Tragelaphus eurycerus: differenze tra le versioni

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|immagine=[[File:Tragelaphus eurycerus -Marwell Wildlife, Hampshire, England-8a.jpg|230px]]<br>Bongo occidentale, al Marwell Zoo, Inghilterra<br>[[File:Eastern Bongo at Jacksonville Zoo.jpg|230px]]<br>Bongo orientale, allo Zoo di Jacksonville, Florida
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*''T. e. eurycerus'' <span style="font-variant: small-caps">(Ogilby, 1837)</span><br>Bongo occidentale
*''Tragelaphus eurycerus eurycerus''
*''T. e. isaaci'' <span style="font-variant: small-caps">(Thomas, 1902)</span><br>Bongo orientale
*''Tragelaphus eurycerus isaaci''
|mappa_distribuzione=Tragelaphus eurycerus range.png
|didascalia_distribuzione=Areale di entrambe le sottospecie
}}
Il '''bongo''' (''Tragelaphus eurycerus'' <span style="font-variant: small-caps">[[William Ogilby|Ogilby]], [[1837]]</span>) è un'[[antilope]] che vive nelledelle foreste pluviali, prevalentemente notturno, originario dell'[[Africa]] centrale]], [[Africa orientale|orientale]] ed [[Africa occidentale|occidentale]]. edI èbongo unsono animalecaratterizzati piuttostoda raro.un Questamantello speciebruno-rossastro, appartienemacchie albianche [[sottogenere]]e ''boocerus''nere, dastrisce alcunibianco-gialle studiosie ritenutolunghe uncorna leggermente a spirale. Il bongo è l'unica specie del [[Genere (tassonomia)|genere]] a''[[Tragelaphus]]'' in cui entrambi i sessi hanno le corna. Hanno un'comportamento sociale complesso e abitano la fitta foresta pluviale africana. Sono la terza antilope più grande del stantemondo.
 
Nel 2000, l'[[Association of Zoos and Aquariums|Associazione degli zoo e degli acquari]] degli Stati Uniti (AZA) aggiunse il bongo al Piano di Sopravvivenza delle Specie (''Species Survival Plan''), e nel 2006 il progetto ''Bongo Restoration to Mount Kenya'' venne aggiunto nella lista dei dieci migliori progetti di successo sulla conservazione della fauna selvatica dell'anno. Tuttavia, nel 2013, sembra che questi successi siano stati compromessi da alcune segnalazioni che riferirebbero la presenza di soli 100 bongo orientali rimasti in natura a causa del [[disboscamento]] e del [[bracconaggio]].
 
== Tassonomia ==
Il bongo venne descritto per la prima volta dal naturalista irlandese [[William Ogilby]], nel 1837, conferendogli il nome scientifico ''Tragelaphus eurycerus'', assegnandolo quindi al [[Genere (tassonomia)|genere]] ''[[Tragelaphus]]'', all'interno della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Bovidae]].<ref name=MSW3>{{MSW3|id=14200729|page=698}}</ref> Il [[Genere (tassonomia)|nome generico]] ''Tragelaphus'' è composto da due parole greche: ''trag-'', che significa "capra"; e ''elaphos'', che significa "cervo". Il [[Specie (tassonomia)|nome specifico]], ''eurycerus'', invece, ha origine dalla fusione delle parole ''eurus'' ossia "ampio" o "diffuso", e ''keras'' ossia "corno" o "cornuto".<ref name="huffman">{{cite web|last1=Huffman|first1=B.|title=Bongo|url=http://www.ultimateungulate.com/artiodactyla/tragelaphus_eurycerus.html|website=Ultimate Ungulate|access-date=7 February 2016}}</ref> Il nome comune "bongo" ha, probabilmente, avuto origine dalla lingua kele del [[Gabon]]. Il primo uso noto del nome "bongo" in inglese risale al 1861. Questa specie appartiene al [[sottogenere]] ''boocerus'', da alcuni studiosi ritenuto un [[Genere (tassonomia)|genere]] a sé stante.
 
