Spalato: differenze tra le versioni

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Fu fondata come [[colonizzazione greca|colonia greca]] di ''Issa'' (la moderna [[Lissa (città)|Lissa]]), a sua volta colonia della città [[sicilia]]na di [[Siracusa (città antica)|Siracusa]], con il nome di ''Aspálathos'' (Aσπάλαθος) oppure ''Spálathos'' (Σπάλαθος), intorno al III-II secolo a.C. Nel 293 d.C. l'imperatore romano [[Diocleziano]], il cui [[Principato (storia romana)|principato]] durò dal 284 d.C. al 305 d.C., decise di iniziare la costruzione del [[Palazzo di Diocleziano]], che fu situato di fronte al mare vicino alla città di Salona nel ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' di ''Spalatum'' venendo costruito dal [[295]] al [[304]] d.C. Spàlato rimase poi per diversi secoli nell'[[Impero bizantino]], nel quale la città riuscì ad avere una certa importanza. Successivamente Spàlato entrò nel [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia e Dalmazia]], per poi passare al [[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Regno d'Ungheria]], nel contesto del quale la città mantenne la sua autonomia comunale.
 
La [[Repubblica di Venezia]] prese completamente possesso di Spàlato nel 1420, che entrò ufficialmente nello ''[[Stato da Mar]]'', ovverocioè nei domini marittimi della repubblica veneziana rimanendoci fino al [[1797]], lasciando in eredità numerose vestigia, sia culturali che architettoniche. Dopo la [[caduta della Repubblica di Venezia]] che avvenne nel 1797 per mano di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], Spàlato, secondo il [[trattato di Campoformio]], passò all'[[Impero austriaco]], che la tenne fino al [[1806]], quando con la [[pace di Presburgo]] la cedette al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]], rimandoci fino al [[1809]]. Spàlato entrò a far parte delle [[Province illiriche|Provincie Illiriche]], rimanendoci dal 1809 al 1813. Con il [[Congresso di Vienna]], nel 1814, Spàlato fu ceduta all'[[Impero austro-ungarico]] entrando a far parte del [[Regno di Dalmazia]], territorio sotto il dominio diretto della corona austriaca, rimanendoci fino al termine della [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]).
 
A partire da quest'ultimo evento iniziò l'esodo di una parte consistente degli [[Dalmati italiani|italiani e degli italofoni della Dalmazia]], tra cui gli spalatini italiani, verso [[Zara (Croazia)|Zara]], [[Lagosta (isola)|Lagosta]], che vennero invece annesse al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], e verso l'Italia stessa. Nell'aprile del 1941, dopo l'[[invasione della Jugoslavia]], Spàlato fu occupata dall'esercito italiano venendo poi annessa assieme a [[Cattaro]] al nuovo [[Governatorato della Dalmazia]] nella [[Provincia di Spalato|provincia italiana di Spalato]], che oltre alla città comprendeva le limitrofe [[Traù]] e [[Sebenico]], insieme alle isole [[Lissa (isola)|Lissa]], [[Curzola (isola)|Curzola]], [[Cazza]], [[Lagosta (isola)|Lagosta]], [[Pelagosa]] e [[Meleda (isola)|Meleda]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]] Spàlato entrò a far parte della [[Repubblica Socialista di Croazia]], repubblica costitutiva della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]].