Collezione Maramotti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Rimosse parti promozionali
Riga 48:
}}
 
Consta di una significativa selezione di oltre duecento opere che rappresentano solo una parte del patrimonio iconografico costituitosi in quarant’anni di appassionato collezionismo.
 
In due differenti occasioni ha sostenuto l'installazione di opere permanenti: Jason Dodge, ''a permanently open window'', nel 2013, creata in uno spazio industriale dismesso e nel 2019, una fontana su suolo pubblico, ''Mahallat el-Ghouta94, Block 8, District 4'', di Margherita Moscardini, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia,. con l'obiettivo di convertirla a spazio ad elementi giurisdizionali di extra-territorialità.
Oltre a presentare un'esposizione Permanente, la Collezione organizza mostre temporanee invitando giovani artisti mid-career internazionali a realizzare ''progetti site specific'' nuovi, mai presentati prima in Italia.
 
Predispone conversazioni a tema, organizza concerti di musica contemporanea e partecipa a momenti di incontro dedicati ai libri d'artista.
 
 
 
In due differenti occasioni ha sostenuto l'installazione di opere permanenti: Jason Dodge, ''a permanently open window'', nel 2013, creata in uno spazio industriale dismesso e nel 2019, una fontana su suolo pubblico, ''Mahallat el-Ghouta94, Block 8, District 4'', di Margherita Moscardini, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, con l'obiettivo di convertirla a spazio ad elementi giurisdizionali di extra-territorialità.
 
All'interno della Collezione Maramotti sono presenti un Archivio e una Biblioteca d'Arte che comprendono oltre diecimila oggetti tra volumi (libri d'artista, monografie, saggi, cataloghi) e documenti afferenti a diversi nuclei: i fondi storici del collezionista, Achille Maramotti, e di [[Mario Diacono]], letterato, gallerista e critico d’arte, che con il collezionista ha intrattenuto una stretta relazione intellettuale per oltre trent’anni. La costante ricerca e acquisizione di materiali relativi a gran parte degli artisti e dei movimenti artistici rappresentati in Collezione costituiscono un importante approfondimento storico-critico del suo patrimonio nonché una fondamentale risorsa per ricercatori e studiosi.
 
La Collezione è partner del Premio biennale ''[[Max Mara Art Prize for Women]] in collaboration with [[Whitechapel Gallery]]''.
 
La Collezione è partner del Premio biennale ''[[Max Mara Art Prize for Women]] in collaboration with [[Whitechapel Gallery]]'' rivolto a giovani artiste donne emergenti con base nel Regno Unito, con lo scopo di offrire la possibilità di sviluppare il proprio potenziale creativo attraverso la produzione di una nuova opera d’arte.
 
Una volta nominata la vincitrice, la Collezione si occupa di organizzarne la residenza di sei mesi in Italia durante la quale l'artista realizza il progetto di lavoro con cui si è candidata, di supportarla e promuoverla.
 
L'elaborato finale viene esposto in mostra e successivamente acquisito entrando a far parte delle opere della collezione.
 
Il Max Mara Art Prize for Women è stato insignito, nel marzo 2007, del prestigioso British Council Arts&Business International Award.
 
Le vincitrici delle edizioni del premio sono state: [[Margaret Salmon]], [[Hannah Rickards]], [[Andrea Büttner]], [[Laure Prouvost]], [[Corin Sworn]], [[Emma Hart]], [[Helen Cammock]] ed [[Emma Talbot]].
 
 
A cadenza biennale, in occasione di ''Festival Aperto'' ''Reggio Emilia,'' ospita spettacoli di danza in collaborazione con ''[[I Teatri Fondazione di Reggio Emilia]].'' Sempre nell'ambito della danza ha inoltre sostenuto progetti ideati dalla ''[[Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto]].''
 
<br />
 
== Collezione Permanente ==
Line 80 ⟶ 64:
 
La sezione permanente comprende opere europee indicative delle tendenze espressioniste e astratte degli ultimi anni Quaranta e primi anni Cinquanta definite [[Arte informale|informali]], e un gruppo di opere protoconcettuali italiane. Presenta poi un nucleo significativo di dipinti della cosiddetta [[Pop Art Romana]], seguito da opere di [[Arte Povera]]. A queste succedono diverse opere del neo-espressionismo italiano ([[Transavanguardia]]) oltre ad esempi di [[Neoespressionismo|neo-espressionismo]] tedesco e americano. Fa seguito un nucleo di lavori della [[New Geometry]] americana degli anni Ottanta-Novanta, ai quali succedono le più recenti sperimentazioni inglesi e americane.
 
Oltre centoventi artisti sono rappresentati con opere significative che introducevano, all’epoca della loro realizzazione e acquisizione, elementi di sostanziale innovazione e sperimentazione nella ricerca artistica.
 
Nel 2019, parte della collezione permanente è stata riallestita introducendo alcuni dei progetti temporanei inaugurati nel corso degli anni precedenti
 
La Collezione si presenta come finestra aperta sul mondo dell'arte contemporanea, partendo dalla storia e dalla visione del collezionista fondatore verso un continuo accrescimento del proprio patrimonio culturale, ma anche come luogo di riflessione, confronto e studio.
 
== Il luogo ==
Line 91 ⟶ 71:
 
L'edificio, progettato dagli architetti [[Pastorini e Salvarani]], risale al [[1957]] ed è stato convertito - su progetto dall'architetto inglese [[Andrew Hapgwood]] - in spazio espositivo nel [[2005]] dopo il trasferimento dell'azienda in altra sede.
 
Il progetto ha conservato e valorizzato, con gli opportuni adattamenti, alcune idee progettuali originarie: l'essenzialità della costruzione, la flessibilità e versatilità della struttura, la forte relazione fra spazi interni ed esterni, la valorizzazione della luce naturale.
 
== Alcuni artisti presenti nella collezione ==