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{{C|linguaggio non enciclopedico, parti scritte in maniera discorsiva, a tratti quasi da promozione turistica|Toscana|maggio 2020}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Mulina
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'''Mulina''' è un [[Frazione (geografia)|frazione]] del [[comune italiano]] di [[Stazzema]], nella [[provincia di Lucca]], in [[Toscana]].
 
Vi risiedono circa 120 abitanti; di antica fondazione, il borgo è situato nella Vallevalle del Procinto delle [[Alpi Apuane]].
 
== Storia ==
La frazione era uno dei punti di commercio di [[pirite]], [[limonite]] e [[ferro]] sin dal [[XV secolo]]. Inizialmente il paese era costituito da tre borghi: il primo per numero di abitanti era Carbonaia (un tempo Campo Carbonaio), noto principalmente per la produzione di [[carbone di legna]]; altro borgo era Culerchio (o Calecchio), noto per il miccificio "Fratelli Pocai" aperto nell'anno 1799; e infine Calcaferro, dove negli anni della [[prima guerra mondiale|prima]] e [[seconda guerra mondiale]] vi si producevano polvere da sparo, armi e materiale in ferro per la .
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Era uno dei punti di commercio di [[pirite]], [[limonite]] e [[ferro]] con cui venivano prodotte armi sin dal 1400. Inizialmente il paese era diviso in tre borghi, il primo per numero di abitanti era Carbonaia (un tempo Campo Carbonaio), noto dal 1400 al 1900 per la grande produzione di [[carbone di legna]].
 
Altro borgo era Culerchio (un tempo Calecchio), noto per il miccificio "Fratelli Pocai" aperto nell'anno 1799; questa attività terminò alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]]. In posizione rialzata vi è collocata la chiesa parrocchiale.
 
Calcaferro, noto per la grande produzione di polvere da sparo, armi e materiale in ferro per la [[prima guerra mondiale|prima]] e [[seconda guerra mondiale]], era il terzo borgo.
[[File:Stazzema-Mulina-chiesa.jpg|thumb|La facciata della chiesa parrocchiale]]
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Architetture religiose===
La chiesa parrocchiale, dedicata a san Rocco e alla Madonna delle Mulina o delle Misericordie, fu costruita nell'XI secolo (anno 1000) ed è l'unica ade avereha una struttura a [[croce latina]] edcon il soffitto a capriata. La chiesa detiene il titolo di curazia.
 
Alta quasi 9 metri, larga circa 7 metri alla navata centrale, 17 metri al transetto e lunga più di 22 metri, si trova al centro di una grande piazza a 310 metri s.l.m.d'altitudine. AttaccataAdiacente all'[[abside]] venne costruita la canonica, su due piani, ementre nel coro si trova l'incavo di una finestra, che fu murata per la costruzione della sacrestia. Nell'area dell'altare sinistro è custodita la statua di ''San Rocco'' in legno, {{non chiaro|scolpita dal Cipriani|non ha un nome?}} agli inizi del XIX secolo, mentre nell'altare destro è custodita l'effigie della ''Madonna miracolosa'', risalente alla fine del XVIII secolo.
 
Nell'area dell'altare sinistro è custodita la statua di San Rocco in legno, scolpita dal celebre Cipriani, nei primi del 1800 mentre nell'altare destro è custodita l'effigie della Madonna miracolosa, risalente alla fine del 1700.
 
== Società ==
=== Tradizioni e folclore ===
Fino alla fine degli anni novanta del XX secolo, si svolgeva a Mulina la festa patronale di San Rocco, con il corteo in processione che trasportava la statua lignea del santo presso le tre marginette presenti in ogni borgo.
Per la festa patronale di San Rocco, veniva portata la sua statua lignea all'interno di tutte e tre le marginette, una presente in ogni borgo; venivano poi dette alcune preghiere di auspicio per la fiorente agricoltura, la ottima salute del paese e di chi vi abitava.
A sera, quando il corteo faceva ritorno presso la Parrocchia, suonavano a doppio le campane, e quando venivano fermate; ormai buio, il campanile veniva acceso di fuochi artificiali e di cascate di scintille, poi i due torrenti venivano cosparsi di lumini accesi e così anche i muriccioli lungo le strade del paese; da ambo i lati della strada venivano appese delle bandierine colorate, e all'ingresso di ogni stradicciola, venivano messe delle alte canne di bambù sempre con le foglie, a modo di archi.
 
Per anni questa festa è stata ritenuta e classificata come la più imponente e grandiosa festa patronale della Versilia e la più importante di San Rocco, essendo Prima fra tutti gli altri paesi con Patrono San Rocco. Questa festa si è svolta sino alla fine degli [[Anni 1990|anni novanta]]; in seguito non è stato possibile riproporla perché l'organizzazione era molto complessa ed alcune persone, ormai anziane, non se la sentivano più; ma d'accordo con il rettore nonché parroco reggente, la festa e la processione verranno rievocate forse dal 2015.
 
== Note ==