I bongo sono ulteriormente classificati in due [[sottospecie]]:
 
* ''Tragelaphus eurycerus eurycerus'', il '''bongo occidentale''' o '''di pianura''', è la [[sottospecie nominale]] originaria dell'[[Africa occidentale]]. Questa sottospecie affronta un continuo declino a causa della distruzione dell'habitat e del bracconaggio, per questo gli Antelope Specialist Group dell'[[IUCN]] considera questa sottospecie [[Specie prossima alla minaccia|prossima alla minaccia]], nella scala dello [[Stato di conservazione (biologia)|stato di conservazione]];<ref name=iucn-eurycerus>{{IUCN|autore=IUCN SSC Antelope Specialist Group.|titolo=''Tragelaphus eurycerus'' ssp. ''eurycerus'' |summ=22058|accesso=24 ottobre 2020}}</ref>
 
* ''T. e. isaaci'', il '''bongo orientale''' o '''di montagna''', del [[Kenya]], ha un mantello ancora più vivace di quello di ''T. e. eurycerus''. Il bongo di montagna si trova allo stato selvatico solo in alcune regioni montuose del Kenya centrale. Questa sottospecie è classificata dagli Antelope Specialist Group dell'IUCN come in [[Specie in pericolo critico|pericolo critico]], con meno individui in natura che in cattività (dove si riproduce con più successo);<ref name=iucn-isaaci>{{IUCN|autore=IUCN SSC Antelope Specialist Group.|titolo=''Tragelaphus eurycerus'' ssp. ''isaaci'' |summ=22057|accesso=24 ottobre 2020}}</ref>
 
Sono state descritte anche altre due sottospecie dall'Africa occidentale e centrale, ma è necessario un chiarimento tassonomico.<ref name=Spinage>Spinage, C.A. (1986) ''The Natural History of Antelopes''. New York: Facts on File Publications.</ref>
 
== Descrizione ==
I bongo sono una delle più grandi antilopi della foresta. Gli esemplari adulti di entrambi i sessi hanno dimensioni simili, con un'altezza al garrese di circa 1,1-1,3 metri (3,6-4,3 piedi), ed una lunghezza di 2,15-3,15 metri (7,1-10,3 piedi), compresa la coda di 45-65 centimetri (18-26 pollici). Le femmine pesano circa 150-235 kg (331-518 libbre), mentre i maschi possono raggiungere anche i 220-405 kg (485-893 libbre). Le sue grandi dimensioni lo collocano come il terzo membro più grande degli Strepsicerotini (una sottofamiglia di Bovidae), dietro l'[[Taurotragus oryx|eland comune]] e l'[[Taurotragus derbianus|eland gigante]] di circa 300 kg (660 libbre), e seguito dal [[Tragelaphus strepsiceros|kudu maggiore]] di circa 40 kg (88 libbre).<ref>{{cite journal|title=''Tragelaphus eurycerus''|url=http://www.science.smith.edu/msi/pdf/i0076-3519-111-01-0001.pdf|journal=Mammalian Species|volume=111|pages=1–4|year=1978|author=Ralls, Katherine|doi=10.2307/3503808|access-date=20 September 2011|archive-url=https://web.archive.org/web/20120401104757/http://www.science.smith.edu/msi/pdf/i0076-3519-111-01-0001.pdf|archive-date=1 April 2012|url-status=dead}}</ref><ref>{{cite book| author = Kingdon, Jonathan| url = https://archive.org/details/guinnessbookofan00wood| title = ''Kingdon Guide to African Mammals''| year = 1993| isbn = 978-0-85112-235-9| url-access = registration}}</ref>
Il bongo ha un bellissimo mantello rosso-bruno, con striature laterali bianche e il ventre nero. Sul muso presenta delle macchie bianche e ha una sorta di ciuffo di peli che corre lungo il dorso. Con un'altezza compresa tra 1.1 e 1.3 m, può raggiungere il peso di 400&nbsp;kg. Sia i maschi che le femmine hanno lunghe corna a spirale, più massicce e con curvatura più accentuata nei maschi. Caratteristiche sono inoltre le grandi orecchie.
 
=== Mantello ===
[[Image:Bongo Burger Zoo.jpg|thumb|upright|Mantello del bongo orientale]]
Il bongo sfoggia un mantello [[Castano ramato|ramato]] o [[Castano (colore)|castano]] brillante, con il collo, il petto e le zampe generalmente più scuri del resto del corpo. I mantello dei maschi diventa più scuro man mano che invecchiano fino a raggiungere un colore [[Mogano (colore)|mogano]] o marrone scuro. Il mantello delle femmine è generalmente più colorato di quello dei maschi. Il bongo orientale è più scuro rispetto alla sottospecie occidentale, specialmente nei nei maschi più anziani che tendono ad essere castani, specialmente sulla parte anteriore del corpo.
 
