Voto di povertà: differenze tra le versioni

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{{P|Esiste solo nella Chiesa cattolica? (E non è chiaro se questo si riferisca al solo [[Rito latino]])|religione|agosto 2020}}
[[Immagine:Giotto - Legend of St Francis - -05- - Renunciation of Wordly Goods.jpg|thumb|[[San Francesco d'Assisi|San Francesco]] ha dato un grande impulso alla pratica del voto di povertà.]]
Il '''voto di povertà''' è, nella [[religione cattolica]] e in altre forme di cristianesimo, la scelta volontaria dello stato di povertà, confermata dal [[voto (religione)|voto]] a [[Dio]] di conservarsi in tale stato per tutta la vita come mezzo alla propria perfezione spirituale; è uno dei tre [[Consigli evangelici]].oto di povertà è proprio della [[Istituto di vita consacrata|vita religiosa]] e comporta l'obbligo dei religiosi che lo hanno emesso a non avere niente di proprio.
 
Il voto di povertà è proprio della [[Istituto di vita consacrata|vita religiosa]] e comporta l'obbligo dei religiosi che lo hanno emesso a non avere niente di proprio.
Nabbi io sono io nabbi nabbi
 
{{sf|Normalmente chi emette voto di povertà professa ugualmente il [[voto di obbedienza]] ed il [[voto di castità]].}}
 
Anche in altre religioni è contemplata questa scelta di "povertà volontaria" ed anche alcune filosofie laiche propugnano questo modo di vivere.