Loggia dei Tessitori: differenze tra le versioni

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Fu voluta dalla compagnia dei Tessitori di Drappi (della quale resta memoria anche nella toponomastica della vicina [[via degli Arazzieri]]) come porzione di un antico ospizio di una confraternita della stessa compagnia detta della Santa Croce. Dal 1538 fu in possesso dei [[Medici]] e più tardi unita al [[Casino di San Marco]]. Nel 1610 fu costruita la parte mediana (Limburger), finanziata da [[Antonio de' Medici]] (che abitava nell'adiacente Casino mediceo), come riporta l'iscrizione sul portale. Successivamente, seguendo le sorti del Casino, fu annessa alla Caserma delle Reali Guardie del Corpo e quindi alla Dogana.
 
Ai primi del Novecento i locali adiacenti risultavano occupati da vari Uffici del Genio Civile e la loggia tamponata, fino a che, nel 1902, lo stesso Genio Civile presentò un progetto per il restauro del complesso e la riapertura dello spazio (<ref>si veda la notizia sulle pagine dei "Arte e Storia")</ref>. Ai tempi di Garneri vi erano dislocati vari uffici governativi e municipali.
 
Nel 1933 il complesso subì lavori di adattamento ad uso degli uffici dell'Ufficio metrico, ed altri ancora nel 1950. È documentato un intervento dei vigili del Fuoco su parti del cornicione pericolanti nel 1964 quindi, nel 1973, la sostituzione delle colonne a cura del Genio Civile (due dei fusti sostituiti sono esposti all'interno del loggiato). "Vedasi ad un pilastro l'aquila imperiale, timbro di proprietà demaniale sotto il regime napoleonico" (Garneri). Attualmente la loggia funge da ingresso monumentale agli uffici tecnici del [[Genio Civile]], Coordinamento regionale prevenzione sismica.
 
La fabbrica appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==