Taro (fiume): differenze tra le versioni

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=== Paleoalvei del Taro ===
[[File:Tari Morti.JPG|miniatura|Paleoalveo dei Tari Morti allagato in località Corticelli di San Secondo]]
Il corso di pianura del fiume è mutato più volte nei secoli a causa di alluvioni e disalveamenti. In passato, infatti, la foce del Taro risultava essere decisamente più a est in località [[Coltaro]], come il toponimo lascia facilmente intendere (Caput Tari)<ref>{{Cita libro|autore = Vari - Archeoclub d'Italia|titolo = Pieve di San Genesio|anno = 2004|editore = Grafiche STEP|città = Parma|autore2 = Gianluca Bottazzi|p = 17}}</ref>. Il paleoalveo principale si distacca dall'attuale corso all'altezza dell'intersezione fra la A15 e la A1, virando con corso meandriforme verso [[Bellena]] per poi ricollegarsi alle ampie quanto ben visibili anse di località Sabbioni e [[Castell'Aicardi]]. Da qui il corso proseguiva per località Corticelli, passava praticamente dentro l'abitato attuale di San Secondo finendo con l'intersecare ad angolo retto il corso attivo del fiume in località [[Copezzato]] di San Secondo, dirigendosi infine in direzioni [[Coltaro]] passando a est di Sissa<ref>{{Cita libro|autore = Vari Archeoclub d'Italia|titolo = Pieve di San Genesio|anno = 2004|editore = Grafiche STEP|città = Parma|autore2 = Gianluca Bottazzi|p = 16-17}}</ref> L'unità compresa fra località Sabbioni e San Secondo viene denominata "Paleoalveo dei Tari Morti", toponimo tuttora presente nel nome del canale che ne drena le acque piovane chiamato Canalazzo dei Tari Morti. Talvolta, quando in presenza di piene particolarmente importanti del Taro vengono chiuse le paratoie sul Canalazzo, impedendone di fatto il deflusso, le acque del Canale esondano nel paleoalveo facendo rivivere, seppur per breve tempo, l'antico corso fluviale con il suo inconfondibile percorso meandreggiante.