Battaglia di Magnesia: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Quando [[Scipione l'Africano|Publio Scipione]] era in [[Lidia]] [poco prima dell'inizio della battaglia di Magnesia], osservò che l'esercito di Antioco era demoralizzato dalla pioggia, che cadeva giorno e notte senza interruzione, che sia i soldati sia i cavalli erano esausti, che anche gli archi erano stati resi inutili dagli effetti dell'umidità sulle loro corde, invitò il fratello ad iniziare la battaglia il giorno successivo, anche se era consacrata a feste religiose. L'adozione di questo piano portò infatti alla vittoria.|[[Sesto Giulio Frontino|Frontino]], ''[[Strategemata]]'', IV, 7.30.}}
 
Antioco intendeva sfondare lalo legioneschieramento romanadelle legioni romane con la cavalleria pesante, per poi distruggere le truppe in rotta mentre la falange avanzava. I carri da guerra avrebbero invece dovuto annientare la cavalleria romana. Il re seleucide guidò personalmente la carica sul lato destro e inizialmente riuscì nel suo intento di decimare i legionari nemici.
 
I Romani invece avevano ammassato sulla loro ala destra quasi tutta la cavalleria, al comando di Eumene, e questi era riuscito, servendosi di arcieri cretesi e frombolieri, a far imbizzarrire i cavalli che trascinavano ì carri falcati che lo fronteggiavano ed a metterli in fuga, durante la quale, i carri travolsero le truppe ausiliarie al seguito e si ritorsero anche contro la cavalleria seleucide disposta sull'ala sinistra dell'esercito, ironicamente mostrando quanto avrebbero potuto essere decisivi contro i romani: infatti la cavalleria subì così ingenti perdite da non poter riuscire a completare il piano previsto di mossa a tenaglia in congiunzione con la cavalleria di Antioco sull'ala destra, dando tempo ai legionari di riorganizzarsi e tornare in formazione.