La pigmentazione del mantello è piuttosto volatile abbandonando il mantello abbastanza facilmente; rapporti aneddotici suggeriscono che la pioggia che scorre sul mantello di un bongo può tingersi di rosso per via del [[pigmento]] del pelo. Il mantello liscio dell'animale è contrassegnato da 10-15 sottili strisce verticali bianco-gialle, distribuite lungo il dorso dalla base del collo alla groppa. Il numero di strisce su ciascun lato è raramente lo stesso. Lungo tutta la schiena dell'animale corre una corta criniera.
 
Il volto presenta due grandi macchie bianche che circondano gli occhi incontrandosi sul muso, più una macchia bianca più piccola su ciascuna guancia. Sotto il collo è presente un'altra macchia molto allungata che cinge il collo dell'animale. Le labbra di queste antilopi sono bianche, mentre il resto del muso è più scuro. Il mantello varia da animale ad animale ed è probabilmente usato da questi animali per identificarsi e riconoscersi tra di loro nel fitto della foresta pluviale.
 
=== Corna ===
[[Image:BongoNEW.jpg|thumb|left|Corna del bongo orientale]]
I bongo presentano due [[Corno (biologia)|corna]] massicce e leggermente a spirale che pendono sulla schiena e, come in molte altre specie di [[Antilope|antilopi]], sia i maschi che le femminili hanno le corna. Tuttavia, i bongo sono gli unici rappresentanti del genere ''Tragelaphus'' in cui entrambi i sessi hanno le corna. Le corna dei bongo hanno la forma di una [[Lira (strumento musicale)|lira]] e sono simili a quelle di specie correlate, come [[Tragelaphus angasii|nyala]], [[Tragelaphus spekii|sitatunga]], [[Tragelaphus sylvaticus|tragefali]], [[Tragelaphus imberbis|kudu]] ed [[Taurotragus|eland]].
 
A differenza dei [[Cervo|cervi]], che hanno [[palchi]] ramificate che cadono e ricrescono ogni anno, i bongo, come tutti gli antilopi, hanno corna appuntite composte da un singolo corpo principale che mantengono per tutta la vita. I maschi hanno enormi corna leggermente arricciate, mentre le femmine hanno corna più piccole, sottili e parallele. La loro lunghezza varia dai 75 ai 99 centimetri (29,5-39 pollici). Le corna di entrambi i sessi compiono un solo giro su se stesse. Come per tutti i [[Bovidae|bovidi]], le corna del bongo sono composte da un nucleo osseo e da uno strato esterno ben più lungo composto da [[cheratina]]. Nonostante le grandi corna, questi animali si aggirano con facilità nelle fitte foreste, inclinando indietro il capo, in modo che le corna rimangano parallele al corpo ed impedendo che possano impigliarsi nella vegetazione.<ref>Walther, F. R. (1990) "Spiral-horned antelopes". In ''Grzimek's Encyclopedia of Mammals''. S. P. Parker (ed.). New York: McGraw-Hill. Volume 5, pp. 344–359.</ref>
 
== Biologia e alimentazione ==
[[FileImage:Tragelaphus eurycerusBongoP2.jpg|thumb|leftupright|Un esemplare,maschio giardinomentre zoologicomangia dierba, al [[RotterdamLouisville Zoo]]]]
Come gli altri [[ungulati]] della foresta, i bongo sono raramente visti in grandi gruppi. I maschi, tendono ad essere solitari, mentre le femmine con i giovani vivono in gruppi da sei a otto, e che raramente superano i 20 individui. Sebbene siano per lo più [[Notturno|notturni]], possono essere talvolta osservati anche durante il giorno, e durante le ore [[Crepuscolare|crepuscolari]].<ref>{{Cita web|titolo=Eastern bongo|url=https://www.zoobarcelona.cat/en/animals/eastern-bongo|access-date=2020-09-02|website=www.zoobarcelona.cat|language=en}}</ref> I bongo sono animali timidi e si spaventano facilmente; quando si sentono minacciati o vengono spaventati, fuggono a tutta velocità verso zone più riparate, rifugiandosi nel fitto sottobosco delle foreste. Una volta che si sentono al sicuro, rimarranno comunque all'erta controllando sempre nella direzione del pericolo.<ref name=Spinage/> I bongo non hanno ghiandole di secrezione speciali, quindi fanno meno affidamento sull'odore per trovarsi l'un l'altro rispetto ad altre antilopi simili.
I bonghi si nutrono prevalentemente al crepuscolo e nelle ore notturne e si cibano di arbusti e forse anche di bambù. Tra gli animali in grado di dare la caccia ai bonghi vi sono i [[leopardo|leopardi]], le [[iena|iene]] e i [[leone|leoni]]; ad essi si devono poi aggiungere i [[Pythonidae|pitoni]], capaci di uccidere i giovani bonghi.
 
