Johann Sebastian Bach: differenze tra le versioni

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A.Savin (discussione | contributi)
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Nel settembre del [[1717]] Bach si recò a [[Dresda]], dove si verificò un episodio di cui esistono diverse versioni. Secondo [[Johann Nikolaus Forkel]], che riprende il [[Nekrolog (Necrologio di Johann Sebastian Bach)|necrologio]] scritto da [[Carl Philipp Emanuel Bach|Carl Philipp Emanuel]], in città Bach assistette a un concerto di [[Louis Marchand]], celebre esecutore francese che fu anche organista di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]]. Successivamente, dietro pressione di Jean Baptiste Volumier, ''konzertmeister'' di [[Dresda]] che non aveva simpatia per Marchand, Bach gli inviò una lettera proponendogli una battaglia all'organo: Bach si impegnava a improvvisare su qualsiasi tema proposto dal suo rivale francese a patto che questi, ovviamente, fosse disposto a fare altrettanto. L'incontro venne organizzato a casa del primo ministro von Flemming, ma Marchand non si presentò. Sempre secondo Forkel gli venne allora mandato un messo a casa, il quale tornò riferendo che Marchand aveva lasciato la città in tutta fretta ed era tornato in [[Francia]].<ref name="Candé, p. 80" />
 
Invece secondo Friedrich Wilhelm Marpurg, che afferma di aver sentito l'episodio raccontato da Bach stesso, un confronto diretto fra i due musicisti ebbe luogo, proprio durante il concerto di Marchand a Dresda. Quest'ultimo, secondo la versione di Marpurg, eseguì un'aria francese con variazioni che venne molto applaudita; a quel punto, Jean Baptiste Volumier invitò Bach a esibirsi anch'egli al [[clavicembalo]]. Bach, dopo un breve preludio, riprese il tema dell'aria che Marchand aveva suonato prima, lo ripeté interamente a memoria, incluse le variazioni, e improvvisò altre dodici variazioni, più difficili e brillanti di quelle di Marchand. Non contento del suo trionfo, Bach presentò a Marchand un tema che aveva annotato a penna e lo invitò a una competizione all'organo, ma Marchand non volle rischiare una disfatta completa, partì da [[Dresda]] e tornò in [[Francia]].<ref>Roland de Candé, ''Johann Sebastian Bach'', Ed. Studio Tesi, p. 81.</ref>[[File:24 BachdenkmalThuringia Eisenach asv2020-07 img15 Monument to Bach.jpg|sinistra|miniatura|301x301px|Statua di Bach ad [[Eisenach]]]]Non appena iniziò a percepire le tensioni via via crescenti all'interno della corte ducale di Weimar, Bach iniziò di nuovo a cercare un lavoro più stabile, compatibile con i suoi interessi musicali. I rapporti col duca [[Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar]] si deteriorarono bruscamente, e il duca fece addirittura arrestare Bach per quattro settimane, dal 6 novembre al 2 dicembre 1717, probabilmente a seguito di una accesa discussione in merito alla sua richiesta di congedo; la sentenza recitava testualmente: "Nella sala di giustizia e per ordine di Sua Altezza Serenissima, è stata decisa la messa agli arresti di Johan Sebastian Bach, Konzert-meister e Hoforganist (maestro di musica e organista di corte), in ragione del suo atteggiamento pertinace a voler ottenere un congedo ingiustificato".<ref>[[Jean-François Robin]], Johann Sebastian Bach.</ref><ref>[[Christoph Wolff]], Johann Sebastian Bach. La scienza della musica, pag. 219-220.</ref> Per tale motivo, Bach si trasferì a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]]<ref>Cöthen o Köthen? Fra le due grafie si preferisce quella antica, in quanto Bach conobbe Cöthen e non Köthen. Molte parole che nel XVIII secolo iniziavano con la C (cantor, cappelmeister, clavier) mutarono l'iniziale in K a seguito di successive riforme grafiche. {{cita libro|Piero|Buscaroli|Bach|1998|Mondadori|capitolo=Il Cappelmeister (Cöthen 1717-1723)}}.</ref> presso la corte del principe [[Leopoldo di Anhalt-Köthen|Leopoldo]], dove prese servizio come maestro di cappella, o piuttosto, direttore di musica da camera. Se è pur vero che il principe Leopoldo, lui stesso musicista e grande estimatore del talento di Bach, lo pagava bene e gli garantiva una considerevole tolleranza su ciò che componeva o suonava per lui, egli era [[Calvinismo|calvinista]] e i severi principi di questa religione rifiutavano la musica liturgica eccessivamente elaborata: per questo motivo la maggior parte delle opere di Bach in questo periodo fu di natura secolare. I "[[concerti brandeburghesi]]", così come molta altra musica strumentale (tra cui le [[Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach|suite per violoncello solo]], le [[sonate e partite per violino solo]], la [[partita per flauto solo]] e le suite per [[orchestra]]) sono frutto di questo periodo. Il 7 luglio [[1720]], mentre Bach era all'estero con il principe Leopoldo, sua moglie, [[Maria Barbara Bach]], la madre dei suoi primi 7 figli, morì improvvisamente. L'anno seguente Bach incontrò [[Anna Magdalena Bach|Anna Magdalena Wilcke]], una giovane cantante, e i due si sposarono il 3 dicembre [[1721]].
 
Il 12 settembre [[1720]] morì Heinrich Friese, organista della Jacobikirche di [[Amburgo]], lasciando [[Organo della chiesa di San Giacomo ad Amburgo|vacante il posto]]. Il 21 novembre, per la sua successione, i superiori della chiesa invitarono otto organisti, fra i quali anche Johann Sebastian Bach. L'audizione generale dei candidati venne fissata per il successivo 28 novembre, ma Bach non poté essere ascoltato in quanto, il giorno 23, dovette ritornare a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]] per i preparativi del compleanno del principe [[Leopoldo di Anhalt-Köthen|Leopoldo]]. I restanti candidati sostennero l'audizione il giorno 28 nella Jacobikirche, come previsto, ma ogni decisione fu rinviata prima al 12 dicembre, e poi al successivo 19. Il rinvio fu dovuto al fatto che i superiori della chiesa, a conoscenza dell'eccelsa bravura di Bach come organista, tale da escludere qualsiasi altro candidato, speravano che Johann Sebastian inviasse una lettera reclamando il posto, nonostante non avesse sostenuto l'audizione ufficiale del 28 novembre. La lettera arrivò, ma la risposta fu negativa, con una giustificazione di carattere economico e morale: nella Jacobikirche, infatti, era tradizione che l'eletto dovesse effettuare, a titolo di ringraziamento, una donazione in denaro alle autorità ecclesiastiche. In pratica, la carica veniva usualmente assegnata al miglior offerente.