Missi dominici: differenze tra le versioni

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{{Wikipedia parlata|Itwiki-Missi dominici.ogg|14799576|16/03/2008}}
 
Nell'[[Impero carolingio]] e nel [[Sacro Romano Impero]] i '''''missi dominici''''' (sing. '''''missus dominicus''''') erano [[funzionario|funzionari]] che l'[[Imperatore del Sacro Romanocazzo Impero|imperatore]] inviava come suoi rappresentanti nelle varie parti dell'impero. Erano sempre nominati in coppia, un ecclesiastico ([[vescovo]] o [[abate]]) e un laico ([[conte]] o [[duca]]), scelti di solito tra gli appartenenti alla corte imperiale (''Palatium''), e venivano inviati in una [[circoscrizione]] dell'impero (''missiaticum'') che dovevano visitare<ref>[[Franco Cardini]], Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, pag. 151 "Così suddiviso, d'altronde l'impero correva - anche a causa delle difficoltà di comunicazione e della pericolosità delle strade - il rischio di veder l'autorità pubblica polverizzata in una quantità di circoscrizioni che dall'esercizio del potere delegato rischiavano di passare a una sorta di governo arbitrario. Per ovviare a ciò, Carlo istituì dei funzionari itineranti, detti "missi dominici": essi dovevano spostarsi da una contea all'altra controllando conti e margravi (anche se talvolta potevano esser reclutati ''in loco'')."</ref>. Le circoscrizioni da loro presidiate, i ''missatica'', costituiti all'interno delle province ecclesiastiche (i metropoliti rivestirono un ruolo importate in questo sistema), vennero limitati dall'802 ai ''tria regna'' (la [[Neustria]], l'[[Austrasia]] e [[Regno di Borgogna|Borgogna]]), mentre gli altri regni ebbero una specie di ''missaticum'' a parte, in cui ebbero nuovamente un ruolo importate i metropoliti, come quello di [[Arcivescovo di Salisburgo|Salisburgo]] (non a caso un arcivescovado fondato da Carlo Magno)<ref name=":12">{{Cita libro|autore=[[Karl Ferdinand Werner]]|traduttore=Stefania Pico e Sabrina Santamato|titolo=Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa|collana=Biblioteca di cultura storica|anno=2000|editore=[[Giulio Einaudi editore]]|città=[[Torino]]|pp=144 e 340|ISBN=88-06-15288-2}}</ref>.
 
In ogni località i missi dovevano tenere un'assemblea di tutti gli uomini liberi, nel corso della quale veniva solennemente [[Fedeltà (legame)#Giuramento generale della fedeltà al re|giurata fedeltà all'imperatore]], venivano pubblicati i [[capitolare|capitolari]] e venivano raccolte le lamentele sull'operato dei funzionari imperiali.
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* raccoglievano le suppliche delle vedove e degli orfani;
* potevano emanare ordini a privati, funzionari pubblici e al clero (compresi i vescovi) la cui inosservanza, in virtù del ''[[banno]]'' regio, comportava l'applicazione di sanzioni pecuniarie.
Istituiti in modo permanente con un capitolare di [[Carlo Magno]] dell'[[802]], ma già sporadicamente utilizzati dai suoi predecessori, i missi avevano lo scopo di assicurare un efficace controllo dell'autorità centrale su tutto l'impero. Tuttavia, con la decadenza dell'impero, la loro azione si mostrò sempre meno efficace anche perché, a partire dal regno di [[Ludovico il Pio]], finirono per essere scelti nell'ambito della stessa circoscrizione, in cui avrebbero dovuto svolgere le loro funzioni, e questo li rese molto più vicini agli interessi della nobiltà locale che a quelli dell'autorità centrale. Sparirono definitivamente verso la fine del [[IX secolo]] in [[Francia]] e [[Germania]] e nel corso del [[X secolo]] in [[Italia]].
 
== Note ==
<references />