Pittore di Amykos: differenze tra le versioni

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|Attività = pittore
|Nazionalità = greco
|FineIncipit = è stato un [[ceramografo]] grecoprotoitaliota (appartenente, nella fattispecie, al cosiddetto gruppo protolucano) attivo adall'incirca Atenefra attornoil al420 e il 430-400 a.C., specializzato nella tecnica della [[ceramica a figure rosse]]
}}
 
Come per molti altri artisti del V secolo a.C. molto poco si conosce della vita del Pittore di Amico di cui ci sono sconosciute anche le date di nascita e di morte. GliViste le notevoli affinità stilistiche della sua prima fase di attività alla produzione del [[Pittore di Pisticci]], la maggior parte degli studiosi sonosuppone comunqueche generalmentei concordidue circaabbiano illavorato fatto– almeno inizialmente – nella medesima officina, e che il Pittore di Amico abbiasia imparatostato laallievo suadel tecnicaPittore addi [[Atene]]Pisticci.
 
L'artista è stato così chiamato da una [[hydria]] [[Lucania|lucana]] raffigurantesulla cui spalla è raffigurato [[Amico (figlio di Poseidone)|Amico]] legato dagli [[Argonauti]] ed oggi conservata al [[Musée des monnaies, médailles et antiques]] di Parigi che gli viene attribuita.
Proprio in virtù del luogo di ritrovamento di quest'opera, si pensa che il Pittore di Amico abbia fatto parte di quegli artigiani che, probabilmente a causa delle condizioni di instabilità politica vissute in quel periodo ad Atene, migrarono verso le colonie della [[Magna Grecia]] dando origine ad esempio alla fabbrica lucana il cui capostipite è ritenuto essere il [[Pittore di Pisticci]].
 
Oltre alla citata opera ritraente Amico, al Pittore di Amico è stato anche attribuito un [[Cratere_(vaso)#Sottoforme|cratere a campana]] raffigurante [[Sileno]] e due [[Menadi]].
 
Oltre alle scene di ispirazione mitica, un altro dei temi ricorrenti nella produzione del ceramografo è la rappresentazione degli atleti, nei quali meglio si manifesta lo sforzo di adattare alla pittura su ceramica gli studi policletei sulla figura, in particolare il chiasmo.
Al pittore di Amico si devono, inoltre, le prime ''nestorides'' italiote, vasi con anse sopraelevate la cui forma è un adattamento della [[trozzella]], forma vascolare tipicamente indigena.
 
== Bibliografia ==