Raffaello Sanzio: differenze tra le versioni

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Interventi nel paragrafo sulla Fornarina, che sembra avere contenuti copiati/incollati o comunque scritti con stile non enciclopedico. Invito gli altri wikipediani a valutare se la frase sul libro di Panza è pubblicità (secondo me sì). P.S.: «nobili origini siciliane»???
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Sempre agli stessi anni (1518-19) risale il celeberrimo ritratto di donna noto come ''[[La Fornarina]]'', opera di dolce e immediata sensualità unita a vivida luminosità. Secondo una ricostruzione tramandata dalla tradizione storiografica, ma priva di fondamento scientifico e documentale, l'artista vi avrebbe ritratto la sua musa e amante, sull'identificazione della quale sono poi fiorite varie leggende. Al di là della sua veridicità, la narrazione della Fornarina, inziata già dal Vasari, ha interessato la letteratura artistica per secoli toccando il suo culmine in [[Romanticismo|epoca romantica]] e arrivando fino al 2020 quando, in occasione del quinto centenario dalla morte dell'artista, è uscito il romanzo di [[Pierluigi Panza]] ''Un amore di Raffaello'' (Mondadori).<ref>{{Cita libro|autore=Pierluigi Panza|titolo=Un amore di Raffaello|editore=Mondadori|anno=2020}}</ref>
 
Uno studio di [[Giuliano Pisani]] mostra come il termine "fornarina", usato nel 1772 dall'incisore [[Domenico Cunego]], rimandi a una tradizione linguistica consolidata, attestata già in Anacreonte (VI a.C.) e in numerosi documenti letterari di età antica, medievale, rinascimentale e moderna, in cui "forno" e derivati ("fornaio", "fornaia", "infornare", eccetera) indicano la fornicazione e quindi, metaforicamente, l'organo sessuale femminile; ne consegue che la scelta del termine "fornarina" non voleva indica la figlia di un fornaio, bensì l'amante del pittore. Pisani, attraverso opportuni confronti, in particolare con ''[[Amor sacro e amorAmor profano]]'' di [[Tiziano Vecellio]], ipotizza che Raffaello, sulla scorta di [[Marsilio Ficino]] e di [[Pietro Bembo]], ritragga ne ''La Fornarina'' la Venere celeste, l'amore che eleva gli spiriti alla ricerca della verità attraverso l'idea sublimata della bellezza, e che si distingue dall'altra Venere, quella terrestre, forza generatrice della natura, che guarda alla bellezza terrena e ha come fine la procreazione. A ''La Fornarina'' corrisponderebbe in tal senso ''[[La Velata]]'', identificata come Venere terrestre, sposa e madre<ref>{{cita libro|autore=Giuliano Pisani|titolo=Le Veneri di Raffaello (Tra Anacreonte e il Magnifico, il Sodoma e Tiziano)|collana=Studi di Storia dell'Arte|volume=26|anno=2015|editore=Ediart|città=Todi|pp=97-122}}</ref>.
 
==== Il rinnovo della pala d'altare ====