi reattiva") ritornanotornarono in servizio nel gennaio [[2014]], destinati a servizi amministrativi.<ref>{{Cita news|autore=Marco Zavagli|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/13/caso-aldrovandi-il-governo-rende-noto-dove-sono-stati-reintegrati-gli-agenti-condannati/879824/|titolo=Aldrovandi, Governo dice dove sono in servizio gli agenti. Mamma: “Non basta”|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=13 febbraio 2014|accesso=30 aprile 2014}}</ref> Il 2 luglio [[2014]] la&nbsp;Corte dei Conti&nbsp;dispose il sequestro dei beni dei quattro poliziotti condannati in via definitiva. Il provvedimento, di natura conservativa in vista del procedimento presso la magistratura contabile, fu disposto dalla sezione giurisdizionale per la Regione Emilia-Romagna della Corte dei Conti e riguardariguardava i circa 1.870.000 euro di danno erariale che&nbsp;Paolo Forlani, Monica Segatto, Luca Pollastri ed Enzo Pontani&nbsp;avrebbero provocato con la loro condotta.
 
Quei quasi due milioni di euro, individuati dalla procura come danno erariale, consistono infatti nel risarcimento che a suo tempo, dopo la condanna in primo grado del luglio [[2009]], furono offerti dal Ministero dell'Interno alla famiglia di Federico Aldrovandi a titolo di risarcimento. La misura, notificata nel luglio 2014 dalla Guardia di finanza di Ferrara,&nbsp;vide il sequestro del quinto dello stipendio, dei beni immobili e degli altri diritti reali immobiliari dei quattro agenti, fino alla concorrenza dell'importo complessivo di circa 1.870.000 euro. Ciascuno dei quattro agenti fu tenuto a risarcire, in proprio, un danno di circa 467.000 euro.<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/02/omicidio-aldrovandi-corte-dei-conti-dispone-sequestro-dei-beni-degli-agenti-condannati/1046936/ Aldrovandi, la Corte dei Conti dispone il sequestro dei beni degli agenti condannati - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== La segnalazione della Chiarelli ===
Durante il processo la difesa sosterrà che la volante "Alfa 3" sarebbe giunta sul posto dopo la segnalazione di una residente, Cristina Chiarelli, preoccupata per il frastuono proveniente dal parco di via Ippodromo<ref name="malapolizia" />. Fabio Anselmo, legale della famiglia Aldrovandi, sostiene invece che la suddetta pattuglia era già presente sul luogo e che le urla udite e segnalate dalla Chiarelli provenisseroprovenivano dallo scontro in corso tra Aldrovandi e i quattro poliziotti. Tale sequenza temporale è stata ipotizzata anche dal giudice in primo grado.
 
=== Ulteriori perizie ===
Il 10 ottobre [[2008]] i periti della difesa fornirono una versione opposta alle perizie di [[parte civile]], ribadendo la rilevanza delle sostanze assunte dal giovane, in quantità sufficienti a causarne la morte, ed escludendo che la colluttazione o il mantenimento della posizione prona abbiano "''avuto effetto nel processo che ha portato alla morte del ragazzo''". Sommando gli effetti [[Analgesico|analgesici]] delle droghe si sarebbe compreso come il ragazzo avesse potuto ferirsi ripetutamente senza sentire dolore. L'agitazione psicomotoria "''intensissima'' [...] ''ha innescato un meccanismo che ha portato a perdere il controllo del [[cervello]] e quindi a non rendersi conto del fabbisogno di [[ossigeno]] che il suo organismo richiedeva''", cosa che sarebbe dipesa "''dall'assunzione delle droghe, indipendentemente dalle quantità ingerite''". Nemmeno il mettere la vittima in posizione seduta, conclusero i periti, le avrebbe salvato la vita, in assenza di una specifica terapia d'urgenza.<ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=42716&format=html|titolo="Federico quella notte era già condannato"|editore=estense.com|data=11 ottobre 2008|accesso=12 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081022204908/http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=42716&format=html|dataarchivio=22 ottobre 2008|urlmorto=sì}}</ref>
 
Secondo una nuova perizia di parte civile del 6 novembre seguente venne invece riportato che "''alla base del cuore, lungo l'efflusso ventricolare sinistro, in particolare in corrispondenza del setto membranoso situato fra cuspide aortica non coronarica e coronarica destra, si osserva un cospicuo ematoma. Questa è la sede del fascio di His'' [...]. ''Il coinvolgimento del fascio di His da parte dell'ematoma è vistoso e con grande verosimiglianza è di origine traumatica'' [...] ''oppure ipossico da insufficienza respiratoria prolungata''". La perizia concludeconcluse che "''con probabilità molto elevata questa complicanza è stata la causa di morte''".<ref name=perizia>{{cita web|autore=Gaetano Thiene|url=http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/files/2008/11/aldrovandi-federico-1.pdf|formato=pdf|titolo=Proc. N.4922/05 RG NR – N.2060/06 RG GIP sulle cause di decesso di ALDROVANDI Federico|editore=Dipartimento di Scienze Medico-Diagnostiche e Terapie Speciali. Sezione di anatomia patologica speciale. [[Università degli Studi di Padova]]|data=6 novembre 2008|accesso=30 aprile 2014|sito=federicoaldrovandi.blog.kataweb.it}}</ref> Il 9 gennaio [[2009]] ilfu peritosentito diin parteudienza venneil sentitoperito indi udienzaparte, il quale concluse affermando la morte di Aldrovandi per causa violenta di Aldrovandi.
 
=== Aldrovandi Bis ===
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* Marcello Bulgarelli, responsabile della centrale operativa, a dieci mesi per omissione e favoreggiamento.
* Marco Pirani, ispettore di polizia giudiziaria, a otto mesi per non aver trasmesso, se non dopo diversi mesi, il brogliaccio degli interventi di quella mattina.
Luca Casoni, il quarto poliziotto coinvolto, che non aveva scelto il rito abbreviato, fu sottoposto a processo a partire dal 21 aprile di quell'anno. Il 27 gennaio [[2011]] venne poi assolto dall'accusa di falsa testimonianza perché il fatto non sussisteva e assolto dalle accuse di favoreggiamento e omissione d'atti ufficio perché il fatto non costituiva reato.<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/02/omicidio-aldrovandi-corte-dei-conti-dispone-sequestro-dei-beni-degli-agenti-condannati/1046936/|titolo=Aldrovandi, la Corte dei Conti dispone il sequestro dei beni degli agenti condannati|sito=Ilfattoquotidiano.com|data=2 luglio 2014|accesso=2 luglio 2014}}</ref>
 
== Note ==