Utente:Amarvudol/GenocidioStoria: differenze tra le versioni

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===Genocidio degli armeni===
La persecuzione nei confronti degli [[armeni]] e delle popolazioni cristiane fu una costante nella storia dell'[[Impero ottomano]] inasprendosi soprattutto nel [[XIX secolo]], e sfociò, al momento della sua dissoluzione, nel [[genocidio armeno]] propriamente detto, espressione alla quale ci si riferisce in particolare per i fatti accaduti tra il 1915 e il 1916.<ref name=Fogarollo>Edda Fogarollo in {{cita|Aslan, Berti, De Stefani|''Fattori religiosi alle origine del genocidio armeno''}}.</ref>
 
====Massacri hamidiani====
Dopo la [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra russo-turca del 1877-1878]], sotto il governo del [[sultano]] [[Abdul Hamid II]], gli abitanti armeni di alcune zone, in particolare in [[Anatolia]], si erano sollevati contro l'Impero ormai in declino con la richiesta che venissero applicate le clausole del [[Trattato di Berlino (1878)|Trattato di Berlino]] del 1878.<ref name=Fogarollo/> L'art. 61 del Trattato, stipulato tra le potenze europee alla fine di un lungo periodo di ostilità terminato con la [[pace di Santo Stefano]], impegnava l'Impero ottomano «a realizzare [...] i miglioramenti e le riforme richieste dai bisogni locali nelle province abitate dagli Armeni e a garantire la loro sicurezza contro i Circassi e i Curdi. Essa darà conto periodicamente delle misure prese a questo scopo alle Potenze, che ne sorveglieranno l'applicazione.»<ref name=TrattatoDiBerlino>{{cita pubblicazione|titolo=Trattao di Berlino|pubblicazione=Trattati e convenzioni in vigore fra il Regno d'Italia ed i governi esteri|volume=1||curatore=Luigi Palma|editore=Unione Tipografico Editrice|città=Torino|lingua=fr|data=1879|url=https://books.google.it/books?id=7moxAQAAMAAJ&dq=inauthor%3A%22Luigi%20Palma%22&hl=it&pg=PA291#v=onepage&q=berlino&f=false|accesso=13 gennaio 2021}}</ref> Si trattò di uno dei primi casi di coinvolgimento internazionale al fine di garantire i diritti e la salvaguardia di una minoranza etnica minacciata.
 
La repressione per soffocare la dissidenza armena fu brutale. Simili eventi erano già avvenuti in passato contro il popolo armeno, ma in questa occasione la notizia dei massacri si diffuse velocemente in tutto il mondo, causando espressioni di condanna da parte di molti governi.<ref name=Fogarollo/>
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All'inizio degli [[anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo]] vi furono i primi tentativi di organizzare tribunali penali internazionali per perseguire crimini di guerra e contro l'umanità commessi nel corso del [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]]. In particolare il [[trattato di Sèvres|trattato di pace di Sèvres]], firmato tra le nazioni vincitrici e l'Impero ottomano il 10 agosto [[1920]], obbligava i turchi a consegnare alle [[Alleati della prima guerra mondiale|potenze alleate]] «le persone la cui resa può essere richiesta da queste ultime in quanto responsabili dei massacri commessi durante la continuazione dello stato di guerra sul territorio che faceva parte dell'Impero turco il 1° agosto 1914.» I responsabili dei massacri avrebbero dovuto essere processati da appositi tribunali istituiti dagli Alleati, salvo che nel frattempo la [[Società delle Nazioni]] non avesse creato un tribunale competente a giudicarli.<ref name=Sevres>{{cita web|titolo=The Treaty of Peace Between the Allied and Associated Powers and Turkey Signed at Sèvres, August 10, 1920|posizione=Part VII, article 230|data=10 agosto 1920|sito=Hellenic Resources Network|editore=HRI|url=http://www.hri.org/docs/sevres/part7.html|lingue=en|accesso=8 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201127224502/http://www.hri.org/docs/sevres/part7.html|dataarchivio=27 novembre 2020|urlmorto=no}}</ref> Il trattato non entrò mai in vigore perché non riconosciuto dal nuovo governo guidato da [[Mustafa Kemal Atatürk]] che prese il posto di quello ottomano al termine della [[Guerra d'indipendenza turca]] che ridefinì i confini e lo ''status'' della moderna [[Turchia]] come repubblica. Ciò costrinse le potenze alleate a tornare al tavolo dei negoziati e alla sottoscrizione di un nuovo trattato di pace. Il [[Trattato di Losanna (1923)|Trattato di Losanna]], firmato il 24 luglio 1923, annullava il trattato di Sèvres, stipulato peraltro con il non più esistente Impero ottomano, e non impegnava più la nuova Turchia sul tema della consegna dei responsabili dei massacri.<ref name=Mancini>{{cita web|autore=Marina Mancini|titolo=Genocidio armeno. Sotto la lente del diritto internazionale|sito=Affari internazionali|data=23 aprile 2015|editore=Istituto affari internazionali|url=https://www.affarinternazionali.it/2015/04/sotto-la-lente-del-diritto-internazionale/|accesso=8 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170824173048/http://www.affarinternazionali.it/2015/04/sotto-la-lente-del-diritto-internazionale/|dataarchivio=24 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref><ref name=Losanna>{{cita web|titolo=Treaty of Peace with Turkey Signed at Lausanne, July 24, 1923|data=24 luglio 1923|sito=The World War I Document Archive|url=https://wwi.lib.byu.edu/index.php/Treaty_of_Lausanne|lingua=en|accesso=8 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201208172542/https://wwi.lib.byu.edu/index.php/Treaty_of_Lausanne|dataarchivio=8 dicembre 2020|urlmorto=yes}}</ref>
La mancata applicazione del tratto di Sèvres vanificò l'ipotesi di ricorrere al giudizio di un tribunale penale sovranazionale per lo sterminio del popolo armeno e rappresentò un fallimento della Società delle Nazioni.<ref name=Leotta35>{{cita|Leotta|p. 35}}.</ref> La questione rimase irrisolta e dimenticata per decenni fino agli anni settanta quando, in seguito alla invasione turca di [[Cipro]], la comunità internazionale, a partire dagli [[Stati Uniti]], iniziò ad utilizzare la questione armena come mezzo di pressione politica nei confronti del governo di Ankara richiamandolo alle sue eventuali responsabilità per quello che iniziava a essere definito come "[[genocidio armeno]]".<ref name=Mancini/>
 
Il primo paese a riconoscere come genocidio il massacro degli armeni fu l'[[Uruguay]] nel 1965 a cui seguirono molti altri stati, soprattutto europei e sudamericani, fino ad un primo riconoscimento da parte del [[Parlamento europeo]] con una risoluzione del 18 giugno 1987.<ref name=GUUE1987>{{cita web|autore=Parlamento europeo|titolo=Risoluzione su una soluzione politica del problema armeno|pubblicazione=Gazzetta ufficiale delle Comunità europee|data=20 luglio 1987|numero=C 190|p=119|formato=pdf|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:C:1987:190:FULL&from=IT|accesso=8 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210107165346/https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ%3AC%3A1987%3A190%3AFULL&from=IT|dataarchivio=8 gennaio 2021|urlmorto=no}}</ref> Nel 2015, in occasione del centesimo anniversario, il Parlamento europeo confermò con un'altra risoluzione il riconoscimento del genocidio armeno esortando la Turchia «a fare i conti con il proprio passato».<ref name=GUUE2015>{{cita web|autore=Parlamento europeo|titolo=Risoluzione sul centenario del genocidio armeno