Bianco e nero: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:Foto di Marco Fodde.tif|miniatura|400x400px|Il [[sistema zonale]] di [[Ansel Adams]].]]
Rappresentare la realtà in bianconero coinvolge sia le arti pittoriche, sia la storia del cinema e della fotografia; se agli albori di queste due ultime arti, la rappresentazione dei soggetti era obbligatoriamente in bianconero, non esistendo la [[pellicola a colori]], con il tempo derivò solamente da una scelta artistica.
 
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=== Fotografia ===
[[File:Foto di Marco Fodde.tif|miniatura|400x400px|Il [[sistema zonale]] di [[Ansel Adams]].]]Fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], quando il calo dei prezzi ha reso popolare la fotografia a colori, la quasi totalità delle foto scattate era in bianco e nero. In seguito questa forma si è ritagliata una nicchia per le sue peculiari capacità espressive e ha superato anche l'avvento delle [[fotocamere digitali]].
 
Tra l’acronimo “Bianco e Nero” e l’acronimo “bianconero” esiste una sottile differenza: il primo indica un’immagine costituita da due sole tonalità, bianco e nero, mentre il secondo termine, di uso moderno, indica un’immagine costituita non solo dagli estremi tonali ma anche di un’infinita gradualità dei grigi intermedi.{{Senza fonte}}