Gaetano Kanizsa: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 24:
Colpito dalle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]], fu privato della [[cittadinanza italiana]] e confinato a [[Buttrio]]. Dopo l'[[armistizio di Cassibile]] fuggì a [[Roma]] dove aderì alla [[Resistenza italiana|Resistenza]]; grazie all'appoggio di [[Luigi Meschieri]], gli fu procurato un posto da ricercatore all'Istituto di Psicologia del [[CNR]].
 
Dopo il conflitto Musatti lo chiamò ad affiancarlo al Laboratorio di psicologia della [[Olivetti]]. Vi rimase sino al [[1947]], quando ottenne un posto di assistente all'[[Università di Firenze]]; poco dopo divenne assistente dello stesso Musatti all'[[Università degli Studi di Milano|Università di Milano]]. Dal [[1953]] fu [[professore ordinario]] all'[[Università di Trieste]] dove fondò l'Istituto di Psicologia.<ref>Secondo altra fonte, Kanizsa venne «nominato alla direzione dell'Istituto di psicologia dell'Università di Trieste, già fondata da [[Ferruccio Banissoni]] e diretto per un anno da [[Fabio Metelli|Metelli]]»: ''Rivista di psicologia'', Volume 53, 1953, p. 14. [https://www.google.it/search?num=100&hl=it&safe=off&tbo=1&tbm=bks&q=Il+Prof.+Gaetano+Kanizsa+%C3%A8+stato+nominato+alla+direzione+dell%27Istituto+di+psicologia+dell%27Universit%C3%A0+di+Trieste%2C+gi%C3%A0+fondata+da+Banissoni+e+diretto+per+un+anno+da+Metelli ''Anteprima disponibile''] su Google libri.</ref>
 
Ha due nipoti, uno di nome Olmo Marco Kanizsa (nato nel 1995) e Foscolo Kanizsa, che fanno spola tra le campagne di Firenze in Toscana e le colline piemontesi delle Langhe, nella zona di Dogliani (CN).
== Opere ==
* ''I processi cognitivi'' di Gaetano Kanizsa, Paolo Legrenzi, Paolo Meazzini, Bologna, [[Il Mulino]], 1975