Codex Seraphinianus: differenze tra le versioni

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==Descrizione==
Il libro è costituito da circa 360 pagine. Caratterizzato da una lunga serie di curiose metamorfosi grafiche, si presenta come un'[[enciclopedia]] scritta in una [[grafia]] indecifrabile: l'autore, in una conferenza alla [[Oxford University Society of Bibliophiles|Society of Bibliophiles]] dell'[[Università di Oxford]] tenuta l'8 maggio 2009, ha dichiarato che l'[[alfabeto]] in cui il ''Codex'' è scritto è interamente [[Scrittura asemica|asemico]], e non trascrive alcuna lingua esistente o immaginaria. Divenuto un libro di culto, un'enciclopedia surreale, è stato ed è molto apprezzato da personalità come [[Italo Calvino]], [[Federico Zeri]], [[Giorgio Manganelli]], [[Achille Bonito Oliva]], [[Tim Burton]], [[Federico Fellini]], [[Douglas Hofstadter]] e [[Philippe Découflé]].
 
Il Codex è una reinterpretazione in chiave fantastica e visionaria di materie quali la [[zoologia]], la [[botanica]], la [[mineralogia]], l'[[etnografia]], la [[fisica]], la [[tecnologia]], l'[[architettura]], ecce altro ancora. Mentre l'enciclopedia tende a fissare il sapere di una determinata epoca, nella fantaenciclopedia di Serafini non c'è niente di stabile. Secondo [[Italo Calvino|Calvino]] lo scheletro è "«il solo nucleo di realtà che resiste tal quale in questo mondo di forme intercambiabili”intercambiabili». Per questa mutevolezza ironica e intrigante, il ''Codex Seraphinianus ''è stato messo in rapporto con l'ambito psichico e definito un tentativo di "«catalogazione del mondo incoerente delle forme intermedie"»<ref>{{Cita web|autore = Alessandro Paolo Lombardo|url = http://www.artribune.com/2014/10/sul-codex-seraphinianus-di-luigi-serafini-che-ora-diventa-un-film/|titolo = Sul Codex Seraphinianus di Luigi Serafini. Che ora diventa un film|accesso = |editore =Artribune |data = }}</ref>.
 
== Edizioni ==