Lingua veneta: differenze tra le versioni

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Riga 167:
** veneto italianizzato: ''sta rivando''
 
== Grammatica ==
 
=== Fonologia ===
La lingua veneta ha alcuni [[fonema|fonemi]] non presenti in quella italiana, e allo stesso tempo non sono presenti in veneto alcuni fonemi presenti in italiano e in altre lingue neolatine, come {{IPA|/ʃ/}} (rappresentato in italiano con il digramma 〈sc〉 o in francese con 〈ch〉) e {{IPA|/ʎ/}} (in italiano 〈gl〉 o in catalano 〈ll〉).
 
Riga 333:
| ca[ts]a - ca[θ]a - ca[s]a
| caça (cazza), non *caxa
| rowspan="2" |casa
| caccia
| cfr. pt. caça, cat. caça
|-
|ca[s]a
|cassa
|cassa
|
|-
| ca[z]a
Line 387 ⟶ 382:
L'uso di 〈z〉 e 〈ç〉, anche se in forma ridotta, si mantiene in alcuni autori moderni come ad esempio il veronese [[Berto Barbarani]] per parole con fluttuazione come ''zo'', ''çità'', ''çento''.
 
=== Grafia ===
{{c|Non si capisce fino a che punto la grafia DECA coincida con la "Grafia Veneta Internazionale Moderna" (o "Grafia Veneta Ufficiale"?), e quindi quale livello di "ufficialità" abbia lo standard dell'Academia. Di fatto non risulta che nessuno Stato o Regione riconosca nell'Academia de la Bona Creansa l'istituzione normativa per il veneto. L'UNESCO non sembra in grado di assegnare questo grado di "ufficialità", perché semplicemente sceglie degli enti di riferimento anche per microlingue.|linguistica|agosto 2020}}
Dal 2017 la lingua veneta ha una codificazione ortografica moderna, ufficialmente riconosciuta dalla Regione del Veneto. L'Academia de ła Bona Creansa, riconosciuta dall'UNESCO come ente di riferimento per l'idioma Veneto, ha elaborato, testato, applicato e certificato una normazione ortografica completa, indicata con l'acronimo "DECA" ("''Drio El Costumar de l'Academia''").
Line 441 ⟶ 436:
Gli articoli maschili si possono apostrofare per sincope vocalica da entrambi i lati, purché in direzione di altra vocale adiacente. Gli articoli femminili negli stessi casi, ma solo verso destra. Per tutte le altre parole, non si apostrofano l’apocope o l’aferesi solo vocaliche.
 
=== Morfologia e sintassi ===
{| class="wikitable"
!grafia
!Veneto
!Italiano
|-
| -
|so
|io so
|-
|Accento
|só
|suo
|-
|Apostrofo
|so'
|io sono
|}
{| class="wikitable"
!
!Bilabiali
!Dentali
!Alveolari
!Palatali
!Velari
|-
|Nasali
|m
|
|n
|gn/nj
|<n>
|-
|Plosive
|p b
|t d
|
|
|ch gh
|-
|fricative
|f v
|zs/(th) ż/(dh)
|s ś/z
|
|
|-
|affricative
|
|
|zs/(ts) ż/(dz)
|ci gi
|
|-
|approssimanti
|
|
|
|j
|
|-
|approssimanti laterali
|
|
|l
|
|/ł
|}
 
== Morfologia e sintassi ==
Il veneto possiede alcune strutture [[morfo]]-sintattiche caratteristiche. Fra le tante, citiamo per esempio il [[pronome personale]] [[clitico]] per il [[soggetto (linguistica)|soggetto]], il cui uso è obbligatorio davanti ai verbi nella seconda persona singolare e nella terza persona singolare e plurale: «Giorgio ''el'' vien», «I [[vecio|veci]] ''i'' parla/discòre», «ti ''te'' parli/discòre/parla» o «ti ''ti/tu'' discòre/parla». Alcune varianti possiedono la particella ''A'', di origine incerta, utilizzata per rafforzare i verbi o presentarli come novità: «''A'' te sì bravo» ('Sei proprio/veramente bravo!'), «''A'' no te dormi mai» ('Ma non dormi mai!'), «''A'' no l'è mai contento» ('Non è proprio mai contento!'), che nella prima persona singolare e plurale dei verbi perde valore enfatico e assume una funzione simile a quella del pronome proclitico soggetto: «''A'' so' rivà ieri» ('Sono arrivato ieri').