Tanio Boccia: differenze tra le versioni

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Come regista, spaziò in diversi generi, dal [[peplum]] al [[western all'italiana]], sotto lo [[pseudonimo]] di ''Amerigo Anton''. Divenne celebre negli ambienti di [[Cinecittà]] per i suoi [[film a basso costo]], che gli valsero il soprannome di ''[[Edward D. Wood Jr.|Ed Wood]] italiano'', nonché il titolo di ''peggior regista italiano''.<ref>[[Gianni Canova]], ''Enciclopedia del cinema'', Garzanti, 2005 p.125</ref> Il critico [[Steve Della Casa]] ha detto di lui: «Boccia non è una creatura della critica trash e nessuno gli ha mai dedicato saggi o retrospettive. Era un mito negativo di Cinecittà dove si diceva ''peggio di così c'è solo Tanio Boccia''».<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/11/20/tanio-boccia-chi-perche-si-parla.html|pubblicazione=repubblica.it|autore= |titolo=Tanio Boccia chi {{Sic|e'}} (sic) e {{Sic|perche'}} (sic) si parla di lui|accesso=15 aprile 2013}}</ref>
 
Dotato tuttavia di creatività,<ref>Enrico Lancia, ''Dizionario del cinema italiano'', Gremese, 2001, p.135</ref> riusciva spesso a risolvere situazioni complicate, dovute ai bassissimi budget con cui lavorava. Nel dirigere uno dei suoi tanti [[western]], aveva previsto una scena con sei ballerine sul bancone di un [[saloon]], ma per problemi economici riuscì a reperirne solo tre. Risolse la situazione facendosi portare, poco prima del ciak, uno specchio. La sceneggiatura di ''[[Dio non paga il sabato]]'' venne ripresa da [[Cesare Canevari]] nella realizzazione di ''[[Matalo!]]''.<ref>{{cita libro |nome=Roberto |cognome= Curti|wkautore= Roberto Curti|titolo= Italian Crime Filmography, 1968-1980|anno= 2013|editore= McFarland|p= 89}}</ref>
 
In un'intervista [[Federico Fellini]] raccontò che dopo aver ricevuto la notizia del suo quarto [[premio Oscar]] con ''[[Amarcord]]'', fu chiamato da [[Alberto Sordi]] che gli disse: «''Federico, non t'hanno premiato, questa volta è toccato a Tanio Boccia!''».<ref>Gordiano Lupi, ''Federico Fellini'', Mediane, 2009, p.159</ref> Nell'intervista, commentò quello scherzo soffermandosi sulla ''fama quasi leggendaria'' di Tanio Boccia, regista di pochi mezzi e tanta voglia di fare.
 
==Nella cultura di massa==