IQuando bonghiè siin nutronodifficoltà, prevalentementeil albongo crepuscoloemette eun nellebelato. oreUtilizza notturneun enumero si cibanolimitato di arbustivocalizzazioni, principalmente grugniti e forsesbuffi; anchele difemmine emettono un debole richiamo per comunicare con i loro bambùcuccioli. Tra gli animali in grado di dare la caccia ai bonghibongo vi sono i [[leopardo|leopardi]], le [[iena|iene]] e i [[leone|leoni]]; ad essi si devono poi aggiungere i [[Pythonidae|pitoni]], capaci di uccidere i giovani bonghi.
Si tratta di animali notturni e schivi, notoriamente fra i più difficili in assoluto da avvicinare e avvistare, oltre che a causa dell'indole, anche a causa dell'ambiente particolarmente inospitale nel quale vivono, la foresta tropicale e pluviale della fascia centrale africana, dalla Sierra Leone al Kenia, anche se con distribuzione non continua.
 
=== Dieta ===
I bongo sono [[Erbivoro|erbivori]] e si nutrono di [[foglie]], [[Cespuglio|cespugli]], [[liana|liane]], [[Corteccia (botanica)|corteccia]] e l'interno degli alberi in decomposizione, [[erbe]], [[Radice (botanica)|radici]], [[cereali]] e [[frutti]].
 
Questi animali integrano nella loro [[dieta]] anche il [[Sale|sale]] e sono noti per visitare regolarmente particolari zone della giungla in cui il sale affiora dal terreno. L'esame delle feci di alcuni esemplari ha rivelato che questi animali ingeriscono anche il carbone degli alberi bruciati dai fulmini. Si ritiene che questo comportamento sia un mezzo per introdurre sali e [[minerali]] nella loro dieta.<ref>https://seaworld.org/animals/facts/mammals/bongo-antelope/</ref><ref>{{cite book
|last=van Lill
|first=Dawid
|date=17 February 2015
|title=African Wildlife Trivia
|url=https://books.google.com/books?id=Jg9bDwAAQBAJ&pg=PT153
|publisher=Penguin Random House South Africa
|page= 153
|isbn=978-1-920544-34-8
}}</ref> Questo comportamento è stato osservato anche negli [[Okapia johnstoni|okapi]]. Come l'okapi, il bongo usa la sua lunga lingua prensile per afferrare erbe e foglie.
 
Gli habitat ideali per i bongo sono le fitte foreste ricche di grandi specchi d'acqua permanente.<ref>Nowak, Ronald (1991) ''M. Walker's Mammals of the World'' 5th ed. Vol. II. Baltimore: The Johns Hopkins University Press</ref> Essendo un'animale di grandi dimensioni, il bongo richiede una grande quantità di cibo ed è limitato alle aree con un'abbondante crescita di vegetazione e arbusti bassi tutto l'anno.
 
=== Riproduzione ===
[[Image:Baby Bongo 002.jpg|thumb|upright|Un cucciolo di bongo orientale, al [[Louisville Zoo]]]]
Man mano che i giovani maschi crescono lasciano i loro gruppi materni, rimanendo perlopiù solitari, anche se in rare occasioni possono riunirsi in piccoli gruppi o decidere di seguire i maschi più grandi. I maschi adulti di taglia ed età simili tendono a evitarsi l'un l'altro. Quando due maschi si incontrano raramente si affrontano seriamente, cercando invece di intimorire l'avversario gonfiando il collo, alzano la testa e tenendo le corna in posizione verticale mentre camminano lentamente avanti e indietro davanti all'altro maschio. I maschi si riuniscono con le femmine solo durante il periodo dell'accoppiamento. Dopo l'accoppiamento, i maschi ritornano al loro stile di vita solitario, mentre il gruppo delle femmine si prende cura dei piccoli.<ref>Estes, Richard D. (1991) ''The Behavior Guide to African Mammals: Including Hoofed Mammals, Carnivores, Primates''. Berkeley and Los Angeles: University of California Press.</ref>
 
