Libero professionista: differenze tra le versioni

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== Nel mondo ==
=== Italia ===
Per svolgere la gran parte delle libere [[professione|professioni]] non è generalmente richiesta l'iscrizione ad un [[albo professionale]] ad eccezione delle ipotesi previste dalla legge. Infatti, le cosiddette "''attività riservate''" a soggetti iscritti in albi o collegi sono precisamente indicate dalle norme e costituiscono un ''elenco limitato'' rispetto al vasto campo di servizi professionali centrati sull'apporto intellettuale. Tale "elenco limitato" tuttavia è molto più ampio che nella maggior parte degli Stati, e segnatamente nell'[[Unione europea]]. Ad esempio, mentre le professioni "riservate" di [[medico]] ed [[avvocato]] sono previste in tutti gli Stati della UE, tutte le altre "professioni regolamentate" sono di regola in numero inferiore, mentre la professione di [[giornalista]] è prevista solamente in Italia.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/10/20/cosa-serve-per-fare-questo-mestiereTorino09.html|titolo="Cosa serve per fare questo mestiere"|pubblicazione=Società - [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=20 ottobre 2016|pagina=9|città=Torino}}</ref><ref>[http://www.odg.it/content/la-storia sito Ordine dei Giornalisti]</ref> Il professionista in Italia (a differenza che altrove) è ben distinto dagli altri operatori economici e quindi, ad esempio, non è assoggettabile alla disciplina del [[fallimento (diritto)|fallimento]]. Occorre inoltre presentare all'[[Agenzia delle Entrate]] della propria [[provincia]] di [[residenza (diritto)|residenza]] o di esercizio della professione la richiesta di attribuzione della [[partita IVA]] tramite la quale si verrà identificati per le procedure amministrative. Da notare che sul certificato di attribuzione della partita iva, qualsiasi libero professionista italiano trova scritto "ditta individuale" perché l'Agenzia delle Entrate non distingue tra lalibero ditta indivdualeprofessionista e il lavorolavoratore autonomo.
 
Salvo le eccezioni stabilite dalla legge, l'esercizio della libera professione non è generalmente precluso a chi sia [[lavoratore dipendente]] o assimilabile (es. [[Lavoro parasubordinato|parasubordinato]]). Invece, in alcune situazioni il lavoratore può svolgere contemporaneamente la professione sia come dipendente che come libero professionista: il classico caso è quello di quei medici che prestano servizio presso strutture pubbliche e che svolgono anche attività libero professionale, in gergo "da privato". Oppure vi è anche il caso in cui un soggetto svolga un'attività lavorativa (regolamentata o meno) da dipendente e nello stesso tempo eserciti la libera professione: ad esempio i numerosi insegnanti (privati o pubblici) che poi hanno anche una loro attività [[consulenza|consulenziale]].