Zuppa inglese: differenze tra le versioni

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La diffusione è attestata fin dall'Ottocento almeno in tre regioni italiane: [[Emilia-Romagna]]<ref name=rivista/>, [[Marche]]<ref name=gretton/> e [[Toscana]]<ref name=natili/>.
 
*Nella [[cucina emiliana]] e nella [[cucina romagnola]] da più di un secolo è preparato nelle zone di [[Bologna]], [[Parma]], [[Piacenza]], [[Modena]], [[Ferrara]], [[Reggio Emilia]], [[Forlì]], [[ Ravenna]]<ref name=rivista/>. In particolare, è noto, ma è da spiegare, come ''da secoli l’epicentro della diffusione di questo dessert coincida con il distretto forlivese''<ref>[https://www.romagnaatavola.it/it/breve-storia-della-zuppa-inglese/ ''Breve storia della zuppa inglese'']</ref>.
*Nelle [[Marche]], e in particolare ad [[Ancona]], l'uso di questo dolce è parimenti documentato sin dalla metà dell'Ottocento; i viaggiatori inglesi nelle Marche si stupivano molto del nome, non avendo mai visto in patria questo dolce. Interessante è la spiegazione che ricevevano dagli italiani, ossia che il termine ''inglese'' era inteso come sinonimo di ''amante dell'alcol'', come si riteneva fossero gli inglesi, in quanto la ricetta prevede obbligatoriamente l'uso di liquori<ref name=gretton>G. Gretton, ''La Forestiera, impressioni di una signora inglese sulla vita nelle Marche dell'Ottocento'', Il lavoro editoriale, 2004. Si tratta di un diario di viaggio di una signora inglese, scritto tra il 1850 e il 1860. Si cita il brano in cui si parla del dolce: