Regno del Congo: differenze tra le versioni
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Il regno comprendeva numerose province e godeva del rapporto di [[vassallaggio]] di molti regni circostanti, come quelli di [[N'goyo]], [[Kakongo]], [[Ndongo]] e [[Matamba]]. Il monarca dell'impero era chiamato [[Manikongo]]<ref>"Manikongo" è la [[traslitterazione]] comune del nome originale, che si potrebbe rendere più fedelmente con 'Mwene Kongo</ref>. L'[[etnia]] principale del regno era quella dei [[Kongo (popolo)|Kongo]], appartenente al più grande gruppo etnolinguistico dei [[Bantu (etnologia)|Bantu]].
Formalmente indipendente, dalla fine del [[XVI secolo]] fu sempre più influenzato culturalmente (con la conversione del sovrano al [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]) ed economicamente dal [[Portogallo]] che, nel corso dei secoli, ne minacciò l'integrità territoriale per espandere le proprie colonie. Nel 1914 fu formalmente soppresso dai
== Storia ==
Gran parte di quanto si ipotizza sulla storia antica del Regno del Congo (precedente all'inizio dei rapporti con i
La validità storica di questi racconti non è stata accertata. Soprattutto per quanto riguarda le origini del regno, è possibile che i racconti della tradizione orale riflettano una rielaborazione della storia del Congo a vantaggio della [[dinastia]] di Mbanza Congo, che emerse probabilmente su altre dimenticate o sottovalutate nella tradizione. Uno degli storici che ha affrontato in modo più approfondito il tema della nascita del Regno del Congo è [[John Thornton]].
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Nonostante le scarse ricerche [[archeologia|archeologiche]] svolte finora nella zona, è certo che il primo nucleo del regno del Congo si sia formato da qualche parte lungo il basso corso del [[Congo (fiume)|fiume Congo]]. I Bakongo giunsero nella zona probabilmente da nord, nel contesto dei movimenti [[migrazione|migratori]] che coinvolsero gran parte dei popoli bantu. Praticarono l'[[agricoltura]] almeno dal [[X secolo a.C.]], e la lavorazione del [[ferro]] almeno dal [[IV secolo a.C.|IV]]. Scavi archeologici presso [[Madingo Kayes]] (sulla costa atlantica) hanno dimostrato che già dei primi secoli dell'[[era volgare]] erano presenti nella zona società complesse e strutturate. Mancano ancora studi approfonditi sull'evoluzione delle [[ceramica|ceramiche]], ma pare che lo stile che era prevalente all'epoca dei primi resoconti storici sul Regno del Congo ([[1483]]) fosse adottato almeno dal [[XII secolo]]. Gli scavi a [[Mbanza Kongo]] eseguiti fra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]] da [[Fernando Batalha]] hanno portato alla luce materiale che potrebbe risalire a un periodo ancora più antico.
Secondo la tradizione, il primo nucleo del regno fu lo
Intorno al [[1375]] [[Nimi a Nzima]], re di Mpemba Kasi, si alleò con [[Nsaku Lau]], sovrano del vicino regno di [[Mbata]], unificando le due linee di successione.
