Sime Telefonia: differenze tra le versioni

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'''Sime Telefonia''' è stata un'azienda italiana che progettava, sviluppava e commercializzava circuiti e componenti [[elettronici|elettronica]], [[Citofono|citofonici]], [[Telefono|telefonici]], e di riscaldamento e condizionamento [[condizionatori]]. Il suo logo era costituito dalla scritta "Sime Telefonia" in caratteri corsivi, di due colori diversi.
 
Il marchio è stato in parte successivamente ripreso da altre ditte per la commercializzazione di sistemi di telecomunicazione.
 
== Storia ==
Fondata a [[Firenze]] come "SIME" neglialla fine degli anni cinquanta, si occupava principalmente della progettazione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento, oltre che della produzione di componentistica elettrica ed elettronica - compresi i trasformatori - da montare su apparecchi commercializzati da altre aziende.
 
Con sede in Firenze, presso una serie di capannoni in via Toscanini 21, all' Isolotto, dalla seconda metà degli anni sessanta, grazie ad una serie di accordi con la [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]], il ramo "''Sime Telefonia''" - presto divenuto il principale settore dell'azienda e nome d'insegna - iniziò ad assemblare i primi esemplari del telefono pubblico a gettoni [[U+I]], progettato dalla [[IPM Group|IPM]] di Napoli; la caratteristica innovativa della Sime fu quella, al di là dell'assemblaggio dei primissimi esemplari del telefono (attività abbandonata già all'inizio degli anni settanta, laddove IPM ed Urmet erano in grado di soddisfare ampiamente la domanda degli stessi), dell' occuparsi - in maniera industriale - di quella che era la manutenzione e riparazione after market di tali apparecchi, speditegli da tutta Italia. Oltre a questo, il know-how dell'azienda le permise di dedicarsi ad un continuo miglioramento della componentistica ed aggiornamento delle piastre contenenti le schede meccaniche ed elettromeccaniche degli esemplari di U+I prodotti sia dalla IPM che dalla Urmet di Torino. Fattore, questo, che permise all' U+I di rimanere in servizio, esteticamente quasi immutato, ma adattato alle nuove centraline e protocolli di comunicazione nazionali e stranieri, fino agli anni ottanta. E' infatti comune trovare, all'interno di U+I, piastre con il marchio della SIME e la data di aggiornamento.
 
Alla fine degli anni settanta, oramai esautorata dalle commesse della SIP per la produzione dei nuovi telefoni pubblici G+M e - nel giro di pochi anni, destinatasotto a trasformarsi in Telecom Italia - relative all'assemblaggio ed alla rigenerazione dei telefoni pubbliciRotor, e conpassata inegli nuovianni telefoniottanta domesticila comunqueriparazione prodottidei evecchi riparatiU+I, daoramai altrein smantellamento, alla aziendeCIVE, la SIME entraentrò in una situazione di crisi. La produzione di componentistica (in primis i trasformatori) non èfu sufficiente e si profilaprofilò, già nell'ottobre de 1980, la cassa integrazione per 250 dipendenti, su un totale di 750 unità<ref>{{Cita news|autore=|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1980/10/31/page_021.pdf|titolo=Ora il governo è costretto a parlare della crisi SIME|pubblicazione=l' Unità|data=31/10/1980}}</ref>.
 
Negli anni ottanta l'azienda si occupaoccupò principalmente di commesse di riparazioni su reti di impianti di comunicazione e telecomunicazione, mentre la produzione e progettazione in proprio - seppure limitata - mostramostrò prodotti interessanti, quali il "''picchio''" del 1987, un telefono con funzioni proprie che di interconnessione con centraline telefoniche, disegnato per poter essere utilizzato su superfici piane o inclinate.
 
Con la fine del decennio, la Sime cessò le proprie produzioni presso lo stabilimento di Firenze, oramai sovradimensionato e - nel 1990 - il gruppo Sime venne spacchettato in diverse realtà minori : Igla, Sime sistemi, Simetrafo, Simair, a loro volta presto scomparse o rilevate da nuove proprietà<ref>{{Cita web|url=https://www.piananotizie.it/digitale-e-lavoro-ai-giovani-la-sfida-della-lastrigiana-sime/|titolo=Digitale e lavoro ai giovani, la sfida della lastrigiana Sime|autore=Autore Elisa Gentilini|sito=Piana Notizie|data=2016-07-08|lingua=it-IT|accesso=2020-11-26}}</ref>. Per questo motivo il nome Sime risulterà utilizzato per la commercializzazione e progettazione di sistemi di telecomunicazione, senza però connessione con l'azienda di telefonia.
Con sede in Firenze, presso una serie di capannoni in via Toscanini 21, all' Isolotto, alla fine degli anni sessanta, grazie ad una serie di accordi con la SIP, il ramo "Sime Telefonia" - presto divenuto il principale settore dell'azienda - iniziò ad assemblare i primi esemplari del telefono pubblico a gettoni U+I, progettato dalla IPM di Napoli, occupandosi poi principalmente dell'aggiornamento delle schede meccaniche ed elettromeccaniche degli esemplari prodotti sia dalla IPM che dalla Urmet di Torino.
 