La [[gestazione]] dura circa 285 giorni (9,5 mesi), partorendo un singolo cucciolo alla volta, che verrà [[Svezzamento|svezzato]] entro i primi sei mesi. Le femmine preferiscono utilizzare terreni di parto tradizionali limitati a determinate aree, mentre i cuccioli appena nati giacciono nascosti per una settimana o più nel fitto fogliame del sottobosco, ricevendo brevi visite dalla madre per allattare.<ref>Estes, Richard (1993) ''The Safari Companion''. Vermont: Chelsea Green Publishing Co..</ref> I cuccioli crescono rapidamente e possono presto accompagnare la madre mentre cerca il cibo, e riunendosi con lei al gruppo delle femmine con gli altri cuccioli. Anche le corna crescono rapidamente e iniziano a mostrarsi già a 3,5 mesi. La [[maturità sessuale]] avviene intorno ai 24–27 mesi. Questi animali vivono fino a 19 anni.<ref name=Spinage/>
 
== Distribuzione e habitat ==
[[Image:Tragelaphus eurycerus isaaciPCCA20071227-8374B.jpg|left|thumb|Un bongo mentre beve in una [[palude]]]]
L'habitat preferito da questa specie è così denso e difficile da operare, che pochi europei o americani hanno osservato questa specie fino agli anni '60. I bongo vivono nelle [[Foresta tropicale|giungle tropicali]] con un fitto sottobosco fino ad un'altitudine di 4.000 metri (13.000 piedi) in [[Africa centrale]], con popolazioni isolate in [[Kenya]] e popolazioni più stabili in [[Camerun]], [[Repubblica Centrafricana]], [[Repubblica del Congo]], [[Repubblica Democratica del Congo]], [[Costa d'Avorio]], [[Guinea Equatoriale]], [[Gabon]], [[Ghana]], [[Guinea]], [[Liberia]], [[Sierra Leone]] e [[Sud Sudan]] nell'[[Africa occidentale]].
 
Storicamente, i bonghi si trovavano in tre parti disgiunte dell'Africa: orientale, centrale e occidentale. Oggi, le dimensioni di tutte e tre le popolazioni si sono ridotte a causa del [[disboscamento]] per far spazio all'agricoltura e per il taglio incontrollato del legname, nonché per la caccia per il mercato della ''[[bushmeat]]''.
 
L'habitat favorito dai bongo sono le foreste in ricrescita che forniscono una vegetazione verde fresca e bassa. Tali habitat possono essere favoriti dal passaggio di grandi animali come gli [[Loxodonta cyclotis|elefanti]], incendi, inondazioni, abbattimenti degli alberi (naturale o mediante disboscamento). La moria delle foreste di [[bambù]] fornisce l'habitat ideale per i bongo nell'Africa orientale. Possono vivere anche nelle foreste di bambù in salute.
 
== Conservazione ==
L'Antelope Specialist Group dell'[[IUCN]] ha classificato il bongo occidentale o di pianura (''T. e. eurycerus'') come una [[specie prossima alla minaccia]],<ref name=iucn-eurycerus/> mentre il bongo orientale o di montagna (''T. e. isaaci''), del Kenya, è classificato come una specie in [[Specie in pericolo critico|pericolo critico]].<ref name=iucn-isaaci/> Questi animali sono minacciati soprattutto dall'azione dell'uomo sul loro habitat, come la caccia illegale per il mercato della ''[[bushmeat]]'' e le azioni di disboscamento illegali.
Le popolazioni della sottospecie monotipica ''(T. e. eurycerus)'' sono in quasi tutto il loro areale in buona salute e ben gestite. Diversa la situazione della sottospecie di montagna ''(T. e. isaaci)'' del Kenya: pochi individui, suddivisi in quattro gruppi di popolazione, completamente isolati tra loro vivono nelle foreste del [[Parco nazionale del Monte Kenya|Monte Kenya]], nella [[Foresta Mau]], nell’''Eburu forest'' e nei [[Monti Aberdare]].
 
La [[CITES]] elenca i bongo come specie dell'Appendice III, regolando solo la loro esportazione da un singolo paese, il Ghana. Non è protetto dallo US Endangered Species Act e non è elencato dall'[[United States Fish and Wildlife Service|USFWS]].
 
Tutti i bonghi in cattività provengono dalle montagne isolate di [[Aberdare]], nel [[Kenya]] centrale.
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== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==