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=== Espansione ===
[[File:Kongocapital.jpg|thumb|upright=1.4|La capitale dell'impero del Congo, oggi [[São Salvador]]]]
Il sistema elettorale stabilito dall'alleanza di Mpemba Kasi e Mbata prevedeva che Lukeni lua Nimi passasse la corona non al proprio figlio, ma al figlio di uno dei suoi fratelli, Nanga. La corona passò poi a un altro nipote della famiglia reale, Nlaza, e infine al figlio di Lukeni lua Nimi, [[Nkuwu a Lukeni]], nel [[1440]]. Quando i [[Portogallo|
I primi re della dinastia continuarono a espandere i confini dell'impero. Alcuni stati, come [[Mpangu]], [[Nkusu]] e [[Wandu]], si unirono volontariamente al regno; altri (tra cui [[Nsundi]] e [[Mbamba]]) furono conquistati. Dai resoconti di [[Duarte Lopes]] e altre fonti del [[XVI secolo]] si evince che il regno giunse a comprendere oltre venti province, delle quali le più importanti erano [[Nsundi]] a nordest, [[Mpangu]] al centro, Mbata nel sudest, [[Soyo (Angola)|Soyo]] del sudovest e [[Mbamba]] e [[Mpemba]] a sud. I titoli monarchici in uso nel [[XVI secolo]] suggeriscono inoltre che numerosi regni circostanti fossero soggetti all'autorità del re del Congo, secondo una relazione simile a quella del [[vassallaggio]] europeo. Erano stati vassalli, tra l'altro, i regni di [[Vungu]], [[Kakongo]] e [[N'Goyo]] e alcuni regni di [[lingua kimbundu]] come [[Matamba]], [[Ndongo]] (talvolta identificato erroneamente con l'[[Angola]]) e [[Kisama]].
Gran parte del potere del re del Congo veniva dalla notevole concentrazione di popolazione attorno al centro di Mbanza Kongo, che si trova in una regione rurale scarsamente popolata (meno 5 persone per km²). I primi
=== Contatto con i portoghesi ===
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Afonso I dedicò parte della propria attività politica a favorire lo sviluppo della [[Chiesa cattolica]] in Congo. Lo stesso re, con l'aiuto di consiglieri portoghesi come [[Rui d'Aguiar]], si dedicò personalmente a sviluppare una versione [[sincretismo|sincretica]] del cristianesimo adatta alla cultura congolese e che potesse quindi essere diffusa efficacemente presso le masse. Una quota fissa dei proventi dell'erario venne dedicata alla costruzione di chiese e alla formazione del clero congolese. Il compito di organizzare il clero nel regno fu affidato a Enrico, che era stato ordinato prete in Europa e dal [[1518]] era [[vescovo]] di [[Utica (Tunisia)|Utica]].
Il contatto con gli europei portò il rapido sviluppo del commercio degli schiavi, una pratica già diffusa nella cultura dell'Africa occidentale. Afonso mostrò qualche segno di preoccupazione rispetto all'aumentare delle proporzioni del fenomeno, e nel [[1526]] chiese a [[Giovanni III del Portogallo|Giovanni III]], re del Portogallo, di prendere provvedimenti nei confronti dei
=== Lotte interne e decentralizzazione del potere ===
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António da Silva divenne in seguito una delle persone più potenti del regno, al punto di trovarsi nella posizione di scegliere quasi autonomamente il successore di Álvaro II. La sua scelta cadde dapprima su [[Bernardo II del Congo|Bernardo II]] (incoronato nel [[1614]]), a cui però fu sostituito nel [[1615]] [[Álvaro III del Congo|Álvaro III]]. Il ducato di Mbamba era diventato così influente che alla morte di António da Silva Álvaro III ebbe grandi difficoltà a esercitare il proprio diritto a decidere il nuovo governatore della provincia. Lo stesso Álvaro III continuò nella linea dei suoi predecessori concedendo poteri quasi assoluti a un altro nobile, [[Manuel Jordão]], governatore di [[Nsundi]].
=== Scontri con i
La diffusione del cristianesimo iniziata da Álvaro I aveva portato anche motivi di conflitto fra il Congo e il Portogallo. I [[vescovo|vescovi]] portoghesi si rifiutavano di ordinare sacerdoti congolesi, allo scopo di mantenere un rapporto di dipendenza del Congo dal Portogallo per quanto concerneva le gerarchie ecclesiastiche. Per esercitare una pressione opposta, i re del Congo spesso si rifiutavano di pagare i salari convenuti ai sacerdoti e ai missionari europei (per esempio ai gesuiti).
