Castello Visconti di San Vito: differenze tra le versioni

castello di Somma Lombardo
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Il Castello di Somma fu costruito nel XIII secolo come parte della linea difensiva lungo il corso del Ticino, tra Milano e il Lago Maggiore. Divenne nel 1448 residenza stabile dei fratelli Francesco e Guido Visconti, a seguito dell'estinzione del ramo principale della dinastia viscontea che aveva retto le sorti del ducato di Milano, per sfuggire ai contrasti con la repubblica Ambrosiana, si rifugiarono nella loro antica proprietà di Somma, ricevendo giuramento di fedeltà, in forma solenne, da tutti gli uomini del borgo[1].

Castello Visconti di San Vito
Il Castello Visconti di San Vito in una foto di Paolo Monti (1980)
Ubicazione
StatoDucato di Milano
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàSomma Lombardo
IndirizzoPiazza Publio Cornelio Scipione, 2 - 21019 Somma Lombardo e Piazza Publio Cornelio Scipione 2, 21019 Somma Lombardo
Coordinate45°41′05.23″N 8°42′21.73″E / 45.684785°N 8.706037°E45.684785; 8.706037
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello Visconti di San Vito
Informazioni generali
Tipocastello
Inizio costruzione1250
CostruttoreFrancesco e Guido Visconti
MaterialePietra
Proprietario attualeproprietà privata
Visitabile
Sito webwww.castelloviscontidisanvito.it/
Informazioni militari
Utilizzatore Signoria di Milano
Funzione strategicadifesa di Milano
Termine funzione strategica1862
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Storia

Il ramo della dinastia dei Visconti di San Vito ebbe origine da Uberto il Picco (1280/1288-1315), fratello di Matteo I, il Magno (1250-1322), Capitano del Popolo nonché primo Signore di Milano. Dall'iniziatore di questo ramo della famiglia discesero Giovan Battista, marito di Regola di Guido Galeazzi di Siena, e i loro figli Francesco e Guido che alla morte del duca di Milano Filippo Maria Visconti, avvenuta nel 1447, si ritirarono a Somma, antica signoria della famiglia. Il casato si divise in seguito in ulteriori linee con i successivi eredi. Il primogenito, Francesco diede origine al ramo della famiglia che a sua volta si distinse in due altre diramazioni, cioè quella dei marchesi di San Vito che giunta fino al novecento e quella dei marchesi della Motta, estinta agli inizi del Settecento. Il ramo del secondogenito, che diede origine ai duchi Visconti di Modrone, è tuttora fiorente.

Nel 1619, Re Filippo III di Spagna concedeva a Francesco Visconti il privilegio del feudo di San Vito nella Pieve di Corbetta nel milanese, col titolo di Marchese, trasmettibile ai figli. Ultimo discente della famiglia fu Gabrio Visconti di San Vito che. per volontà testamentaria, lasciò nel 1997 la proprietà del castello alla Fondazione Visconti di San Vito.

Descrizione

All'interno, gli ambienti di maggiore importanza sono il Salone d’Onore, decorato con ciclo di affreschi, già attribuiti all'ambito dei fratelli Procaccini, datati agli inizi del Seicento e tratti dalle incisioni di fiamminghe di Crispjin van de Passe, Theodor e Philippe Galle e Adriaen Collaert [2]. La Cappella, intitolata alla Madonna Assunta, abbellita da suppellettili liturgiche, contiene un dipinto attribuito al Cerano che rappresenta l'Apparizione dell'Angelo alla Vergine Maria. Una galleria di preziosi quadri a soggetto religioso presenta la sala dedicata a Nicolò Sfondrati, nato nel Castello l’11 febbraio 1535, eletto Papa con il nome di Gregorio XIV nel 1590. Una collezione unica di Piatti da Barba è ospitata nel castello, 400 bacili faentini, savonesi, maioliche francesi, tedesche, inglesi, spagnole, settecentesche costituiscono una collezione unica al mondo, iniziata dal marchese Carlo Ermes Visconti di San Vito nell’ultimo quarto dell’Ottocento. La Camera Reale, arredata con un imponente letto ligneo del Seicento lombardo, è così denominata in quanto riservata ai Re d’Italia quando soggiornavano a Somma per assistere alle manovre militari sulle rive del Ticino o partecipare alle mondane cacce alla volpe nella brughiera della Malpensata. Vi è una sala dedicata al conte Gabrio Casati, eroe risorgimentale, imparentato con gli ultimi discendenti dei marchesi Visconti. L’insigne sostenitore delle famose Cinque Giornate di Milano, uomo politico e patriota è qui immortalato in un ritratto dipinto di grande Eliseo Sala[3].

Note

  1. ^ Castello Visconti - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  2. ^ L’ampio respiro degli affreschi nel Castello Visconti di San Vito, su spazioapertoonline.it.
  3. ^ Il Castello Visconti di San Vito.

Bibliografia

  • Federico Gallo - Massimo Palazzi - Gianfranco Rocculi - Maurizio Maria Rossi, I VISCONTI MARCHESI DI SAN VITO, PRODIGI EDIZIONI.

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