Galileo Cavallari Murat: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Studiò presso lealle Scuole Tecniche di Comacchio, quindi si perfezionò nellall'[[Accademia di belle arti di Bologna]], grazie aad un sussidio finanziario concesso dall'Amministrazione provinciale di [[Ferrara]].<ref>Lucio Scardino, ''Fate la carità!'', in ''Terra di Provincia. Uomini, donne, memorie e figure'', Ferrara, 2003, pp. 63-64</ref>.
 
Esordì come ritrattista: del 1898 è una sua immagine a [[sfumino]] della concittadina Ines Samaritani. Nel 1902, Cavallari Murat si occupò dei restauri alla cappella di Santa Filomena nel [[Duomo di Comacchio]].<ref>Antonio P. Torresi, ''Secondo dizionario biografico di pittori restauratori italiani dal 1750 al 1950'', Liberty House, Ferrara, 2003, p. 60</ref>. Nel 1907, ormai trentenne, decise di trasferirsi a [[Chiavenna]], dove insegnò disegno e calligrafia nelle scuole superiori.
 
In seguito si trasferì a [[Torino]], ma non troncò mai i rapporti con la provincia d'origine: nel 1914 infatti aderì ad una collettiva tenuta presso ila [[Palazzo dei Diamanti]] e fu costantemente paesaggista di Comacchio e delle sue [[Valli di Comacchio|Vallivalli]].
 
Negli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]] fu autore di vedute di Torino e del [[Piemonte]], ma anche di nature morte, come documentano alcune opere pressocollocate in collezioni private a Comacchio. Fu anche scultore e, nel 1945, eseguì il [[busto]] in marmo del partigiano [[Edgardo Fogli]], collocato nella sala consiliare del Municipio di Comacchio: l'opera fu donata «''dai Comacchiesi residenti a Torino''», come recita la sottostante lapide.<ref>Lucio Scardino, ''Appunti sparsi sulla quadreria di Comacchio'', in ''Anecdota'', anno XVII, n. 2, Comacchio, dicembre 2007</ref>.
 
Suo figlio, [[Augusto Cavallari Murat]] (Chiavenna 1911 - Torino 1989), si laureò in ingegneria presso ilal [[Politecnico di Torino]],; fu a lungo docente universitario e pubblicò numerosi volumi di carattere tecnico.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Lucio Scardino, Antonio P:. Torresi, ''Cinquanta opere d'arte dalle Collezioni Comunali di Comacchio'', Liberty House, Ferrara, 2009, pp. 99-100.