Ugo Foscolo: differenze tra le versioni

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Tra il [[1793]] e il [[1797]] frequentò le Scuole di San Cipriano a [[Murano]] dove [[Gasparo Gozzi]] era stato provveditore ed ebbe modo di seguire le lezioni del latinista Ubaldo Bregolini, del grecista Giambattista Galliccioli e dell'abate Angelo Dalmistro che assecondarono le aspirazioni letterarie del giovane.<ref>{{cita|Pecchio|p. 30-31}}.</ref> In seguito, proseguì gli studi presso le pubbliche scuole degli ex-[[Gesuiti]].
 
La linea dei suoi studi fu all'inizio tradizionale, con la lettura dei classici, gli esercizi di traduzione soprattutto da [[Saffo]], [[Anacreonte]], [[Alceo]] e [[Orazio]]; passò poi a più ampie [[lettura|letture]], tra le quali quelle degli autori del [[XVIII secolo|Settecento]] e numerose altre, aiutato nella scelta e nella guida dal [[bibliotecario]] [[JacopoIacopo Morelli]] che lavorava alla [[Biblioteca Nazionale Marciana|Marciana]], frequentata assiduamente dal Foscolo, che pare vi studiasse dieci ore al giorno.<ref>Michele Saponaro, ''Foscolo'', Milano, Garzanti, 1943, p. 4.</ref>
 
La passione per la letteratura fu convinta e precoce. Il 29 ottobre del 1794 inviava una lettera all'amico bresciano Gaetano Fornasini, allegandogli «due odi ed un sonettuccio» ora perduti, e ringraziando per le correzioni suggerite in merito ad alcune «canzonette» che il Foscolo gli aveva fatto leggere in precedenza. Sollecitava inoltre di non esitare «a criticar le mie cose, mentre io accetto come altrettanti regali le giudiziose correzioni che mi si fanno».<ref>Lettera del 29 ottobre 1794, ''Epistolario (ottobre 1794 - giugno 1804)'', a cura di Plinio Carli, vol. I, Firenze, Le Monnier, 1970, pp. 3-4, in ''Edizione Nazionale delle "Opere" di Ugo Foscolo''; si tratta, in assoluto, della prima lettera foscoliana pervenutaci.</ref>