Teodosio di Pečers'k: differenze tra le versioni

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Divenuto a sua volta abate del monastero si adoperò per dotare di una regola comune la comunità di religiosi che nel frattempo si stava ampliando, inviando uno dei monaci più anziani a Costantinopoli con il compito di portare nelle terre russe la regola conventuale di [[Teodoro Studita]] donata dal patriarca Alessio ([[1025]] - [[1043]]).<br>
In accordo con questa stabilì leall'interno oredel daLavra dedicaredelle allaregole preghierafisse eche quelleproibivano daqualsiasi dedicareforma aldi lavoro,possesso fumateriale proibitoe aisuddividevano monacila qualsiasigiornata formain ore di possessopreghiera materialeche eavrebbero dovuto necessariamente alternarsi con ore di lavoro. fuFu stabilito l'obbligo per ogni monaco di confidare i propri pensieri al priore, pratica quest'ultima che, nell'intenzione di Teodosio, sarebbe servita a bloccare sul nascere le passioni, prima che esse si materializassero nelle anime dei monaci. Teodosio stesso vigilò attivamente sull'adempimento delle regole imposte. La tradizione vuole che, poiché non dormiva quasi mai, avesse preso l'abitudine di controllare il comportamento dei monaci dopo la cena, quando, secondo le norme avrebbero dovuto fare ritorno alle proprie celle, e rimanere in silenzio fino alla mattina successiva: quando sorprendeva due fratelli a parlare l'abate non si dimostrava parco nelle ammonizioni.
 
Oltre all'introdurre per la prima volta il monachesimo cenobita in russia, Teodosio trasformò l'insieme di caverne, dove originariamente si era ritirato insieme agli adepti di sant'Antonio di Pečerska, in un monastero vero e proprio costruendo celle la dove le grotte non fossero state più sufficienti, piantando alberi, installando condutture che portassero acqua e destinando parte del terreno intorno al monastero alla coltivazione dei cereali.<br>