Cupra: differenze tra le versioni

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==Testimonianze del culto==
Il Tempio della ''DEAE CUPRAE'', massima divinità della civiltà picena nel periodo neoeneolitico, fu eretta sulla sponda sinistra del fiume [[Tesino (fiume)|Tesino]], nel territorio di ''Cvprae Fanvm'', oggi [[Grottammare]]. Il tempio fu restaurato nel 127 d.C., per volontà dell’Imperatore [[Adriano]]: lo testimonia una lapide del periodo romano, sita nell’odierna chiesa di San Martino. Al loro avvento, i [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] edificarono la chiesa di San Martino sui ruderi del tempio, i cui resti in ''opus caementicium'' sono visibili ancora oggi davanti alla chiesa. Edifici e altri oggetti dedicati al culto di Cupra sono stati ritrovati presso la scomparsa città di [[Plestia]] e le conservate [[Cupra Marittima]] e [[Cupra Montana]], che pure dalla dea presero nome, e nei comuni di [[Ripatransone]] e di [[Belmonte Piceno]].
 
Nel museo di [[Colfiorito]] sono conservate quattro lamine bronzee del [[IV secolo a.C.]] con dediche alla dea Cupra nominata ''Matres Plestinas'':<ref>{{Cita web |url=http://www.irdau.org/irdau/antichi_umbri/altre_iscrizioni_umbre/altre_iscrizioni_umbre_lamine_colfiorito.asp |titolo=IRDAU |accesso=7 settembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071007023309/http://www.irdau.org/irdau/antichi_umbri/altre_iscrizioni_umbre/altre_iscrizioni_umbre_lamine_colfiorito.asp |dataarchivio=7 ottobre 2007 |urlmorto=sì }}</ref> ''Cuprasmatres plestinas sacru esu''. Nella "lamina di [[Fossato di Vico|Fossato]]", conservata presso il museo archeologico di Perugia, datata alla seconda metà del [[II secolo a.C.]], è inciso in umbro, tra l'altro: ''Cubrar Matrer Bio Eso'', che tradotto significa "questa conduttura appartiene alla madre Cupra".