Leggenda del tradimento: differenze tra le versioni
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== L'intitolazione del claustro ==
[[File:Centenario_RivAlt_1899.jpeg|thumb|Celebrazioni per il primo centenario (1899) della [[Rivoluzione di Altamura]] (con [[Giovanni Bovio]]) e inaugurazione del monumento]]
Lo storico [[Vincenzo Vicenti]] fa risalire la nascita della leggenda o, perlomeno, la sua diffusione capillare, all'anno 1901 e la mette in stretta correlazione con la testimonianza orale relativa a Maria Salvatore, raccolta da [[Ottavio Serena]] e pubblicata dallo stesso in occasione del centenario (1899) della [[Rivoluzione di Altamura]]; in tale occasione fu inaugurato il monumento ai martiri che ancora oggi troneggia in [[Piazza Duomo (Altamura)|piazza Duomo]]. La forma scritta avrebbe contribuito a diffondere quella che era una semplice diceria poolare anche tra i ceti più istruiti della popolazione altamurana. A tal punto che, in occasione del censimento e dello "sventramento odonomastico" del 1901, quello che allora si chiamava "claustro Cherubino Giorgio" fu ridenominato "claustro del Tradimento", nome che ancora oggi il claustro porta. Pasquale Griffi, maestro di Vicenti, riporta nella sua opera ''Altamura e i suoi figli'' (1901) un riferimento al tradimento pur garantendosi con un "si dice", e lo stesso Vicenti afferma di aver insegnato la leggenda
== La pubblicazione dell'opera ==
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