Il giorno (Parini): differenze tra le versioni

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Il poeta si definisce invece " Precettor d'amabil rito " al v. 7. Si confronti questo incipit de " Il Mattino " con quello della seconda edizione, molto differente per ovvi motivi (uno dei quali se non il più importante: non si fa più riferimento alla divisione in tre parti del poemetto).
 
</ref>(questo è l'epiteto perifrastico con cui l'autore chiama il protagonista) è colto nel momento del risveglio in tarda mattina.<ref>Si suppone, considerate le varie attività svolte tra il risveglio e il pranzo pomeridiano descritto nel Mezzogiorno. Non è plausibile un'ipotesi differente. </ref> Per tutta la notte era stato sommerso dai suoi onerosi impegni mondani<ref>"Tu tra le veglie e le canore scene
 
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vv. 33-35
 
</ref>, mentre il "volgo"<ref>il " buon villano " ( v. 5 ) e il fabbro ( v. 14 ) della seconda edizione de " Il Mattino " </ref>, rappresentato da un contadino e da un fabbro, si alza all'alba. Una volta alzato, deve scegliere tra il caffè (se tende ad ingrassare) e la cioccolata (se ha bisogno di digerire la cena della sera prima)<ref>vv. 125-143, Il Mattino, seconda edizione. </ref>: Parini critica il [[colonialismo]] accennando ai popoli americani sterminati affinché gli europei godessero dei due prodotti. Il nobiluomo verrà poi annoiato da visite importune, ad esempio quella di un artigiano che richiede il compenso per un lavoro, o di un avvocato che reclama la parcella. Seguono le cosiddette visite gradite (per esempio il maestro di francese<ref>" il precettor del tenero idioma ", v. 171.
 
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=== Mezzogiorno, rinominato successivamente Meriggio ===
Il poeta sta per descrivere la scena di un banchetto aristocratico, quindi evoca l'immagine dei poeti dell'epopea antica (Odissea ed Eneide) che erano soliti accompagnare i pasti con il canto: nell'ordine Parini cita [[Iopa]] ( ''[[Eneide]]'' ) e [[Femio]] (''[[Odissea]]''). Viene così introdotta la materia del Mezzogiorno, seconda parte del poemetto: il pranzo.
 
Il "giovin signore", arrivato a casa della dama dove verrà servito il pranzo a metà pomeriggio (lo si evince da un verso), incontra il marito della suddetta, che appare freddo ed annoiato, e che secondo i dettami della vita nobiliare lascia lei in compagnia del giovin signore. Finalmente è ora di pranzo. E il poeta, notando la ricchezza delle prelibatezze, racconta al Giovin Signore la favola mitologica sull'origine della Voluttà.