Mirone: differenze tra le versioni

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== Biografia e opere ==
Originario di [[Eleutere]], in [[Beozia]] ([[Plinio il Vecchio]], ''Nat. hist.'', XXXIV. 57-58), e specializzato nella lavorazione del bronzo, Mirone viene vagamente indicato dalle fonti come allievo di [[Agelada di Argo]], stabilendo un collegamento con la scuola peloponnesiaca effettivamente riscontrabile nel ''[[Discobolo]]'', ossia nell'opera più antica tra quelle identificate.<ref>{{Cita|Giuliano 1987|pp. 672-674.}}</ref> Visse ad [[Atene]] dove ottenne la cittadinanza ([[Pausania il Periegeta|Pausania]], VI.2.2) ed eseguì i suoi capolavori, destinati a varie città, negli anni tra il [[460 a.C.|460]] e il [[440 a.C.]] I riferimenti cronologici ,più sicuri per l'attività di Mirone sono dati dalle statue degli atleti vittoriosi ai giochi olimpici, ricordate da Plinio e da Pausania.
 
Nessuna sua opera è giunta fino a noi in forma diretta, ma possiamo avere idea dell'arte di Mirone attraverso copie romane in [[marmo]], che dimostrano la popolarità di cui godeva sin dai tempi antichi. Citato da [[Luciano di Samostata|Luciano]] e [[Cicerone]], venne ricordato da quest'ultimo (''Brut.'', XVIII.70) come capace di eseguire opere belle ma non ancora abbastanza vicine alla realtà, sottintendendo un giudizio che riconosceva alla sua opera ancora molti elementi dell'[[scultura greca arcaica|arte arcaica]]. Il ''Discobolo'' è un'opera indiscutibilmente nuova, ma è possibile collegare l'atteggiamento di Mirone verso il movimento a simili tentativi tardo arcaici esemplificati nelle figure dei [[frontoni di Egina]] inserendolo in quella linea di ricerca, percorsa anche da [[Pitagora di Reggio]], che sarà abbandonata in favore di una più naturale e piana ricerca ritmica.<ref>{{Cita|Bianchi Bandinelli 1986| p. 29.}}</ref> Oltre alle due opere principali identificate nelle copie di età romana, il ''Discobolo'' e il gruppo di ''[[Atena e Marsia]]'', altre e numerose sono quelle menzionate dalle fonti: rappresentazioni di divinità e di eroi mitologici, la ''Mucca'' consacrata originariamente sull'[[acropoli di Atene]], ricordata da [[Procopio di Cesarea|Procopio]] e celebrata in diversi epigrammi dell<nowiki>'</nowiki>''[[Antologia greca]]'', i quattro tori bronzei attribuiti a Mirone da [[Properzio]] (II.21.7). Tentativi di identificazione sono stati effettuati per il ''Perseo'' ricordato da Pausania (I.23.7).
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=== Atena e Marsia ===
L'identificazione del ''Satyrum admirantem tibias et Minervam'' ricordato da Plinio (''Nat. hist.'', XXXIV.57) con il ''Marsia Laterano''<ref>{{Cita web|autore=[[Museo Gregoriano Profano]]|titolo=Atena e Marsia (Invv. 9974, 37022, 9975, 9970)|url=http://mv.vatican.va/2_IT/pages/x-Schede/MGPs/MGPs_Sala01_02.html|accesso=18 febbraio 2013}}</ref> venne effettuata da [[Heinrich Brunn]] nel 1858 attraverso riproduzioni su monete di epoca romana e su un [[oinochoe|chous]] a [[figure rosse]] di Berlino<ref>{{Cita web|autore=The Beazley Archive|titolo=Berlin, Antikensammlung, F2418|url=http://www.beazley.ox.ac.uk/record/A643E654-995F-4A80-AA19-7D1710F408B9|accesso=18 febbraio 2013}}</ref>; l'Atena venne invece identificata nella copia marmorea ora conservata a Francoforte (Liebieghaus, 195) da Oscar Pollak. Il gruppo è generalmente datato fra il 457 ed il 447 a.C. e ritenuto inerente alla propaganda ateniese contro la Beozia (il flauto era ritenuto invenzione beotica), in un periodo di inimicizia tra le due popolazioni; nel 1940 [[Rhys Carpenter]] mise in discussione l'attribuzione a Mirone tramite confronto con opere della fine del V secolo a.C.<ref name=Arias>{{Cita|Arias 1963|in EAA, s.v. ''Mirone''.}}</ref>
 
 
== Note ==