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Dopo la morte di [[Álvaro III]], il nuovo governatore dell'Angola, [[João Correia de Sousa]], pretese di intervenire nella nomina del successore di Álvaro. L'aristocrazia congolese si oppose a questa interferenza e nominò re [[Pedro II del Congo|Pedro II]], già duca di Mbamba, che Sousa riteneva colpevole di aver accolto nella propria provincia schiavi in fuga provenienti dall'Angola. Nel [[1622]], in reazione a questa elezione sgradita, Sousa iniziò una campagna su vasta scala per invadere il Regno del Congo a partire dalle province meridionali.
La prima provincia a subire l'offensiva angolana fu Kasanze; seguì Ngongo, il cui governatore, Pedro Afonso, era fra gli aristocratici accusati di offrire asilo politico agli schiavi fuggitivi. Pedro Afonso si dichiarò disponibile a estromettere 20.000 schiavi rifugiatisi nella sua provincia, ma i
Nel novembre del 1622, presa Ngongo, i
Terminata la guerra, Pedro II protestò per l'accaduto presso il re di Spagna e il Papa. I numerosi
Nonostante la sostituzione di Sousa con governatori più moderati, Pedro II era deciso a liberarsi della minaccia rappresentata dall'Angola, e chiese il sostegno dei [[Paesi Bassi]] in un'azione militare contro la colonia portoghese, offrendo in cambio [[oro]], [[argento]] e [[avorio]]. Una flotta olandese comandata dal rinomato ammiraglio [[Piet Heyn]] giunse in Luanda nel [[1624]]. Nel frattempo, però, Pedro II era morto; suo figlio, succeduto al trono come [[Garcia I del Congo|Garcia I]], decise di rinunciare all'attacco, condannando l'idea di una guerra fra due paesi entrambi di fede [[cattolicesimo|cattolica]].
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Alla fine del primo quarto del [[XVII secolo]], il Regno del Congo entrò in una nuova fase politica, caratterizzata dall'inasprirsi delle lotte per la successione che già da oltre un secolo avevano scosso il paese. In questa fase vennero delineandosi due principali fazioni rivali: la casa di [[Kwilu]], a cui erano appartenuti i re di nome Álvaro, e la casa di [[Nsundi]], a cui invece apparteneva Pedro II. La casa di Nsundi, che era salita al trono in seguito alla mancanza di un erede diretto alla morte di Álvaro III, cercò di consolidare la propria posizione posizionando propri simpatizzanti nei ruoli di maggiore prestigio, come la carica di conte di Soyo, che fu assegnata a un aristocratico Nsundi di nome Paulo. Nonostante queste manovre, Garcia I fu alla fine rovesciato da [[Manuel Jordão]], sostenitore della casa di Kwilu, che riuscì a fare incoronare [[Ambrósio I del Congo|Ambrósio I]]. Le lotte per la successione comunque continuarono fino agli [[anni 1640]]. In seguito, i casati di Kwilu e Nsundi confluirono nella [[dinastia]] [[Kinlaza]]. A questa si oppose una nuova fazione, quella della casa di [[Kimpanzu]], formata da famiglie delle case Kwilo e Nsundi non appartenenti al ramo dei Kinlaza.
Durante il regno di [[Garcia II del Congo|Garcia II]] (uno dei fondatori della dinastia Kinlaza), gli
Nel [[1643]], in seguito alle continue incursioni dei
Dopo la morte del conte Paulo, sostenitore della dinastia Kinlaza ([[1641]]), la contea di Soyo passò nelle mani di Daniel da Silva, un aristocratico del casato di Kwilu. Da Silva era un sostenitore della casa di Kimpanzu, che si opponeva alla dinastia reale; egli cercò di svincolare progressivamente la contea di Soyo dal controllo di Garcia.
