Galassia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 5.171.121.247 (discussione), riportata alla versione precedente di Roberto Mura
Etichette: Rollback Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
Kronos (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione iOS
Riga 11:
Le galassie sono state categorizzate secondo la loro forma apparente, ossia sulla base della loro morfologia visuale. Una tipologia molto diffusa è quella [[Galassia ellittica|ellittica]],<ref name="Hoover">{{cita news | nome=Aaron | cognome=Hoover | titolo=UF Astronomers: Universe Slightly Simpler Than Expected | editore=Hubble News Desk | data=16 giugno 2003 | url=http://www.napa.ufl.edu/2003news/galaxies.htm | accesso=5 febbraio 2007 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070225064443/http://www.napa.ufl.edu/2003news/galaxies.htm | dataarchivio=25 febbraio 2007 }}</ref> che, come si può ben arguire dal nome, ha un profilo ad [[ellisse]]. Le [[Galassia a spirale|galassie spirale]] possiedono invece una forma [[Disco galattico|discoidale]] con delle strutture spiraliformi che si dipartono dal [[Bulge|nucleo]]. Le galassie con forma irregolare o insolita sono dette [[Galassia peculiare|galassie peculiari]]; la loro strana forma è solitamente il risultato degli effetti delle [[Forza di marea|interazioni mareali]] con le galassie vicine. Se tali interazioni sono particolarmente intense, a causa della grande vicinanza tra le strutture galattiche, può aver luogo la [[galassie interagenti|fusione]] delle due galassie, che risulta nella formazione di una [[galassia irregolare]].<ref name="IRatlas">{{cita web | cognome = Jarrett | nome = T.H. | url = http://www.ipac.caltech.edu/2mass/gallery/galmorph/ | titolo = Near-Infrared Galaxy Morphology Atlas | editore = California Institute of Technology | accesso = 9 gennaio 2007 }}</ref> La collisione tra due galassie dà spesso origine ad intensi fenomeni di [[formazione stellare]] (in gergo ''[[starburst]]'').
 
Nell'[[universo osservabile]] visibile sono presenti probabilmentesicuramente più di 1002 trilioni (2mila miliardi) di galassie; grazie alle osservazioni pubblicate nell'ottobre 2016<ref>The evolution of galaxy number density at z<8 and its implications by Cristophe J. Conselice Aaron Wilkinson Kenneth Duncan Alice Mortlock (University of Nottingham UK) -Leiden Observatory Netherlands - Supa / Royal Observatory Edimburgh UK</ref> che superano la passata stima dell'Hubble Ultra Deep field (che ne calcolava circa 100 fino a 400 miliardi al massimo)<ref name="numero">{{cita web | cognome = Mackie | nome = Glen |data= 1º febbraio 2002 | url = https://astronomy.swin.edu.au/~gmackie/billions.html | titolo = To see the Universe in a Grain of Taranaki Sand | editore = Swinburne University | accesso = 20 dicembre 2006 }}</ref> tuttavia secondo nuove ricerche, tuttavia,stime il numero stimatoipotetico di galassie nell'universo estrapolato dalla struttura del cosiddetto Cosmical Optical Background ad oggi noto, risulterebbe solo una frazione con un numero più alto di almeno dieciuno volteo edue oltreordini ildi grandezza (che attualmente non ci permetterebbero di enumerarle poiché solamente contandole anche con l'ausilio di intelligenza artificiale si eccederebbe la durata della vita umana) ed inoltre approssimativamente un altro 90% delle galassie nell'universo osservabile risulterebbe secondo stime statistiche non rilevabile con i telescopi di cui disponiamo oggi, ancora troppo poco potenti.<ref name="numero2">{{cita web | cognome = Hille | nome = Karl |data= 13 ottobre 2016 | url = https://www.nasa.gov/feature/goddard/2016/hubble-reveals-observable-universe-contains-10-times-more-galaxies-than-previously-thought | titolo = Hubble Reveals Observable Universe Contains 10 Times More Galaxies Than Previously Thought | editore = NASA | accesso = 5 gennaio 2018 }}</ref> Gran parte di esse ha un diametro compreso fra 1000 e 100.000 [[parsec]]<ref name="M101" /> e sono di solito separate da distanze dell'ordine di milioni di parsec (megaparsec, Mpc).<ref name="Gilman">{{cita web | autore=D. Gilman | url = https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/EP-177/ch4-7.html | titolo = The Galaxies: Islands of Stars | editore = NASA WMAP | accesso = 10 agosto 2006 }}</ref> Lo [[spazio intergalattico]] è parzialmente colmato da un tenue gas, la cui [[densità]] è inferiore ad un [[atomo]] al [[metro cubo]]. Nella maggior parte dei casi le galassie sono disposte nell'Universo organizzate secondo precise gerarchie associative, dalle più piccole associazioni, formate da alcune galassie, agli [[Ammasso di galassie|ammassi]], che possono essere formati anche da migliaia di galassie. Tali strutture, a loro volta, si associano nei più imponenti [[Superammasso di galassie|superammassi galattici]]. Queste grandi strutture sono di solito disposte all'interno di enormi correnti (come la cosiddetta ''[[Grande muraglia (astronomia)|Grande Muraglia]]'') e [[Filamento (astronomia)|filamenti]], che circondano immensi [[Vuoto (astronomia)|vuoti]] dell'[[Universo]].<ref name="ammassi galattici">{{cita web | url = http://www.damtp.cam.ac.uk/user/gr/public/gal_lss.html | titolo = Galaxy Clusters and Large-Scale Structure | editore = University of Cambridge | accesso = 15 gennaio 2007 }}</ref>
 
Sebbene non sia ancora del tutto ben chiaro, la [[materia oscura]] sembra costituire circa il 90% della [[Massa (fisica)|massa]] di gran parte delle galassie a spirale, mentre per le galassie ellittiche si ritiene che questa percentuale sia minore, variando fra lo 0 e circa il 50%<ref>M. Roncadelli, Aspetti astrofisici della materia oscura, Bibliopolis</ref>. I dati provenienti dalle osservazioni inducono a pensare che al centro di molte galassie, sebbene non di tutte, esistano dei [[Buco nero supermassiccio|buchi neri supermassicci]]; la presenza di questi singolari oggetti spiegherebbe l'attività del nucleo delle galassie cosiddette ''[[Galassia attiva|attive]]''. Tuttavia la loro presenza non implica necessariamente che la galassia che li ospiti sia attiva, dato che anche la Via Lattea molto probabilmente nasconde nel suo [[Centro della Via Lattea|nucleo]] un buco nero massivo di nome [[Sagittarius A*]] .<ref name="smbh">{{cita web | autore = D. Finley, D. Aguilar |data= 2 novembre 2005 | url = https://www.nrao.edu/pr/2005/sagastar/ | titolo = Astronomers Get Closest Look Yet At Milky Way's Mysterious Core | editore = National Radio Astronomy Observatory | accesso = 10 agosto 2006 }}</ref>