La Sime Telefonia, ed il personale restante, furono trasferiti in in Via San Piero A Quaracchi 250 A, a Firenze. Sopravvivendo, per gli anni novanta, grazie ad una serie di commesse - fra le quali quella con Nokia. Con il colosso finlandese, nell'ambito del progetto della creazione di ''Nokia Point'' monomarca in tutta l'Italia, la Sime inaugurerà - nel 2009 - un proprio negozio di vendita al dettaglio, a Firenze, in via Paganini, 42<ref>{{Cita web|url=https://www.archilovers.com/projects/16594/negozio-sime-telefonia-nokia.html|titolo=NEGOZIO SIME TELEFONIA NOKIA {{!}} STEFANO GAUDIO|sito=Archilovers|lingua=it|accesso=2020-11-26}}</ref>, successivamente chiuso.
Alla fine degli anni settanta, oramai esautorata dalle commesse della SIP - nel giro di pochi anni destinata a trasformarsi in Telecom Italia - relative all'assemblaggio ed alla rigenerazione dei telefoni pubblici, e con i nuovi telefoni domestici comunque prodotti e riparati da altre aziende, la SIME entra in una situazione di crisi. La produzione di componentistica (in primis i trasformatori) non è sufficiente e si profila, nell'ottobre de 1980, la cassa integrazione per 250 dipendenti, su un totale di 750 unità.
 
Divenuta di proprietà della [[Urmet]], nel 2004 ulteriori vicende relative alla proprietà e la perdita di ulteriori commesse<ref>{{Cita web|url=http://met.cittametropolitana.fi.it/comunicati/comunicato.asp?id=15812|titolo=Città Metropolitana di Firenze - Archivio comunicati stampa|sito=met.cittametropolitana.fi.it|accesso=2020-11-26}}</ref> aggravarono la crisi aziendale e - dopo un'ulteriore diminuzione dei lavoratori<ref>{{Cita web|url=https://storico.cgilfirenze.it/2006/sime.html|titolo=Sime in Cgil Firenze|sito=storico.cgilfirenze.it|accesso=2020-11-26}}</ref> avvenuta nel 2006 - anche la restante attività cessò definitivamente.
Negli anni ottanta l'azienda si occupa principalmente di commesse di riparazioni su reti di impianti di comunicazione e telecomunicazione, mentre la produzione e progettazione in proprio - seppure limitata - mostra prodotti interessanti, quali il "picchio" del 1987, un telefono con funzioni proprie che di interconnessione con centraline telefoniche, disegnato per poter essere utilizzato su superfici piane o inclinate.
 
I capannoni storici di via Toscanini, il cui sottosuolo ha richiesto un'importante opera di bonifica a cusa della contaminazione da policloruri di bifenile<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/10/25/ex-sime-veleni-infiltrati-nella-terra-bifenile.html|titolo=Ex Sime, veleni infiltrati nella terra bifenile mille volte sopra i limiti - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2020-11-26}}</ref>, sono stati abbattuti interamente e sostituiti da alloggi di edilizia residenziale pubblica, terminati nel 2015.<ref>{{Cita web|url=http://24o.it/Snp2ZV|titolo=Nell'area ex Sime di Firenze nascono 110 alloggi {{!}} Toscana24|sito=Toscana24 - Il Sole 24 Ore|lingua=en|accesso=2020-11-26}}</ref>
Con la fine del decennio, la Sime cessa le proprie produzioni presso lo stabilimento di Firenze.
Nel 1990, la Sime viene spacchettata in diverse realtà minori : Igla, Sime sistemi, Simetrafo, Simair, a loro volta presto scomparse.
La parte dell'attività telefonica ed il personale restante sono trasferiti in in Via San Piero A Quaracchi 250 A e, per gli anni novanta, la Sime sopravvive grazie ad una serie di commesse - fra le quali quella con Nokia - per cui si doterà nel 2009 di un proprio negozio di vendita al dettaglio, in joint con il progetto di Nokia Point dell'apertura di diversi punti vendita, a Firenze, in via Paganini, 42.