Disastro aereo dell'Istituto Salvemini: differenze tra le versioni
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espando, aggiungo fonti e sezione sul velivolo; tolgo un'immagine ripetitiva, aggiungo video dei soccorsi |
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== Lo schianto ==
{{Dx|[[File:Disastro aereo Istituto Salvemini - aula - 6-12-1990.jpg.jpg|miniatura|Il muro di fondo dell'aula sfondato nell'impatto. In primo piano i resti del motore e una ruota del carrello.]]}}
Alle 10:33, il velivolo, ormai con nessuno a bordo, andò a schiantarsi contro la succursale dell'Istituto Tecnico ''[[Gaetano Salvemini]]'', situata in Via del Fanciullo n°6,
Il [[cherosene]] presente nei serbatoi dell'MB-326 fuoriuscì e prese fuoco. Il motore, la parte più massiccia dell'aereo, colpì il muro posteriore dell'aula, sfondandolo. Le fiamme si propagarono nel resto dell'edificio, intrappolando diverse persone al piano superiore<ref name="Stampa-Rizzo-01" />
I primi soccorsi furono portati da passanti e residenti della zona, che aiutarono vari sopravvissuti a calarsi dalle finestre dell'istituto. In breve tempo, squadre di vigili del fuoco e ambulanze coordinate dal servizio Bologna Soccorso arrivarono sulla scena del disastro, riuscendo a spegnere le fiamme e ad evacuare i feriti nel giro di due ore.<ref name="Stampa-Padovani-01">{{Cita news|autore=Gigi Padovani|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0923_01_1990_0286_0001_12643620/anews,true/|titolo=Terrore e morte nell'ora di tedesco|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=7 dicembre 1990|p=3|accesso=27 settembre 2020}}</ref><ref name="Bologna Soccorso">{{Cita web|url=https://www.118er.it/emiliaest/download_NEW.asp?id=781&isZip=0|titolo=118 Bologna soccorso storia}}</ref>
== Le vittime ==
{{Dx|[[File:Disastro aereo Istituto Salvemini -
▲Questi i nomi delle 12 vittime della strage, 11 ragazze e un ragazzo:
*
* Laura
▲* Sara Baroncini di Casalecchio di Reno
* Laura Corazza di Sasso Marconi ▼
▲* Tiziana de Leo di Casalecchio di Reno
*
* Dario Lucchini di Bologna
▲* Alessandra Gennari di Zola Predosa
▲* Dario Lucchini di Bologna
▲* Elisabetta Patrizi di Casalecchio di Reno
*
* Alessandra Venturi di Monteveglio
Oltre ai dodici morti vi furono 88 ricoverati: 72 feriti riportarono invalidità permanenti in misura variabile tra il 5 e l'85 per cento. Infatti molti degli occupanti dei piani superiori, visto che la via di fuga era sbarrata dall'incendio che divampando sviluppava fumo denso e acre, saltarono dalle finestre<ref name="
Dopo l'incidente l'edificio fu ricostruito come ''Casa della Solidarietà''<ref>{{Cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/07/20/la-camera-ha-approvato-la-legge-per.html|titolo=La Camera ha approvato la legge per la realizzazione della Casa della Solidarietà|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=20 luglio 2000|accesso=15 dicembre 2018}}</ref><ref name="resto_carlino_2011">{{Cita news|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/provincia/2011/12/06/632824-strage_salvemini.shtml|titolo=Strage del Salvemini, tra dolore e ricordo|pubblicazione=[[il Resto del Carlino]]|città=Bologna|data=6 dicembre 2011|accesso=15 dicembre 2018}}</ref> per ospitare le associazioni di volontariato locali e la sede della Protezione Civile e della Pubblica Assistenza. L’aula della strage fu nominata ''Aula della Memoria'' e la parete sventrata dall’aereo fu ricostruita sotto forma di finestra, lasciando intatto l’enorme foro lasciato dall’aeromobile<ref name="resto_carlino_2011" />.
== L'aeroplano ==
[[File:Aermacchi_MB326E_MM54389_68_(6571223379).jpg|thumb
Il velivolo coinvolto era un [[addestratore]] biposto monomotore a reazione [[Aermacchi MB-326]] (matricola MM54386/65). Dall'entrata in servizio nel 1960, l'Aeronautica Militare aveva ricevuto in totale 136 esemplari del modello, ma all'epoca del disastro ne rimanevano in linea solo 58, relegati perlopiù a ruoli di supporto, traino bersagli e collegamento, essendo il ruolo di addestramento passato al più moderno [[MB-339]].<ref name="Stampa-Bisio-01">
{{Cita news
| autore=Gianni Bisio
| titolo=Un jet da addestramento
| url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0923_01_1990_0286_0001_12643620/anews,true/
| urlmorto=no
| accesso=25 settembre 2020
| pubblicazione=[[La Stampa]]
| data=7 dicembre 1990
| pagina=3
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| dataarchivio=24 November 2018
}}
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== L'inchiesta ==
▲[[File:Aermacchi_MB326E_MM54389_68_(6571223379).jpg|thumb|right|Un [[Aermacchi MB-326]] simile a quello coinvolto nell'incidente]]
L'inchiesta successiva all'incidente non riuscì a stabilire immediatamente la causa dell'accaduto: vennero avanzate le ipotesi di un guasto meccanico o di un malore al pilota. Al termine delle verifiche la causa risultò essere un guasto, già rilevato prima del passaggio su [[Ferrara]].
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