Pena di morte in Francia: differenze tra le versioni

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===La presidenza Fallières e il caso Soleilland===
Nei primi anni del [[Secolo XX|Novecento]] la [[Francia]] poteva quasi dirsi ''abolizionista di fatto'', poiché per tre anni, tra il [[1905]] e il [[1908]], il Presidente della repubblica [[Armand Fallières]] graziò sistematicamente tutti i condannati. L'abolizione della pena di morte in Francia era all'ordine del giorno nel [[1906]], ma la pubblica opinione francese nevi era ancora ostile. L'ultima esecuzione, prima di quello stop momentaneo, fu quella del muratore italiano Antonio Pozzi giustiziato a [[Belfort]] il 6 ottobre [[1905]]. Sebbene continuassero, e anzi aumentassero rispetto agli anni precedenti, ad arrivare da parte delle corti d'assise diverse pronunce per la condanna capitale, la grazia presidenziale arrivava puntuale. Da una parte il presidente della Repubblica, insieme al primo ministro [[Georges Clemenceau]] e il guardasigilli [[Aristide Briand]], erano aperti al superamento di tale pena, dall'altra i condannati ne godevano, tanto che André Negro, graziato proprio da Fallières, arrivò a scrivere al presidente per reclamare una donna per passare il tempo e un'arma per uccidere il suo secondino.
 
Nell'inverno del [[1907]] a [[Parigi]] [[Albert Soleilland]] uccise brutalmente la dodicenne Marthe. La pubblica opinione, dopo essere scoppiato il caso, si appassionò della vicenda. Il 23 luglio dello stesso anno la corte d'assise della Senna condannò il bruto ovviamente a morte. Dopo la sentenza ci fu un'esplosione di gioia da parte dell'opinione pubblica. Il 13 settembre il presidente Fallières graziò tutti condannati a morte tra cui lo stesso Soleilland. Il 15 settembre ci fu una manifestazione pubblica in cui si chiedeva le dimissioni di Fallières.