Toponomastica dell'Alto Adige: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
Nessun oggetto della modifica
Etichetta: Annullato
Riga 1:
La '''toponomastica dell'Alto Adige''' è l'insieme di tutti i [[toponimi]] della [[Provincia autonoma di Bolzano]]. Caratteristica sua peculiare è il plurilinguismo, essendodato ilche gli abitanti del territorio provinciale popolatosono dain abitantimaggioranza di [[lingua italianatedesca]], e in minoranza di [[lingua tedesca|tedescaitaliana]] e/o [[lingua ladina|ladina]].
 
La nomenclatura geografica in lingua italiana ha carattere di ufficialità, in quanto adottata con legge dello Stato successivamente alla [[prima guerra mondiale]] e durante il [[fascismo]]. Con l'eccezione di relativamente pochi toponimi già attestati prima dell'Ottocento, la vasta maggioranza della nomenclatura italiana è il frutto di lavoro del [[irredentista]] [[trentino]] [[Ettore Tolomei]] (1865–1952), che si era prefisso come scopo quello di [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzare]] o, a suo dire, "ri-italianizzare" la regione, la cui popolazione era all'epoca in gran parte (circa 90%) di madrelingua tedesca (con una piccola percentuale ladina, peraltro non ancora riconosciuta come lingua a sé stante). A differenza dei [[Italianizzazione dei toponimi dei comuni in Piemonte e in Valle d'Aosta#Valle d'Aosta|toponimi in Valle d'Aosta]], anch'essi italianizzati durante il fascismo, ma ripristinati nel [[1946]], così non fu in Alto Adige: i toponimi di Tolomei, anche quelli mai entrati nell'uso quotidiano, sono rimasti ufficiali anche nel dopoguerra. La questione è tuttora oggetto di polemiche, in quanto non è stata ancora emanata una precisa [[legge provinciale]] in materia.<ref>[[Francesco Palermo]], ''Riflessioni giuridiche sulla disciplina della toponomastica nella Provincia autonoma di Bolzano'', in ''Regionale Zivilgesellschaft in Bewegung - Cittadini innanzi tutto. Festschrift für / Scritti in onore di Hans Heiss'', a cura di [[Hannes Obermair]], Stephanie Risse e [[Carlo Romeo]], Vienna-Bolzano, Folio Verlag, 2012, ISBN 978-3-85256-618-4, pp. 341-352.</ref>