Civita d'Antino: differenze tra le versioni

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[[File:Kristian Zahrtmann - Young women transporting lime. Civiitá d' Antino - Google Art Project.jpg|thumb|''Young women transporting lime'' (Kristian Zahrtmann)]]
 
; Palazzo Ferrante: Con l'arrivo a Civita della famiglia Ferrante da [[Valmontone]] ebbe inizio nei primi anni del XVII secolo la costruzione della residenza nobiliare. Il palazzo venne edificato nella località in cui si trovavano le tracce del foro romano di ''[[Antinum]]''. Ampliato nel corso dei secoli, dotato di [[biblioteca]] e arricchito del [[Giardino all'inglese|giardino romantico]] divenne un punto di riferimento culturale e artistico del territorio. Ospitò nel corso del XIX secolo alcuni viaggiatori inglesi come [[Keppel Richard Craven]], [[Edward Lear]] e [[Richard Colt Hoare]] oltre al [[Sovrani del Regno delle Due Sicilie|sovrano del Regno delle Due Sicilie]] [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] che nel 1832 concesse il privilegio della catena di ferro all'ingresso del palazzo<ref name="Touring"/>. Tra l'Ottocento e il Novecento fu uno dei punti di riferimento dei [[Scuola dei pittori danesi di Civita d'Antino|pittori scandinavi della scuola estiva]]. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1915 fu parzialmente recuperato dopo la seconda guerra mondiale<ref>{{cita web|url=https://www.webmarsica.it/palazzo-ferrante-di-civita-dantino/|titolo=Palazzo Ferrante di Civita d'Antino|editore=Web Marsica|accesso=13 febbraio 2021}}</ref>.
; Cimitero napoleonico: Esempio dell'architettura cimiteriale del [[Età napoleonica|periodo napoleonico]], fu realizzato durante la prima metà dell'Ottocento grazie alla volontà della famiglia Ferrante con la probabile partecipazione dell'intellettuale [[Domenico Morichini]]. Si trova lungo un sentiero di epoca preromana, su un terrazzo distante dal centro urbano. La struttura poggia sulla cinta muraria in opera poligonale della città antica di [[Antinum]]. Fu utilizzata nel rispetto dell'[[editto di Saint Cloud]] esteso anche nel territorio italiano per evitare il diffondersi di epidemie e problemi di natura sanitaria. Presenta due porte per i morti e un ingresso sovrastante per i vivi; nel seminterrato è collocata l'urna comune. La parte acattolica è suddivisa in due settori, quello riservato ai non cattolici e quello dei bambini non battezzati. Tra le tombe, molte delle quali anonime, si trovano quelle dei coniugi John Heugh e Mary Ann Symons Heugh e quella del pittore [[Svezia|svedese]] Anders Trulson (1874-1911), la cui lapide bronzea venne realizzata dall'artista Louis Nillson. Nel 1914 l'archeologo [[Regno Unito|inglese]] [[Thomas Ashby]] visitò il cimitero effettuando rilievi e fotografie. La chiusura avvenne intorno al 1940, oltre trent'anni dopo Marcella Rufi Di Rocco fece effettuare alcuni lavori di restauro. Nel 2004 fu avviata la procedura per sottoporre il luogo al vincolo storico-architettonico<ref>{{cita|Bini, 2009|pp. 27-29.}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.valleroveto.it/itinerari/cimiteri-napoleonico|titolo=Cimitero napoleonico di Civita d'Antino|sito=valleroveto.it|curatore=Nicholas Babusci|accesso=14 febbraio 2021}}</ref>.
* Resti della supposta casa natale in pietra di [[San Lidano d'Antena|san Lidano]]<ref>{{cita web|url=https://www.civitadantino.com/la-casa-di-san-lidano/|titolo=La casa di San Lidano|sito=civitadantino.com|accesso=13 febbraio 2021}}</ref>.