Eracle: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Per lo più eliminate le ridondanze.
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 356:
 
=== Uomini amati da Eracle ===
Eracle aveva anche un certo numero di amanti maschili. [[Plutarco]], nel suo dialogo ''Sull'amore'' (Eroticos) sostiene che gli amanti maschi di Eracle "erano oltre ogni possibile conteggio"; di questi, quello a lui più strettamente legato era il tebano [[Iolao]]: secondo un mito che si pensa d'essere d'antiche origini, Iolao era auriga e scudiero dell'eroe. Eracle, alla fine, lo aiutò addirittura a trovarsi una moglie. Plutarco riporta che fino al suo tempo, le coppie maschili sarebbero andate in pellegrinaggio alla tomba di Iolao a [[Tebe (città greca antica)|Tebe]] a prestare giuramento di fedeltà eterna reciproca davanti al sepolcro dell'eroe<ref>Plutarco, ''Erotikos'', 761d. La tomba di Iolao è riportata anche da [[Pindaro]] in ''Odi olimpiche'' 9,98-99</ref>.
 
Uno degli amanti maschili di Eracle maggiormente rappresentato sia nell'arte antica sia in quella moderna è [[Ila (mitologia)|Ila]] (Hylas). Anche se la vicenda è di epoca più recente (datata all'incirca al III secolo a.C.) di quella occorsa con Iolao, questa aveva temi di [[mentoring]] nei modi di relazione guerresca e di aiuto per fargli trovare alla fine una sposa degna. Tuttavia va notato che non vi è nulla di tutto ciò se non nel racconto di [[Apollonio Rodio]], il quale suggerisce apertamente che Ila fosse anche un amante sessuale, in contrasto con la semplice qualifica di compagno e servitore<ref>Apollonio Rodio, ''Argonautiche'', 1.1177-1357; Teocrito, ''Idilli'' 13</ref>.
 
Un altro reputatopresunto amante maschio dell'eroe è Elacatas, suo [[eromenos]], che è stato onorato a [[Sparta]] con un santuario e giochi annuali, gli "Elacatea". Il mito del loro amore è assai antico<ref>Sosibius, in Esichio di Alessandria, ''Lexicon''</ref>.
 
Vi è poi l'eroe eponimo della città di [[Abdera (Tracia)|Abdera]], [[Abdero]], a essere considerato uno degli altri amanti di Eracle. Si dice che siaè stato aggredito e ucciso dalle carnivore [[cavalle di Diomede]] di [[Tracia]]. Eracle fondò la città di Abdera propriamenteproprio per onorare la sua memoria, dove è stato ricordato anche con giochi atletici<ref>Pseudo-Apollodoro, ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]'' 2.5.8; [[Tolomeo Efestione]], 147b in Fozio, ''[[Biblioteca (Fozio)|Biblioteca]]''</ref>.
 
Un altro mito è quello riguardanteriguarda [[Ifito (figlio di Eurito)|Ifito]]<ref>[[Tolomeo Efestione]] in Fozio, ''[[Biblioteca (Fozio)|Biblioteca]]''</ref>.
 
Altra storia è quella che narra del suo amore per [[Nireo]] che fu "l'uomo più bello che fosse giunto sotto le mura di [[Troia]]" (''[[Iliade]]'', 673). Ma Tolomeo aggiunge che alcuni autori abbianohanno rivelato invece che Nireo potesse essere uno degli stessi figli di Eracle<ref>[[Tolomeo Efestione]], 147b</ref>.
 
[[Pausania il Periegeta]] fa menzione di Sostrato di Dyme in [[Acaia (regione storica)|Acaia]] come uno dei probabili amanti di Eracle; si dice ch'egli sia morto giovane e che sia stato sepolto dall'eroe stesso appena al di fuori delladalla città. La tomba si trovava lì ancora in epoca storica, e gli abitanti di Dyme onoravano Sostrato come fosse un eroe<ref>Pausania, ''Descrizione della Grecia'', 7.17.8</ref>. Il giovane sembra sia stato anche indicato come Polystratus.
 
C'è anche una serie di amanti che sono o invenzioni successive, o concetti puramente letterari. Tra questi ci sono [[Admeto (mitologia)|Admeto]], che l'ha assistito durante la caccia del [[cinghiale calidonio]]<ref>Plutarco, ''Erotikos'', 761e</ref>; poi [[Adone (mitologia)|Adone]]<ref name="in Tolomeo Efestione">in [[Tolomeo Efestione]]</ref>, Corito iberico<ref name="in Tolomeo Efestione"/> e [[Nestore (mitologia)|Nestore]], che si diceva fosse amato per la sua saggezza.
 
Uno scholiasta delle Argonautiche elenca i seguenti amanti maschili di Eracle: "[[Ila (mitologia)|Hylas]], [[Filottete]], [[Diomo]], Perithoas e Phrix"<ref>Scholia su Apollonio Rodio, ''Argonautiche'', 1. 1207</ref>. Altri nomi, menzionati da Plutarco, sono quelli di [[Eufemo (figlio di Poseidone)|Eufemo]] e [[Frisso]].