Giuseppe Cesare Abba: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →‎Biografia: Wikilink
Riga 44:
 
== Biografia ==
«Nacque in [[Cairo Montenotte]] il 6 ottobre [[1838]], e visse, come tutti i ragazzi di quei tempi, fino agli otto o nove anni, con poco tormento di scuola (presso le scuole comunali "del Ghetto"). A dodici anni, preparato, come si soleva allora, alla testa, perché il corpo era già abbastanza saldo, entrò nel [[Liceo San Giuseppe Calasanzio|collegio]] dagli [[Scolopi]] di [[Carcare]], dove gli entusiasmi del [[1848]] erano ancora vivissimi, specie nel padre [[Atanasio Canata]], grande svegliatore di ingegni e di cuori, come erano stati tra gli Scolopi di [[Savona]] i padri Pizzorno e Faà di Bruno. Svegliavano all'amore delle lettere, dell'arte e della patria, cui molti degli alunni offrirono il braccio nel [[1859]]». Così lo stesso Abba, in una brevissima autobiografia, racconta in terza persona di quei suoi primi anni. I genitori erano Giuseppe Abba<ref>Il cognome originario della famiglia era Abbate, divenuto Abbà con il nonno Francesco, e quindi Abba col padre; ma in alcune lettere dirette all'A. giovanissimo questi viene chiamato ancora Abbà.</ref> e Gigliosa Perla.<ref name="SIUSA">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52754|titolo=Abba Giuseppe Cesare|sito=SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=24 gennaio 2018}}</ref>
 
Nel 1854 fu "principe" dell'Accademia del collegio. Amava i classici e si applicò con particolare passione alla filosofia. Si entusiasmò per [[Ugo Foscolo|Foscolo]], [[Giovanni Prati]] e [[Aleardo Aleardi]]. Si iscrisse all'[[Accademia di belle arti]] di [[Genova]] che lasciò nel [[1859]] per arruolarsi volontario nel reparto dei [[cavalleggeri]] ''[[Aosta Cavalleria]]'' di stanza a [[Pinerolo]], ma non terminò l'istruzione militare in tempo per partecipare ai fatti della [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]. Congedatosi nel 1859<ref name="SIUSA" /> e raggiunta [[Parma]] nel [[1860]], si unì ai volontari di [[Giuseppe Garibaldi]] per la spedizione nel [[Regno delle Due Sicilie]]. Soldato semplice iscritto nella VI compagnia comandata da [[Giacinto Carini]], poi furiere maggiore e infine sottotenente, il 5 maggio, dallo scoglio di [[Quarto dei Mille|Quarto]] si imbarcò con [[i Mille]] per la [[Sicilia]], dove ebbe il battesimo del fuoco combattendo nella [[battaglia di Calatafimi]], si meritò i gradi di ufficiale nella presa di [[Palermo]] e partecipò anche alla [[battaglia del Volturno]], dove riportò una menzione onorevole.<ref name="SIUSA" />
 
{{dx|[[File:Giuseppe Cesare Abba - Villetta Di Negro (Genoa) - DSC02385.JPG|alt=|sinistra|miniatura|Busto di Abba a [[Villetta Di Negro|Villetta di Negro]] a [[Genova]]]]}}
 
{{Carica pubblica
|nome = Giuseppe Cesare Abba
Line 69 ⟶ 71:
|firma =
}}
 
Nell'aprile del [[1861]] ritornò a [[Cairo Montenotte]] dove, con altri uomini d'avanguardia, fondò la [[Mutuo Soccorso|Società Operaia di Mutuo Soccorso]], una delle prime della [[Val Bormida]], che contribuì a emancipare socialmente il paese. Nel [[1862]] si trasferì a [[Pisa]], dove lo colse la preparazione di Aspromonte.<ref name="SIUSA" /> Partito da Pisa insieme con altri compagni, si recò a Torino e di qui a Genova, ma, trattenuto dalle autorità, non poté raggiungere Garibaldi. Preferì tornare allora agli studi, e a Pisa si dedicò intensamente a vaste letture storiche e letterarie.<ref name="SIUSA" /> «Finita la guerra del 1860, G. C. Abba se ne andò a stare in Pisa per vaghezza di studi e per vivere coi giovani amici già compagni d'armi e tornati studenti in quell'Università, gioconda e pensosa; dove anch'egli ascoltò le lezioni dei grandi maestri, memori d'essere stati a [[Battaglia di Curtatone e Montanara|Curtatone e a Montanara]], lieti di insegnare ai giovani che avevano già provata la guerra e che studiando pensavano a quella o a quelle ancora da farsi. Erano anni di gran vita».