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=== Guerra civile ===
Nel [[1648]], l'arrivo di rinforzi dal Brasile consentì ai
Nel [[1661]] venne incoronato un nuovo re del Congo, [[António I del Congo|António I]]. Questi cercò di proseguire l'azione anti-portoghese dei suoi predecessori, cercando di mobilitare in questo senso le province di [[Matamba]] e Mbwila (che erano in buoni rapporti col Portogallo) e di ottenere l'appoggio della [[Spagna]]. Nel [[1665]], i
La battaglia di Mbwila lasciò il Congo ancora una volta senza un erede al trono. Le due fazioni di Kimpanzu e Kinlaza si scontrarono duramente, dividendosi di fatto il regno. Diversi eredi delle due fazioni salirono al trono per essere rovesciati poco tempo dopo. Mentre la monarchia del Congo si indeboliva in questa [[guerra civile]], aumentava il potere della contea di Soyo. Nel [[1670]], su richiesta del potere centrale del regno, i
Lo scontro fra le dinastie Kimpanzu e Kinlaza intanto continuava a protrarsi e a diventare più violento, tanto che nel [[1678]] la stessa capitale São Salvador fu saccheggiata e distrutta. Migliaia di profughi cercarono di allontanarsi dal conflitto; molti di questi furono catturati dai mercanti di schiavi e deportati nelle colonie britanniche, francesi, olandesi e portoghesi. Il controllo del territorio andò sempre più frammentandosi (a partire dall'indipendenza ottenuta dalla contea di Soyo), fino alla completa disgregazione del potere centrale. Persino le due dinastie principali si scissero in rami contrapposti. Alla fine del [[XVII secolo]], i due principali gruppi erano i Kinlaza di [[Mbula]] (o Lemba), una linea dinastica che risaliva a Pedro III, e la linea di [[Kibangu]], che vantava discendenza mista Kinlaza e Kimpanzu.
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=== Ripresa delle rivalità e crollo del regno ===
Nonostante la riunificazione formale del regno, già [[Manuel II del Congo|Manuel II]], successore di Pedro IV, dovette affrontare nuovi tumulti interni: si ha notizia almeno di un importante scontro militare, avvenuto negli [[anni 1730]] nella provincia di Mbamba. A Manuel II
Negli [[anni 1850]] il trono tornò a essere conteso, e i portoghesi intervennero, appoggiando militarmente l'ascesa al trono di un pretendente che ricevette lo stesso nome di un suo predecessore, [[Pedro V Agua Rosda|Pedro V]], mantenendo poi una presenza militare a São Salvador, per circa un decennio. Per conservare questo prezioso appoggio esterno, Pedro V concesse un potere via via crescente ai
== Cultura e società ==
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=== Religione ===
Il regno del Congo fu ufficialmente [[cristianesimo|cristiano]] a partire dal regno di [[Afonso I]]. Questi dedicò una buona parte delle risorse dello
La formazione dello spirito religioso popolare in Congo è stato fortemente influenzato anche dalle teoria di Dona Beatriz, una visionaria che ebbe anche un ruolo fondamentale nella riunificazione del regno dopo il lungo periodo di guerra civile avvenuto fra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XVIII secolo]]. Beatriz aveva sostenuto che le vicende narrate nel [[Vangelo]] non erano avvenuto in [[Palestina]] ma in Congo. Sebbene gli elementi più radicali di questa visione siano stati in gran parte sradicati dalla successiva azione del clero, nella religiosità congolese rimasero a lungo tracce di questa dottrina. Una delle icone religiose tradizionali del Congo, per esempio, è la figura di [[Gesù Cristo|Cristo]] rappresentato come un africano (iconografia che fu particolarmente diffusa nel [[XVIII secolo|XVIII]] e [[XIX secolo]]). Un altro esempio è la leggenda secondo cui la chiesa gesuita di São Salvador, oggi elevata allo status di [[cattedrale]], fosse stata ricostruita dagli [[angelo|angeli]] dopo la sua parziale distruzione, avvenuta nel periodo della guerra civile.
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