Gioia (rivista): differenze tra le versioni

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==Storia==
''Gioia'' apparve nelle edicole il 7 marzo 1937<ref>{{Cita web|titolo=1940s/1950s/Early 1960s Italian Women's Magazines|url=https://www.listal.com/list/1940s1950searly-1960s-italian-womens-magazines|opera=Listal|accesso=26 aprile 2015|data=28 gennaio 2014}}</ref><ref>{{Cita libro|curatore1=Gaetana Marrone|curatore2=Paolo Puppa|titolo=Encyclopedia of Italian Literary Studies|url=https://books.google.com/books?id=csVcAgAAQBAJ&pg=PA979|accesso=26 aprile 2015|data=26 dicembre 2006|editore=Taylor & Francis|isbn=978-1-135-45529-3|p=979}}</ref>. Consisteva in 12 pagine, offerte a 40 centesimi. Il primo direttore fu Letizia Vanzetti. L'editore al principio fu una società del Gruppo [[Gazzetta dello Sport]], che editavapubblicava anche la rivista femminile Rakam.
 
Nel 1954 il settimanale fu comprato da [[Edilio Rusconi]] e Pietro Paolazzi, che avevano costituito la casa editrice "Rusconi e Paolazzi". ''Gioia'' rimase per decenni la rivista femminile di Rusconi, in concorrenza con ''[[Grazia (periodico)|Grazia]]'' di [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], ''[[Annabella (periodico)|Annabella]]'' di [[Rizzoli]] e ''[[Amica (periodico)|Amica]]'' del [[Corriere della Sera]]. Negli anni settanta la tiratura superava le {{formatnum:400000}} copie<ref name=Lilli>Laura Lilli, ''La stampa femminile'' in Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia (a cura di), ''La stampa italiana del neocapitalismo'', Bari, Laterza, 1976, pagg. 253-304</ref>.